Ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri: orario 1963

Dal nostro archivio storico pubblichiamo la scansione integrale dell’orario di servizio (STEFER) Numero 6, valido dal 14 luglio 1963 ed aggiornato al 16 luglio 1969, della ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri, che comprende anche i treni urbani tra Roma Laziali e Grotte Celoni / Pantano e le corse sostitutive automobilistiche notturne. Non sono indicati gli orari dei servizi tramviari urbani per Piazza dei Mirti nè i tempi di percorrenza tra Laziali e Piazza dei Mirti. L’orario comprende solo treni viaggiatori ordinari, il che fa presumere che non vi fosse traffico merci ordinario e che eventuali treni venissero probabilmente effettuati come straordinari al bisogno. Clicca qui per scaricare il file in formato pdf

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MCNE – Linea Caserta – Piedimonte Matese: Orario di Servizio anno 2007

Nell’ambito del processo di digitalizzazione della documentazione presente nel nostro archivio, allo scopo di renderla fruibile a tutti, pubblichiamo l’orario generale di servizio, valido dal 9 Dicembre 2007, della Ferrovia Napoli – Caserta – Piedimonte Matese (Alifana) gestita, all’epoca, da MetroCampania NordEst. Ricordiamo che la documentazione non è certificata/aggiornata ed ha semplicemente scopo divulgativo. per tanto  non è utilizzabile ai fini della circolazione ferroviaria o per scopi differenti da quelli di semplice studio.

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La Gornergrat Bahn

La ferrovia del Gornergrat o GGB nasce nel 1892, quando viene rilasciata la concessione per la realizzazione agli ideatori Leo Heer – Bétrix  e Xaver Imfeld. Il progetto, realizzato dalla Bieler Ingenieurburo Haag & Greulich, prevedeva una linea a scartamento metrico armata con cremagliera sistema ABT , pendenza massima del 200 per mille ed elettrificazione in corrente alternata trifase con impianti  forniti dalla Brown Boveri ( BBC ) di Baden. I lavori veri e propri di costruzione iniziano nel maggio del 1896 con le fondamenta dei ponti Mattervispa e Findelbach;  nell’inverno 1896-97 vengono utilizzati 150 operai che diventano nell’aprile 1897 ben 1100 ( quasi tutti italiani )  e nel luglio dello stesso anno si raggiunge il capolinea di Gornergrat posto a 3089 m slm. I circa 9 Km della linea sono pronti nel successivo 1898 ed il 20 agosto dello stesso anno si può finalmente inaugurare la prima ferrovia elettrica a cremagliera della Svizzera, elettrificata in corrente trifase alla tensione di 550 V / 40 HZ, costata la bellezza di 3,5 milioni di franchi dell’epoca. Per l’esercizio la società acquista 3 piccole locomotive elettriche del gruppo He 2/2 numerate 1-3 costruite dalla SLM di Winterthur per la parte meccanica e BBC per la parte elettrica, dotate di una potenza di 180 Kw e pesanti solamente 15,5 t, che vengono accoppiate permanentemente, ognuna ad una carrozza, secondo il sistema Rowan, per formare un’elettromotrice, in cui la loco si trova sempre lato valle, dotate di velocità massima di 7,5 Km / h.  Oltre ad esse, nel parco è presente anche una locomotiva a vapore, numerata H 2/3 Nr 6, costruita nel 1892 dalla SLM di Winterthur  acquistata in Francia, di seconda mano, nel 1896, dalla Chemin de fer du Revard ( Aix – les – Bains / Savoyen ), per effettuare i treni cantiere. Tale macchina ha una potenza di 100 Cv e una massa in servizio di 15 t. Inizialmente la linea termina  71 m più in basso dell’attuale stazione di Gornergrat e l’esercizio è effettuato solo nella stagione primaverile – estiva, da maggio ad ottobre,  come per la vicina BVZ ( Brig – Visp – Zermatt ), per via delle grandi nevicate che interessano la linea e per il pericolo di caduta valanghe. Sin da subito la linea riscuote un grandissimo successo tra la popolazione, tanto che, nella prima stagione di esercizio, vengono trasportati ben 10590 passeggeri.  Nel 1902 giunge una quarta locomotiva He 2/2 numerata 4, di costruzione SLM / BBC,  sempre accoppiata ad una carrozza con sistema Rowan, per sopperire all’aumento del servizio, in previsione della costruzione di un albergo posto sulla vetta, che completato nel 1907 dopo due anni di lavori. Dal 1 giugno del 1909 è finalmente raggiunto il capolinea attuale di Gornergrat con ulteriori 310 mt che portano la lunghezza finale della tratta a 9339 mt . Il tempo di percorrenza della linea è pari a 90 minuti. Nel 1920 viene venduta alla ferrovia spagnola a cremagliera del Montserrat Ribas / Nuria la locomotiva a vapore H 2 / 3, diventata ormai inutile. Tra la fine del 1928 e il febbraio del 1929, viene effettuato il primo servizio sperimentale invernale per la stagione sciistica, con capolinea a Riffelboden. Proprio per questo motivo, nel 1930 giunge una quinta macchina sempre di costruzione SLM / BBC, numerata 5, con una  potenza di 250 Kw, mentre la tensione della linea viene innalzata a 650 V 50 Hz.  Per permettere l’esercizio invernale dei treni per sciatori fino a Gornergrat, vi è però bisogno di lavori di messa in sicurezza nella zona di Riffelbord per evitare che la caduta di valanghe possa causare danni alla linea aerea,che, proprio per il pericolo di valanghe, durante l’ inverno veniva smontata. Per questi motivi nel 1939 si inizia la costruzione della galleria paravalanghe di Riffelbord, lunga 700 mt  che permette di allungare il servizio della stagione sciistica dal 1941 fino a Riffelberg  e dal 1942 al capolinea di Gornergrat. Da ora in poi è possibile effettuare servizio tutto l’anno anche nelle condizioni meteorologiche più avverse. Con la linea ora in servizio tutto l’anno il materiale rotabile di origine non è più sufficiente,e quindi nel, 1947,  vengono ordinate le nuove elettromotrici del gruppo Bhe 2/4 3011-3022 di costruzione SLM /SIG/ BBC pesanti 17,6 t con una potenza di 190 Kw e una velocità massima di 15 Km/h con una capacità di 56 passeggeri. Sempre nel 1947 si decide di innalzare ulteriormente la tensione di linea, portandola a 725 V 50 Hz.  Il 1 dicembre del 1963 viene inaugurato il raddoppio della tratta Rotenboden – Riffelberg, seguito esattamente un anno dopo dal raddoppio della Riffelberg – Gifthüttlioltre a potenziare nuovamente la tensione a 725 V 50 Hz, .

