Regolamento Segnali della Ferrovia Metropolitana

Dal nostro archivio storico ,rendiamo disponibile in formato pdf il Regolamento Segnali della Ferrovia Metropolitana di Roma, gestita dalla STEFER. Si tratta dell’odierna Linea B e del segnalamento in uso fino agli anni ’90, quando venne sostituito da quello attuale. Il testo risulta essere stato stampato nel 1961.  Rispetto all’attuale segnalamento la differenza più sostanziale è l’aspetto verde lampeggiante ad indicare ingresso su binario deviato,

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(il testo è da ritenersi non valido ai fini della circolazione ferroviaria ed è scaricabile solo ed esclusivamente per motivi di studio e documentazione. Ne è vietata la stampa)

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MCNE – Linea Caserta – Piedimonte Matese: Orario di Servizio anno 2007

Nell’ambito del processo di digitalizzazione della documentazione presente nel nostro archivio, allo scopo di renderla fruibile a tutti, pubblichiamo l’orario generale di servizio, valido dal 9 Dicembre 2007, della Ferrovia Napoli – Caserta – Piedimonte Matese (Alifana) gestita, all’epoca, da MetroCampania NordEst. Ricordiamo che la documentazione non è certificata/aggiornata ed ha semplicemente scopo divulgativo. per tanto  non è utilizzabile ai fini della circolazione ferroviaria o per scopi differenti da quelli di semplice studio.

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Roma: CeSMot, un nuovo focus sulle ferrovie regionali del Lazio, in concessione ad ATAC

“A distanza di 5 anni dal precedente, ed in vista sia dell’imminente avvio della campagna elettorale per le elezioni comunali che del passaggio di due delle tre ex concesse ad ASTRAL/CoTraL , riteniamo, in virtù dell’importanza di esse nella mobilità del Lazio,  sia necessario fare un breve, nuovo e doveroso approfondimento sul futuro delle stesse”

. Così in una nota Omar Cugini, Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti.

“Premettiamo intanto che tutte e tre le linee continuano a pagare un enorme gap dovuto a mancanza di investimenti e progetti a lungo periodo da parte del proprietario,ovvero la Regione Lazio, fino ad ora colpevolmente assente.  Tutto questo ha ovviamente provocato un generale invecchiamento del materiale rotabile,provato anche dall’ uso intenso. Con conseguenti guasti e disagi accentuati dall’incapacità dimostrata da ATAC nel raccogliere l’eredità lasciata da Met.Ro. SpA

1) Roma – Giardinetti: tutti la vogliono, nessuno la prende. Quello che restava della ferrovia per Fiuggi è attualmente limitato alla stazione di Centocelle (limitazione a ns giudizio affrettata ed inopportuna) in attesa di decisioni concrete sul futuro e del più volte strombazzato passaggio al Comune di Roma. La linea resta nel limbo, dato che nessuno sembra voler prendersi la responsabilità di decidere cosa fare della linea, preferendo invece lanciarsi in fantasmagorici progetti. Una ricostruzione integrale con conversione a scartamento ordinario appare secondo noi troppo onerosa e rischierebbe di privarare per anni la Casilina di un comodo e veloce mezzo di trasporto. Con pesanti ripercussioni sulla già critica viabilità della zona.  La strada migliore sarebbe quella di acquistare mezzi tramviari a scartamento ridotto (vedi Sassari) e cantierizzare il prolungamento da Giardinetti a Tor Vergata, facendo diventare la linea una moderna “metro tranvia”  Occorre però decidere in fretta cosa farne: i mezzi più nuovi hanno ormai 20 anni di servizio mentre i “bloccati” serie 100 e 420 hanno oltre 50 anni di onorata carriera sulle spalle e mostrano i loro limiti. Ed il rischio chiusura definitiva incombe ogni giorno che passa

2) Roma – Lido: la lungimiranza di Paolo Orlando che negli anni ’20 si battè per far costruire una moderna ferrovia a doppio binario ed elettrificata a servizio del costruendo borgo marittimo ha fatto sì che al giorno d’oggi tantissimi pendolari possano usufruire di un mezzo di trasporto veloce ed ecologico. Purtroppo ai lavori di ammodernamento della infrastruttura avvenuti a partire dagli anni ‘90 non son mai seguiti interventi sul materiale rotabile,anzi,la linea ha sempre ricevuto treni di “seconda mano” : prima le MR100/200/300 provenienti dalla Metro B, poi le c.d. “Frecce del Mare” , che altro non erano che le MA100 della Metro A ristrutturate negli interni, infine sempre dalla Metro A le MA200 di AnsaldoBreda. Con rotabili ormai anziani,nonostante l’apporto dei CAF MA.300, i guasti e le soppressioni sono all’ordine del giorno e l’orario di servizio resta,purtroppo,un qualcosa di molto teorico. Attendiamo di vedere se e quando arriveranno i nuovi treni promessi,ritenendo altresì che vada anche attentamente approfondita l’ipotesi ventilata anni fa di un prolungamento verso Torvaianica nonché valutato attentamente quali siano i progetti di ASTRAL e CoTraL per il futuro della linea.

3) Roma – Civita Castellana – Viterbo: la RomaNord  è l’emblema delle contraddizioni delle ferrovie regionali del Lazio: mentre la tratta urbana è stata oggetto di numerosi interventi di ammodernamento che l’hanno trasformata quasi in una moderna metropolitana, sebbene gravata da continue soppressioni di treni, la tratta extraurbana Montebello – Viterbo è rimasta sostanzialmente immutata sin dai tempi della sua costruzione da parte dell’Ing Besenzanica negli anni ‘30: segnali ad ala e scambi manovrati a mano sono sicuramente molto caratteristici ma decisamente superati e sono quasi del tutto scomparsi in Italia. Ed il sistema di Dirigenza Unica non è qualcosa di ben visto in ambito USTIF/ANSFISA. Oltre ad un rinnovo infrastrutturale occorre inoltre un rinnovo del materiale rotabile, che risente degli oltre 20 anni di utilizzo,  (il progetto della Freccia Flaminia Beta naufragò a causa della crisi aziendale dell’allora Firema)ed un orario che tenga conto delle diverse direttrici di traffico,magari integrato con criterio da bus. Necessaria è anche la nuova stazione urbana di Roma, in costruzione annunciata da anni ma di cui sembra non esserci alcuna certezza sulla fine dei lavori. Infine,viste le potenzialità turistiche della linea andrebbe recuperato il materiale storico de “Il treno della Tuscia” , che tanto ritorno di immagine assicurava ai tempi di Met.Ro. Spa ,materiale purtroppo attualmente non autorizzato al servizio viaggiatori per problematiche burocratiche”.

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Le Ferrovie dei Pionieri – Capitolo 1