Tra il 1965 e il 1974 giungono le nuove elettromotrici doppie Bhe 4/8 3041-3044 di costruzione SLM / BBC pesanti 35,3 t e con 380 Kw di potenza che permettono l’accantonamento delle vecchie composizioni Rowan . Le locomotive He 2/2 1-3 vengono quindi ricostruite tra il 1966 e il 1975 per poter essere utilizzate al traino di treni merci e treni cantiere. Il 26 novembre del 1978 si concludono i lavori di raddoppio della tratta Riffelalp-Riffelboden, mentre nel 1981 giungono le nuove elettromotrici Bhe 4/4 3061 – 3062 sempre di costruzione SLM / BBC pesanti 27,2 t con 380 Kw di potenza e accoppiate a delle rimorchiate pilotaPer permettere il ricovero dei nuovi mezzi, viene realizzato, tra il 1980 e il 1981, un nuovo deposito sotterraneo all’interno del Sunnegga, costituito da una galleria scavata nel granito chiamata Gornerhaus lunga 115 mt e viene anche rinforzato il viadotto Findelbach. L’ 11 dicembre 1986 viene inaugurato il raddoppio Gifthüttli – Gornergrat che porta la lunghezza del doppio binario a 3790 mt.  Il vero salto di qualità, dal punto di vista del materiale rotabile, avviene nel 1993, quando inizia la consegna da parte di SLM / ABB delle moderne Bhe 4/8 pesanti 48,9 t ma dotate di ben 804 Kw di potenza e capaci di una velocità massima di 28 Km/h grazie alle quali è possibile ridurre il tempo di percorrenza dell’intera linea per i diretti a 30 minuti, e proprio per ricoverarle, viene ampliato tra il 1993 e il 1995 il deposito Gornerhaus la cui galleria ora raggiunge i 234 mt, con conseguenti lavori di rinforzo al viadotto Findelbach. Nel 1997 la  Gornergrat Bahn è stata rinominata in Gornergrat-Monte Rosa-Bahnen. Questo cambiamento è stato ratificato dall’assemblea generale degli azionisti il 1 aprile 2005.  Tra il 2000 e il 2004 si dà il via alla ristrutturazione delle Bhe 4/8 3041 – 3044 per renderle simili ai mezzi più moderni, e nel 2004 viene totalmente ricostruita l’elettromotrice Bhe 2/4 3015 a cui viene eliminato l’arredo interno per ricavare un ampio vano per il trasporto di merci ( 9 t di carico massimo ammesso) , che è raggiungibile tramite tre ampie saracinesche. Dopo tali modifiche viene riclassificata Deh 2/4 3015.   Nel 1997, la Société de chemin de fer du Gornergrat (Gornergrat-Bahn-Gesellschaft) è stata ribattezzata Gornergrat-Monte Rosa-Bahnen per fare riferimento alle funivie che esistono anche sul Gornergrat. Dopo che le funivie sono state incorporate nella Zermatt Bergbahnen AG, l’Assemblea generale del 1 aprile 2005 ha deciso di adottare nuovamente il nome Gornergrat Bahn AG Nel maggio 2005, la BVZ ( Brig –  Visp – Zermatt, maggiore azionista della Matterhorn Gottard Bahn con il 43,5% delle azioni ) ha presentato un’offerta di acquisto della Gornergrat Bahn.  Con la firma della fusione la società è diventata  una controllata al 100% dalla BVZ. La precedente Gornergrat Bahn AG è stata liquidata e cancellata dal registro di commercio il 20 ottobre 2005, e la suddetta filiale di BVZ Holding (l’ex Furka-Oberalp-Tours AG) ha assunto la denominazione Gornergrat Bahn AG  ( Ferrovie del Gornergrat SA) .Gli ultimi arrivi sul fronte del materiale rotabile sono del 2006, quando entrano in servizio i modernissimi elettrotreni Bhe 4/6 3081 – 3084 di costruzione Stadler pesanti 48 t dotati di ben 1200 Kw di potenza e capaci di una velocità massima di 30 Km/h; grazie ad essi è possibile l’accantonamento delle Bhe 2/4 che ormai risultano eccedenti per il servizio. Le caratteristiche uniche della linea, e la bellezza dei luoghi attraversati ne fanno una meta turistica 365 giorni l’anno, approfittando anche del fatto che nei mesi invernali la ferrovia è considerata come impianto di risalita, ed oltre a potervi accedere con lo skipass valido per tutti gli impianti del comprensorio, è possibile trasportare a bordo dei treni sci,snowboard e slittini.