Immaginate di arrivare in una stazione ferroviaria e vedere che tutto il personale è composto da bambini. E che anche sul treno il personale sia composto da bambini. Impossibile? Non proprio. La “ferrovia dei bambini” esiste davvero. Eppure quando si parla di “Ferrovia dei Bambini” in genere la prima cosa che viene in mente è una ferrovia giocattolo,magari di quelle in scala che si vedono nei negozi specializzati, oppure al massimo ad un trenino come quelli che si possono vedere in alcuni parchi o nei Luna-Park. Non si pensa che possa esistere una ferrovia gestita interamente dai bambini.  Invece le Ferrovie dei Bambini esistono davvero e sono linee ferroviarie gestite come le altre ferrovie, con gli stessi regolamenti, con l’unica differenza che sono i bambini delle scuole ferroviarie a svolgere i vari compiti di capostazione, capotreno,controllori,manutentori,macchinisti  e manovratori.  Si tratta di istituti di istruzione aggiuntiva per bambini nei quali viene costruito un sistema unico di orientamento professionale per gli studenti nella professione di trasporto ferroviario utilizzando giochi, studi e “lavoro” nel formato “da adulto”.   Durante il processo di formazione, i giovani ferrovieri (studenti delle scuole ferroviarie) conoscono le varie professioni del trasporto ferroviario: macchinista, capotreno, controllore, capostazione, installatore di binari, tecnico per gli impianti elettrici o di segnalamento, nonché le attività aziendali in generale.  Quanto appreso in aula viene poi messo in pratica, sotto la supervisione del personale ferroviario adulto, sulle ferrovie dei bambini. Per queste ferrovie,costruite  a partire dagli anni ’30 in URSS, il loro nome ufficiale originario è stato quello di “Ferrovie dei Pionieri” , derivante dal fatto che le ferrovie erano tutte gestite dai membri dell’organizzazione giovanile del rispettivo Partito comunista, che in molti stati del blocco orientale si chiamavano “Pionieri”.[1] Colloquialmente, il termine “pioniere ferroviario” è rimasto ancora di uso comune,anche se ai giorni d’oggi, caduto ormai il comunismo, i pionieri praticamente non esistono più ed anche le ferrovie hanno cambiato nome:  ad esempio le ex ferrovie pioniere della RDT (Germania Est) sono chiamate, a causa della loro posizione, “ferrovie del parco” mentre in altri paesi vengono chiamate “ferrovie dei bambini” o “piccole ferrovie” . Oltre che per ragioni ideologiche, le ferrovie pionieristiche furono costruite con l’obiettivo primario di offrire ai bambini un’infanzia piacevole e felice. Un altro obiettivo importante era sviluppare fin da piccoli un senso e l’amore per il servizio ferroviario nei giovani, e come tali dovevano essere scuole preparatorie per la selezione dei candidati per le scuole ferroviarie professionali. Avrebbero dovuto creare un’opportunità per tutti i pionieri di acquisire un senso della tecnica e della cultura tecnica attraverso l’intrattenimento nella natura, cioè dovevano diventare una fucina di nuovi esperti altamente qualificati nei trasporti e nell’economia nel suo insieme. Le ferrovie pionieristiche erano (e sono) inoltre progettate per avere un effetto educativo: sullo sviluppo di virtù etiche, sullo sviluppo della volontà di lavorare disinteressatamente per la comunità, sull’ordine sociale e sulla disciplina del lavoro e sul corretto comportamento nella vita sociale pubblica. Se il tutto al giorno d’oggi questo può far sorridere, si deve pensare che nell’URSS, all’epoca, le Ferrovie dei Pionieri erano un qualcosa di veramente serio! Ed ancora oggi lo sono. Praticamente sconosciute in Europa Occidentale, sono state diffusissime in tutta l’Europa Orientale con esempi anche a Cuba ed in Cina.  Al giorno d’oggi,  alcune di esse, come la “Gyermekvasùt” di Budapest, in Ungheria o la “Parkeisenbahn Wuhlheide” di Berlino, in Germania, sono diventate delle autentiche attrazioni turistiche, mentre in molti paesi dell’ex URSS restano anche una importante istituzione scolastica: ad esempio in Russia ogni anno sono oltre 2000 gli studenti laureati presso le scuole ferroviarie. Secondo quanto informa la compagnia nazionale RZD , “oltre il 60% dei laureati della Malaya Oktyabrskaya di San Pietroburgo riceve una istruzione secondaria e superiore e successivamente lavora presso le imprese delle ferrovie russe” . Stessi importanti numeri anche in Ucraina, dove la gestione è a cura della compagnia ferroviaria UZ: a Kharkiv la Ferrovia dei bambini dà lavoro ogni anno a più di 70 giovani ferrovieri, con oltre 1.000 studenti che studiano 11 importanti specialità del trasporto ferroviario, mentre nella capitale Kyiv, ogni anno, durante l’anno accademico, circa 435 scolari seguono una formazione teorica nei circoli delle “Giovani Ferrovie” in 20 scuole della città e direttamente sulla base della ferrovia