La linea, interamente armata con cremagliera ABT, si diparte da Zermatt a 1604 m slm nelle vicinanze della stazione della MGB, capolinea della tratta proveniente da Brig,  con un impianto posto perpendicolarmente,  raccordato ad essa con un binario utilizzato per l’inoltro dei carri merci. La stazione è dotata di tre binari, di cui i primi due destinati al servizio viaggiatori e il terzo per il ricovero di mezzi da cui si diparte il raccordo per la stazione MGB; dirimpetto ad essa vi è il deposito officina con sette binari coperti. Si inizia subito con una salita al 20 per mille fino al ponte in ferro a travata superiore della Mattervispa lungo 24 m, subito dopo il quale c’è uno scambio che immette nel deposito sotterraneo del Gorner-haus. Subito dopo la linea si impenna e la pendenza passa al 124 per mille. Serpeggiando in costante pendenza si raggiunge il famoso viadotto Findelbach, l’opera d’arte maggiore della linea, costruito in muratura e ferro, alto 48 m e lungo 90 m: in origine tale manufatto doveva essere esclusivamente in muratura ma alla fine si preferì costruirlo in muratura e ferro. Composto da 3 travate in ferro da 28 m poggianti su pilastri in muratura e realizzato nel 1897 dalla Bell & Cie. Subito dopo c’è la stazione di Findelbach, primo posto d’incrocio,  posta alla progressiva 1 + 750 e all’altezza di 1770 m slm, da qui si ha un ulteriore cambio di pendenza che passa al 200 per mille. La tratta in costante pendenza e a mezza costa serpeggia in un bosco di conifere e grazie anche all’ausilio di quattro gallerie di varia lunghezza ( 25 m, 45 m, 60 m e 200 m ) , poste nei primi 4 chilometri di linea, giunge a Riffelalp, impianto di tre binari, posto alla progressiva 4 + 030 e all’altezza di 2209,5 m slm. Da qui si diparte una tramvia elettrica a scartamento 800 mm con trazione ad accumulatori che collega, tramite un tracciato di 675 m, la stazione GGB con l’Hotel Riffelalp Resort. Tale tratta venne inaugurata con trazione elettrica trifase nel 1898 e venne chiusa nel 1960 a causa dei notevoli costi d’esercizio. La tramvia è stata riaperta il 15 giugno 2001 per il solo servizio estivo, ( in inverno si usano motoslitte )  ed è esercitata con delle elettromotrici, dotate di una potenza di 20 Kw e di una batteria da 80 V / 320 Ah . Bisogna notare che tra le due stazioni è presente la fermata di Landtunnel, che viene utilizzata solo per i treni discendenti dopo l’orario di chiusura degli impianti di risalita. Da qui inizia il doppio binario e con un curvone a destra e in costante ascesa del 200 per mille  la linea si arrampica per portarsi dopo un altro curvone a sinistra all’ex stazione di Riffelboden dotata di rimessa per il ricovero di mezzi, posta a 2348 m slm.  Da qui si torna al singolo binario e con una lunga curva a destra in costante pendenza del 200 per mille la linea si arrampica a mezza costa ed entra nella lunga galleria paravalanghe di Riffelbord, al termine della quale si giunge a Riffelberg, impianto dotato di due binari di corsa più due di ricovero materiale posto alla progressiva 6 + 470 e ad un’altezza di 2582 m slm. Da qui inizia nuovamente il doppio binario e sempre in costante pendenza si raggiunge Rotenboden  alla progressiva 7 + 910  e ad un’altezza di  2819 m slm; serpeggiando si raggiunge la località di Gifthüttli dove in pratica finisce e riinizia il raddoppio, e quindi si raggiunge il capolinea del Gornergrat, impianto dotato di due binari più un tronchino di ricovero, posto alla progressiva 9 + 350 all’altezza di 3089 m slm ( la seconda stazione ferroviaria più alta d’Europa ), con un panorama che lascia senza fiato per la bellezza della vista verso i gruppi delle Alpi occidentali.

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Comunicato Stampa – CeSMoT : perplessi per sospensione fermata Civita Castellana in occasione del carnevale

Restiamo fortemente stupiti e perplessi dalla decisione di CoTraL di sopprimere, in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale, la fermata di Civita Castellana lungo la Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo (https://www.cotralspa.it/rmvt-civita-castellana). Invece di potenziare il servizio ferroviario,magari inserendo treni straordinari(magari anche recuperando il materiale storico colpevolmente inutilizzato da tempo)  per agevolare chi volesse recarsi ad assistere ai festeggiamenti o visitare la cittadina laziale senza l’utilizzo del mezzo privato, si disincentiva l’utilizzo del treno, che tra l’altro,ferma praticamente in centro città,sospendendo la fermata. Come CeSMoT davvero non comprendiamo la ratio della scelta, tanto più che da anni, grazie al colpevole disinteresse della regione Lazio, unito alla pessima pregressa gestione ATAC, il servizio festivo lungo la linea è davvero risibile,e per tanto, non appare plausibile neanche un ipotetico disturbo dovuto alla chiusura del Passaggio a Livello ubicato subito dopo la stazione in direzione Viterbo. Auspichiamo ,pro futuro, maggiore attenzione verso il treno,unico mezzo di trasporto completamente ecosostenibile, ed invitiamo gli enti che hanno autorizzato simile provvedimento a riflettere sulla sua inutilità ed a ritirarlo, se possibile, con urgenza o, in alternativa, ad istituire un servizio bus navetta da/per la stazione di Catalano.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, bentornata CoTraL, da oggi inizia una nuova era per le ferrovie regionali del Lazio