dei bambini. In Germania, la formazione permette di diventare conduttori (da nove anni), guardiabarriere (da dieci anni), supervisori locali , macchinisti (da dodici anni) e controllori del traffico ferroviario[2] (da quindici anni). I macchinisti e i responsabili delle manovre , invece, possono essere solo adulti (dai 18 anni in su). In un sistema di corsi, i bambini imparano sempre più qualifiche man mano che crescono e possono, tra le altre cose, diventare un capotreno , macchinista o ingegnere delle telecomunicazioni  addestrato. In altri paesi, scomparsi i pionieri e le scuole ferroviarie, sono ora le associazioni ad assicurare l’esercizio delle ferrovie. Come a Berlino dove l’esercizio della ex ferrovia dei pionieri è curato dal 1993 da una società ad hoc denominata Berliner Parkeisenbahn Gemeinnützige[3] Gesellschaft mbH che ha rilevato la struttura dalle Deutsche Reichsbahn[4]. Prima di iniziare il nostro viaggio una doverosa precisazione:  le ferrovie descritte in questo testo non vanno confuse con altre famose linee a scartamento ridotto come la ” Prater Liliputbahn” di Vienna  o la “Museumsfeldbahn Leipzig-Lindenau eV”  di Lipsia in quanto queste, pur essendo delle ferrovie a tutti gli effetti, sono delle semplici “attrazioni turistiche” o “museali” e non delle “ferrovie scuola” . Così come non vanno confuse con quelle che in Germania vengono chiamate “Wegebahn”, ovvero quei convogli turistici  composti da un trattore stradale che traina uno o più rimorchi collegati l’uno all’altro, aventi un aspetto estetico che ricorda quello dei mezzi di trasporto ferroviari che a volte si vedono anche in Italia. Anche le “Gartenbahn” non vanno confuse con le ferrovie dei pionieri in quanto esse, pur avendo tracciato e veicoli tipicamente ferroviari non sono altro che delle ferrovie da giardino in scala ridotta. Da notare (tanto per aumentare la confusione!) che in lingua tedesca con il termine “Parkeisenbahnen” si intendono sia alcune delle ex ferrovie dei pionieri sia tutte quelle ferrovie anche a scartamento ridotto situate all’interno di parchi come la  Killesbergbahn di Stoccarda in Germania oppure la ferrovia Shuzenji Romney in Giappone. Inoltre in Germania, a livello normativo, è il  Bau- und Betriebsordnung für Pioniereisenbahnen, entrato in vigore nella ex DDR nel 1980,  che regola attualmente la costruzione e l’esercizio delle ex ferrovie pioniere nei nuovi stati federali – ad eccezione della Turingia – e nell’ex Berlino Est. In parte, è anche utilizzato attualmente come base giuridica per la supervisione ferroviaria di altre ferrovie a scartamento ridotto. In questo testo, dopo molte  ricerche, ho cercato di riassumere tutta la storia delle c.d. ferrovie dei pionieri, una rete che nel periodo di massimo splendore, tra gli anni ’50 e ’60 contava oltre 60 linee in diversi paesi dell’Europa dell’Est. Lavoro non facile: l’argomento è molto vasto e non sempre è stato facile reperire informazioni aggiornate,anche perché molte ferrovie hanno avuto vita breve tra gli anni ’50 e ’60. In questa “caccia al tesoro sui binari” , mentre per le ferrovie nell’ex URSS o nell’ex Germania Est il materiale in molti casi è stato “abbondante”, per altri paesi la ricerca è stata più difficoltosa e a volte infruttuosa. In Romania, ad esempio,le amministrazioni comunali hanno ereditato solo in anni recenti le infrastrutture delle ex ferrovie, quando gran parte di esse erano ormai in disuso, e non hanno informazioni storiche. CFR, la compagnia ferroviaria nazionale, ha rimandato per tutte le informazioni al Museo Ferroviario di Bucarest, il quale però ha le caselle di posta elettronica non funzionanti e non è quindi contattabile. Molto più complessa la situazione in Albania dove, nonostante i numerosi contatti con la responsabile della Biblioteca di Tirana, non sono state trovate notizie riguardanti la ferrovia dei pionieri presente in città, mentre per Cuba, le numerose email inviate non hanno purtroppo mai ricevuto alcuna risposta. In questa lunga ricerca devo comunque ammettere di aver trovato un clima di massima collaborazione, nonostante l’insolito argomento, ricevendo anche “regali” inaspettati: il Comune di Custanta (Costanza), cittadina rumena che si affaccia sul Mar Nero, ha risposto alla mia richiesta d’informazioni mandandomi addirittura una raccomandata con le fotocopie delle planimetrie della ferrovia dei bambini che era presente nella loro città, il Museo Ferroviario di Belgrado, in Serbia, ha inviato uno scritto dove hanno riassunto le vicende delle ferrovie presenti nella ex Jugoslavia, ed anche in Repubblica Ceca ed in Lituania ho trovato tantissima collaborazione. Arrivati a questo punto, dopo questa lunga premessa, non resta che salire a bordo ed iniziare questo lungo viaggio alla scoperta delle “Ferrovie dei Pionieri” !

Un ringraziamento particolare a chi ha reso possibile con il suo prezioso aiuto la realizzazione di questo lavoro: mia moglie Ma’ryana, che con grande pazienza è stata anche preziosa interprete per i testi in russo ed ucraino;Giovanni Pighini per tutte le informazioni sulle ferrovie presenti in Ungheria; HŽ Putnički prijevoz; CFM – Calea Feratd din Moldova; CFRSA;Comune di Costanza (Romania); Comune di Tirana (Albania); Lindita Zhulali; Strahinja Vukovic, Železnice Srbije  ;Michal Roh, CD Cargo; Adam Horký, National Technical Museum Prague; Urtė Alksninytė, Lietuvos Gelezinkeliai

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[1] L’Organizzazione dei pionieri di tutta l’Unione “Vladimir Il’ič Lenin”  fu, dal 1922 al 1991,in Unione Sovietica, un’organizzazione giovanile di massa riservata ai bambini di età compresa tra i 9 e i 14 anni

[2]  Fahrdienstleiter (in tedesco) oppure Train Dispatcher (negli USA) oppure Signalman (nel Regno Unito) è la qualifica equivalente agli operatori di cabina scambi in ambito RFI

[3] Nel diritto tributario tedesco le Gemeinnützigkeit sono Associazioni Senza Scopo di Lucro

[4] Le Deutsche Reichsbahn sono state dal 1949 al 1994 la compagnia ferroviaria statale della Repubblica Democratica Tedesca.

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La filovia di Uzhorod, un progetto mai realizzato

Il 1976 poteva essere l’anno  dell’inizio dell’era del trasporto elettrico a Užhorod, capoluogo della Transcarpazia, quando si intraprese la progettazione della rete di trasporto del filobus. La città,all’epoca,  era in piena espansione industriale, con la costruzione delle prime grandi industrie ed il completamento  del gasdotto Urengoy – Pomary – Užhorod. Il quartiere ubicato nell’odierna Via Gagarin (вулиці Гагаріна ) era molto frequentato e circa 4-5 mila persone lavoravano in ogni stabilimento., per un totale di più di 30.000 persone. E trasportare così tante persone era un compito difficile e costoso. Le persone venivano da tutta l’Ucraina per lavorare lì. Pertanto, la città decise di costruire una rete di trasporto elettrica, ritenuta più economica e più rispettosa dell’ambiente,per trasportare lavoratori da diverse aree. Proprio in quel periodo, Uzhgorod si espanse e raggiunse i villaggi circostanti, Dravtsi,Domanyntsi e Horyani. Il progetto della filovia iniziò nel 1976, ma la preparazione delle attiva per l’inizio dei lavori furono condotta sotto la guida del sindaco di Uzhorod, Emil Popovich. Il progetto prevedeva la realizzazione di due linee filoviarie. Il primo percorso prevedeva il capolinea di partenza nel microraion di Domanyntsi, lungo Via Drugetov  (вулиці Другетів)  e svoltare in Via Mytna attraversando l’Uz su Transportnny Mist. Quindi, dopo la rotatoria nei pressi dell’Hotel Uzhorod , il percorso doveva andare in piazza  Sándor Petőfi e lungo  Via Mukachevo fino all’attuale mercato cittadino di “Krasnodontsov” Il progetto più costoso consisteva nel posare le linee elettriche attraverso l’incrocio delle strade Mukachevo e Ankudinov. Il progetto prevedeva di costruire un ponte a cavalletto nella zona per l’attraversamento della ferrovia, tanto che, per la sua costruzione fu necessario demolire circa 200-300 metri di case alla fine dello stessa Via Mukachevo e all’inizio di Via Gagarin.  Cioè, su entrambi i lati del passaggio a livello. Il deposito filoviario era previsto nella stessa zona, nei pressi della stazione ferroviaria in Via Odeska. Anche allora venne sollevata la questione della  costruzione della piazza vicino alla stazione e della demolizione dell’intera area delle case private di fronte alla stazione ferroviaria. Riguarda l’intero settore privato della zona. Le persone che vivevano lì dovevano essere trasferite in nuovi edifici in altre parti della città. Negli anni ’80, a causa dell’ampliamento dell’area industriale, le dimensioni del progetto vennero aumentate ed il numero di linee di filobus programmato per aumentare a due. Secondo un nuovo progetto, il deposito su Via Odeska Street fu abbandonato e fu deciso di costruirlo in un altro posto – dove ora si trova il cosiddetto Mercato di Krasnodontsov. Il nuovo deposito doveva fungere da rimessa unificata per tutti gli autobus e filobus della città. È stata sollevata la questione del trasferimento della flotta di autobus esistente al nuovo deposito. Il deposito di filobus era progettato per essere costruito sulla strada di Odessa, sulla linea tra l’incrocio e la stazione ferroviaria. E un’altra linea elettrificata aggiuntiva doveva iniziare dall’attuale Nuovo Distretto alla zona industriale. Inizialmente, vennero prese in considerazione due opzioni per la costruzione di questo percorso: Kapushanskaya Street e Minaiskaya Street con accesso a Prospect Svobody . Ma poi si sono fermati all’opzione: Hrushevskyi – Minajskaya – Prospect Svobody  – stazione ferroviaria – Via Gagarin. Anche i supporti elettrici esistenti lungo vulytsi Hrushevsʹkoho sono progettati per installare linee di filobus su di essi. Ma alla fine degli anni ’80, la città mancava di finanziamenti ed il progetto venne accantonato. Le vicende seguite alla caduta dell’URSS ed all’indipendenza dell’Ucraina (1992) , con la chiusura di numerose industrie e più in generale la mancanza di finanziamenti hanno messo, probabilmente definitivamente, la parola fine al progetto, che apparirebbe anche fortemente sovradimensionato per le attuali esigenze di mobilità cittadina.