Da oggi, 1 Luglio, inizia ufficialmente una nuova epoca per le ferrovie regionali Roma – Lido e Roma Civita Castellana – Viterbo. Dopo l’assurda separazione tra settore autolinee  e settore ferrovie, avvenuta nel 2000 con la creazione di due distinte società, ovvera Li.La. (Linee Laziali poi tornata con la denominazione CoTraL) e Metroferro (poi Met.Ro. Spa )  e gli ultimi infausti anni di malagestione ATAC, finalmente le due ferrovie tornano alle origini, sotto il diretto controllo di una società regionale e della regione stessa. Sebbene come CeSMoT avremmo preferito si fosse seguito il modello di altre regioni, ovvero affidamento dell’infrastruttura direttamente ad RFI, ritenendo che, senza nulla togliere ad ASTRAL, nuovo gestore dell’infrastruttura,  una società che finora si è sempre occupata di strade necessiti di più tempo per comprendere il mondo ferroviario ma siamo fiduciosi per il futuro, sopratutto alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi anni sia da ASTRAL, nuovo gestore dell’infrastruttura, a cui spetterà arduo compito di ammodernare le due linee sia, principalmente da CoTraL, da oggi nuovo gestore del trasporto, diventata negli ultimi una moderna ed efficiente azienda, capace di offrire ai suoi utenti standard di trasporto a livelli europei. Realisticamente siamo anche consapevoli che nessuno ha la bacchetta magica e che ci vorrà del tempo per rimediare ai danni causati da anni di sciatteria, menefreghismo ed incapacità gestionale, ma, siamo anche certi che avere un unico soggetto a gestire i servizi su gomma e ferro porterà sicuramente a maggiore integrazione modale e, nel medio-lungo periodo, ad un netto miglioramento del servizio. Facciamo gli auguri alla presidente di CoTraL, Amalia  Colaceci, auspicando e confidando che possa conseguire con il settore ferroviario gli stessi ottimi risultati ottenuti finora con il settore autolinee. La sfida è ardua e va assolutamente vinta. Le due linee,per troppo tempo ingiustamente trascurate, sono e saranno due assi strategici per la mobilità regionale. La Roma – Lido, ribattezzata Metromare, dovrà, necessariamente tornare ai fasti passati, assicurando un rapido e puntuale collegamento tra Ostia e la capitale,  la Roma – Civita Castellana – Viterbo,la cui tratta extraurbana è rimasta nelle stesse condizioni della sua apertura, avvenuta nel lontano 1932, deve trasformarsi da “brutto anatroccolo” in “cigno” con importanti opere di ammodernamento che la rendano nuovamente competitiva rispetto al mezzo privato. In questa data storica per il trasporto romano, nel fare un grande Benvenuto/Bentornato a CoTraL, che  dopo 20 anni ricostituisce la grande famiglia, erede della gloriosa tradizione STEFER., ci permettiamo di suggerire al nuovo gestore anche di non dimenticare la storia e la cultura ferroviaria recuperando e riaprendo al pubblico il Polo Museale di Porta San Paolo, da alcuni anni colpevolmente abbandonato,  e puntando, sulla Roma – Civita Castellana – Viterbo, anche al turismo ferroviario restaurando e ripristinando lo storico “Treno della Tuscia”.

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Raccolta Ordini di Servizio Stefer – Roma Fiuggi Parte 4

Proseguiamo con la pubblicazione degli Ordini di Servizio della Ferrovia Roma – Fiuggi – Frosinone. Passiamo dal 1930 al 1935: la profonda crisi societaria che ha portato all’istituzione della Gestione Commissariale Governativa e la concorrenza sempre maggiore dei nascenti autoservizi, impongono una riflessione sul mantenimento o meno di quelle tratte il cui traffico è su livelli piuttosto bassi. Nonostante l’aumento del costo dei carburanti e le sanzioni applicate verso l’Italia per la guerra in Etiopia, si decide per la soppressione del servizio viaggiatori sulla tratta Fiuggi – Frosinone, lasciando temporaneamente attiva la tratta Vico – Guarcino ed il servizio urbano di Frosinone. Inoltre, nel 1936, si assiste alla prima alienazione di carri merci, a testimonianza di una contrazione anche del servizio merci. Infine una precisazione: il Viale Principe di Piemonte, citato nell’ordine di servizio del 1938, è l’attuale Via Giovanni Giolitti