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Quando si deve evacuare la metropolitana

Prendiamo spunto dall’ottimo articolo di Mercurio Viaggiatore pubblicato sul blog “odissea quotidiana” (https://www.odisseaquotidiana.com/2019/09/metrofordummies-come-atac-vi-evacua-dalla-metro.html?m=1) e dei fatti avvenuti lo scorso Venerdì 13 quando un convoglio della metro B si è fermato in galleria nei pressi della Stazione Cavour a causa di un guasto tecnico per dissipare dubbi e fake-news su come,quando e perchè si rende necessario evacuare un convoglio della metropolitana. Intanto è da premettere che quando un treno si ferma in linea, per guasto od altro motivo di forza maggiore anche se non si ricevono immediatamente informazione non significa che si è stati abbandonati. Potrebbe trattarsi di una breve sosta,e in tal caso si ripartirà a breve,o potrebbe essere una sosta prolungata. In questo caso il macchinista sarà già in contatto con la DCT per avere info in merito e farà quanto prima annuncio sonoro. I regolamenti prescrivono, in caso di sosta prolungata, di ripetere annuncio ogni 5 (cinque) muniti. Quindi mantenete la calma a bordo treno,non azionate il dispositivo di allarme e non azionate il comando di apertura emergenza porte. Salvo ovviamente casi di immediato e grave pericolo.

Qualora però per svariati motivi sia impossibile proseguire il servizio,il DCT autorizza il macchinista ad effettuare l’evacuazione del treno fermo in galleria.

Come avviene tutto ciò?La procedura è indicata nel Regolamento Circolazione Treni, quindi stiamo parlando di un qualcosa di standard,non improvvisato. Di seguito ciò che di norma accade.

  • il macchinista,ricevuta autorizzazione dal DCT,comunica ai passeggeri tramite gli altoparlanti interni che il treno verrà evacuato
  • il macchinista apre manualmente, una ad una, le porte del treno, dando indicazioni ai passeggeri sulla direzione da seguire per la stazione più vicina. A distanze regolari in galleria vi sono in ogni caso indicazioni riportanti la distanza della stazione più vicina. Questa operazione consente un deflusso ordinato. Per nessun motivo si deve scendere di propria iniziativa dal convoglio,non si deve camminare lungo i binari e non devono essere aperte le porte lato interno interbinario dove non è presente la banchina di servizio.
  • i passeggeri camminano lungo la banchinetta di emergenza mantenendosi all’apposito corrimano,in fila indiana.
  • Se siete sul primo treno che è partito alla ripresa del servizio e vedete che viaggia a bassa velocità é semplicemente perché il regolamento prescrive marcia a vista alla velocità massima di 15 km/h nella tratta in cui sono stati evacuati i passeggeri
  • Se il macchinista incontrasse dei passeggeri sulle banchinette, dovrà fermarsi ed invitarli a salire sul treno attraverso le porte aperte manualmente dallo stesso macchinista.
  • Verificandosi una eventuale permanenza d’ingombro da parte di viaggiatori, il macchinista dovrà darne immediato avviso al DCT, il quale continuerà a prescrivere ai treni seguenti la suddetta precauzione fino allo sgombero completo del tratto.