  • OdS21_35 Nuova fermata facoltativa in località S. Bartolomeo fra le stazioni di Palestrina e Cave
  • OdS40_35 Servizio Automobilistico Fiuggi – Frosinone in sostituzione del servizio ferroviario sul tronco Fiuggi Centro – Frosinone Scalo
  • OdS41_35 Regime speciale di circolazione dei treni nei tratti Vico – Guarcino e Fiuggi – Frosinone
  • OdS34_36 Materiale rotabile
  • OdS36_36 Servizio Automobilistico Vico nel Lazio – Guarcino in sostituzione del servizio ferroviario sul tronco stesso
  • OdS19_1937 Servizio Automobilistico Urbano Frosinone Scalo – Frosinone Città in sostituzione del servizio tramviario nel tronco stesso
  • F20_1938 Servizio fra Termini e Torregaia
  • F55_1938 Servizio provvisorio a semplice binario sul Viale Principe di Piemonte in Roma su linea deviata
  • F58_1938 Apertura all’esercizio di due nuovi raddoppi situati fra le stazioni di Centocelle e Torrenova
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Raccolta Ordini di Servizio Stefer – Roma Fiuggi Parte 3

Proseguiamo con la pubblicazione degli Ordini di Servizio relativi alla ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri –  Frosinone tratti dal “Bollettino dell’Esercizio delle Ferrovie Vicinali” . La raccolta è mensile,e la denominazione ufficiale riporta “Gestione Governativa della Ferrovia Roma – Frosinone, Bollettino dell’Esercizio”. Questa volta andiamo ad esaminare una sola annata, il 1930, con 5 Ordini di Servizio. SI tratta di istituzioni di nuove fermate e dell’apertura del Raddoppio Fiuggi Centro. Nel prossimo aggiornamento tratteremo invece gli anni 1935 e 1936 con le chiusure delle tratte Fiuggi – Frosinone e Vico – Guarcino,che,per la grandezza dei relativi OdS; composti da varie pagine, meritano una trattazione a parte

  • OdS1_1930 – Nuova denominazione Stazione Pantano
  • OdS64_1930 – Composizione Treni
  • OdS65_1930 – Apertura dell’esercizio del raddoppio Fiuggi Centro
  • OdS84_1930 – Nuova fermata diramazione S. Cesareo – Frascati
  • OdS85_1930 – Nuova fermata tra le stazioni di Torrenova e Borghesiana
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Raccolta Ordini di Servizio Stefer – Roma Fiuggi Parte 2

Nuova pubblicazione degli ordini di servizio relativi alla Ferrovia Roma – Fiuggi – Frosinone provenienti dal nostro archivio. Questa volta copriamo solamente gli anni 1926 e 1927,per un totale complessivo di 10 ordini di servizio. Sono anni di cambiamenti e di transizione, la SFV è stata posta in Gestione Commissariale Governativa, sotto la guida dell’Ing. Flamini, Commissario Governativo,  ma ancora ci sono margini di rilancio per il servizio ferroviario, che vede l’apertura del nuovo tracciato dentro Frosinone (anticipiamo i tempi: resterà fin funzione neanche 10 anni) e la realizzazione dei nuovi piazzali di Centocelle e Fiuggi Città. Buona lettura

OdS91_26 – Apertura all’esercizio variante “Madonna della Neve – Frosinone Scalo”

OdS93_26 – Apertura all’esercizio della variante tra Km 105+826 e Frosinone Scalo

OdS152_26 – Divieto di Transito vetture treno diretto

OdS153_26 – Nuovo tronco Frosinone S. Antonio – Frosinone Città

OdS179_26 – Nuovo piazzale Stazione Centocelle

OdS182_26 – Istituzione Fermata “Grotta Celona”

OdS48_27 – Apertura esercizio binario Centocelle – Piazza dei Mirti

OdS51_27 – Apertura nuovo tronco Centocelle – Piazza dei Mirti

OdS90_27 – Apertura all’esercizio del nuovo piazzale di Fiuggi Città

OdS116_27 – Nuova fermata tratto Frosinone Scalo – Frosinone Città

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Comunicato Stampa – CeSMoT : contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento vecchia ferrovia Sangritana

Apprendiamo dalla stampa (https://www.abruzzolive.tv/lavoro-impresa/lanciano-paolini-ai-vertici-tua-giu-le-mani-da-sangritana-it31660.html) della crociata del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, contro la possibile scomparsa del logo Sangritana dai servizi ferroviari. Premettendo che di fatto sono anni che azienda è confluita nella nuova società TUA,e che il nome di chi gestisce il trasporto è sicuramente l’ultimo dei problemi, riteniamo che probabilmente il promo cittadino di Lanciano ignori,oltre al fatto che la ferrovia è di proprietà regionale, che non solo non esiste più il marchio Sangritana ma non esiste più nulla della storica e grande rete progettata oltre 100 anni fa dalla mente illuminata dell’ing. Besenzanica. Infatti tra il 2006 ed il 2007 è stata totalmente dismessa la linea San Vito Marina – Lanciano – Castel di Sangro,mentre le tratte Archi Atessa e Crocetta Ortona erano già defunte dal 1973 e dal 1982 (escludendo l’effimero servizio merci da Ortona per Caldari degli anni ’90). In cambio i pendolari hanno avuto una nuova (e costosa)linea che parte alla periferia di Lanciano e dopo aver tagliato fuori tutti i centri abitati raggiunge la nuova stazione RFI. Con una percorrenza inferiore di circa 3 minuti rispetto alla vecchia linea. La montagna che ha partorito il topolino!Il sindaco evidentemente ignota anche che per arrivare alla nuova ,moderna e sovradimensionata stazione di Via Bergamo occorra ora prendere un “ecologico” autobus o il mezzo privato, così come ignora che dalla vecchia stazione di Via Dalmazia al posto dei treni ora partono “ecologici” autobus per San Vito,Ortona o Castel di Sangro. Così come forse ignora che la stazione di Via Dalmazia è distante solamente 400 metri dal centro città,ovvero dal famoso Santuario del Miracolo Eucaristico,mentre la nuova stazione di Via Bergamo dista oltre 1,5 km sempre dal centro città. Ma è evidente che unico interesse del sindaco,come traspare dall’articolo,sia quello di realizzare strade e parcheggi al posto della ferrovia. Come CeSMoT immaginiamo che evidentemente il sindaco non abbia mai seguito le vicende della ferrovia negli ultimi anni, altrimenti invece di sprecare tempo dietro al mantenimento di un nome sarebbe corso in Regione a chiedere come mai, ad esempio non si intervenga per riaprire la tratta per Marina San Vito,che,tra l’altro,sarebbe raggiungibile anche dalla nuova stazione. O magari avrebbe potuto chiedere come mai si siano spesi soldi dei contribuenti regionali (quindi anche dei suoi concittadini)per unificare le due stazioni di Castel di Sangro (sebbene la linea FS sia chiusa da anni al servizio ordinario sempre per volontà della Regione) o per realizzare la linea Sevel – Archi dove i lavori di completamento vanno avanti con lentezza da anni.  Che l’Abruzzo sia una regione allergica al TPL lo dimostrano purtroppo sia la storia della Sangritana (emblematico fu quando anni fa la dirigenza pensava alla riforestazione in Costa Rica invece che a rilanciare il trasporto ai ferro)o le vicende delle filovie di Chieti e Pescara (tacendo sulla penosa vicenda del translohr a L’Aquila),e ci rammarica riscontrare questa allergia negli amministratori locali. Specialmente a Lanciano sembra esserci un odio verso la ferrovia visto che tempo fa qualcuno proponeva una ciclabile sul sedime ferroviario, ignorando probabilmente sia  le pendenze sia il fatto che fino a Villa Martelli la vecchia tratta è utilizzata per collegare il nuovo deposito. Caro sindaco,è la nostra associazione, che da sempre si batte in favore di una mobilità sostenibile, a gridare “giù le mani dalla ferrovia!”. Noi restiamo fermamente contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento e riteniamo che sia possibile un suo rilancio anche in chiave turistica, ricordando che l’allora Sangritana ,con il “Treno della Valle” fu tra le prime aziende a proporre un servizio ad hoc dedicato al turismo, senza dimenticare che l’iniziativa potrebbe essere ripetuta anche in inverno per raggiungere le nevi di Roccaraso. Senza dimenticare che in deposito a Lanciano, è custodita una storica locomotiva a vapore, praticamente unica in Italia. Inoltre sarebbe possibile sfruttare il vecchio sedime della ferrovia adriatica, abbandonato dopo il raddoppio e lo spostamento a monte, per realizzare un tram-treno costiero che possa liberare l’incantevole costa dei trabucchi da traffico e parcheggio selvaggio.

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

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