Nota finale importante: durante una evacuazione in galleria sarebbe buona norma non distrarsi e/o fermarsi facendo video o foto con lo smartphone o dirette social. Non  si è testimoni di chissà quale evento dà mostrare al nido intero e non si è scampati a chissà quale disastro ferroviario.  E, soprattutto, evitare di intasare i social con le teorie più assurde sui fatti accaduti…non serve. Così come non serve insultare il personale di stazione. Indubbiamente le gallerie della metropolitana non sono posti stile grand hotel a 5 stelle,ma con calma e tranquillità si supera il disagio: non ci sono grandi distanze tra una stazione e l’altra!

(Ringraziamo il profilo Twitter @conduttoremetrob per la.consulenza tecnica)

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Collegamenti ATAC da/per Rimesse

6027_C10lidocentroDa ieri sono finalmente visualizzabili (grazie anche alle nostre numerose segnalazioni) sul sito muovi.roma.it  i percorsi dei collegamenti ATAC in Entrata/Uscita dalle rimesse, tranne (attualmente) i collegamenti da/per le rimesse di Acilia, Grottarossa  e Magliana. Riepiloghiamo, quindi per comodità, i collegamenti con id percorso per link diretto per la ricerca (muovi.roma.it/paline/percorso/id_percorso )

La tabella è così composta:

LINEA – CAPOLINEA 1 – CAPOLINEA 2 – id_percorso – RIMESSA

COLLEGAMENTI USCITA – RIENTRATA RIMESSE

  • A01 Prenestina / Larici Piazza dei Cinquecento 51459 Tor Sapienza
  • A10 Termini Prenestina / Larici 51460 Tor Sapienza
  • A05 Prenestina / Candiani Grotte Celoni 51461 Tor Sapienza
  • A50 Grotte Celoni Prenestina / Candiani 51462 Tor Sapienza
  • A06 Prenestina / Larici Stazione Tiburtina 56839 Tor Sapienza
  • A60 Stazione Tiburtina Prenestina / Larici 52850 Tor Sapienza
  • A07 Prenestina / Manfredonia Pugliese 51465 Tor Sapienza
  • A07 Prenestina / Manfredonia Fucini / Davanzati 52880 Tor Sapienza
  • A70 Pugliese Prenestina / Manfredonia 51466 Tor Sapienza
  • A70 Ojetti Prenestina / Manfredonia 56840 Tor Sapienza
  • A70 Romagnoli / Talenti Prenestina / Manfredonia 57178 Tor Sapienza
  • C01 Romagnoli / Donati Colombo / Palazzo Sport 51473 Acilia
  • C01 Romagnoli / Donati America / Tolstoi 51474 Acilia
  • C10 Colombo / Atlantico Romagnoli / Donati 51475 Acilia
  • C02 Lenormant / Zelia Nuttal Baleniere / Inps 51476 Acilia
  • C20 Baleniere / Inps Lenormant / Zelia Nuttal 51477 Acilia
  • C03 Lenormant / Zelia Nuttal Mar Rosso / Mar Glaciale Artico 51478 Acilia
  • C30 Mar Rosso / Mar Glaciale Artico Lenormant / Zelia Nuttal 51479 Acilia
  • F01 Laurentina / Celine Piazza Venezia 57836 Tor Pagnotta (F)
  • F10 Piazza Venezia Laurentina / Celine 57840 Tor Pagnotta (F)
  • F02 Laurentina / Celine Termini 57838 Tor Pagnotta (F)
  • F20 Termini Laurentina / Celine 57841 Tor Pagnotta (F)
  • G02 Stazione Grottarossa Nostra Signora di Guadalupe 51480 Grottarossa
  • G20 Fratelli Gualandi Stazione Grottarossa 51481 Grottarossa
  • G03 Stazione Grottarossa Piazza Augusto Imperatore 51482 Grottarossa
  • G30 Piazza Augusto Imperatore Stazione Grottarossa 51483 Grottarossa
  • G04 Stazione Grottarossa P.le Flaminio 51484 Grottarossa
  • G40 P.le Flaminio Stazione Grottarossa 51485 Grottarossa
  • G05 Stazione Grottarossa Mancini 51486 Grottarossa
  • G50 Lgt Thaon Di Revel / Romano Stazione Grottarossa 51487 Grottarossa
  • G06 Flaminia / Saxa Rubra Vimercati / Ateneo Salesiano 51488 Grottarossa
  • G60 Vimercati / Ateneo Salesiano Stazione Saxa Rubra 51489 Grottarossa
  • G07 Stazione Grottarossa Clodio 51490 Grottarossa
  • G70 C.ne Clodia / Muggia Stazione Grottarossa 51491 Grottarossa
  • L01 Carucci / Anagrafe Tributaria Laurentina 52851 Tor Pagnotta
  • L01D Carucci / Anagrafe Tributaria Laurentina 52852 Tor Pagnotta
  • L01D1 Carucci / Anagrafe Tributaria Laurentina 52853 Tor Pagnotta
  • L10 Laurentina / Douhet Carucci / Anagrafe Tributaria 52855 Tor Pagnotta
  • L02 Carucci / Anagrafe Tributaria Nervi / Palazzo Sport 52856 Tor Pagnotta
  • L20 Nervi / Palazzo Sport Carucci / Anagrafe Tributaria 52857 Tor Pagnotta
  • L03 Carucci / Anagrafe Tributaria Colombo / Rufino 52858 Tor Pagnotta
  • L30 Tor Marancia / Rufino Carucci / Anagrafe Tributaria 52859 Tor Pagnotta
  • L04 Carucci / Anagrafe Tributaria Partigiani 52860 Tor Pagnotta
  • L40 Partigiani  / Anagrafe Tributaria 52861 Tor Pagnotta
  • L05 Carucci / Anagrafe Tributaria Agricoltura 52862 Tor Pagnotta
  • L50 Agricoltura Carucci / Anagrafe Tributaria 52863 Tor Pagnotta
  • L06 Carucci / Anagrafe Tributaria Arco di Travertino 52864 Tor Pagnotta
  • L60 Arco di Travertino Carucci / Anagrafe Tributaria 52865 Tor Pagnotta
  • L07 Carucci / Anagrafe Tributaria Ara Coeli / Piazza Venezia 52866 Tor Pagnotta
  • L70 Ara Coeli / Piazza Venezia Carucci / Anagrafe Tributaria 52867 Tor Pagnotta
  • L08 Carucci / Anagrafe Tributaria Piazza dei Cinquecento 52870 Tor Pagnotta
  • L08D Carucci / Anagrafe Tributaria Termini 52871 Tor Pagnotta
  • L80 Termini Carucci / Anagrafe Tributaria 52891 Tor Pagnotta
  • M01 Candoni / Magliana Nervi / Palazzo Sport 51492 Magliana
  • M10 Nervi / Palazzo Sport Candoni / Magliana 51493 Magliana
  • M02 Candoni / Magliana Agricoltura 51494 Magliana
  • M20 Agricoltura Candoni / Magliana 51495 Magliana
  • M03 Candoni / Magliana Cornelia 51498 Magliana
  • M30 Cornelia Candoni / Magliana 51497 Magliana
  • M04 Candoni / Magliana Colli Portuensi / Gianicolense 51499 Magliana
  • M40 Colli Portuensi / Bennicelli Candoni / Magliana 51500 Magliana
  • M05 Candoni / Magliana Largo La Loggia 51501 Magliana
  • M50 Portuense / Villa Flora Candoni / Magliana 51502 Magliana
  • P01 Portonaccio / Tiburtina Vimercati / Ateneo Salesiano 51503 Portonaccio
  • P10 Vimercati / Ateneo Salesiano Portonaccio / Tiburtina 51504 Portonaccio
  • P02 Portonaccio / Tiburtina De Nicola / Termini 51505 Portonaccio
  • P20 Termini Portonaccio / Tiburtina 51506 Portonaccio
  • P03 Portonaccio / Tiburtina Ponte Mammolo 51507 Portonaccio
  • P30 Ponte Mammolo Portonaccio / Tiburtina 51508 Portonaccio
  • T01 Tor Vergata / Schiavonetti Tuscolana / Anagnina 51509 Tor Vergata
  • T01 Tor Vergata / Schiavonetti Anagnina 52896 Tor Vergata
  • T01D Tor Vergata / Schiavonetti Anagnina 56901 Tor Vergata
  • T10 Tuscolana / Roccella Jonica Tor Vergata / Schiavonetti 51510 Tor Vergata
  • T02 Tor Vergata / Schiavonetti Arco di Travertino 51511 Tor Vergata
  • T20 Tuscolana / Arco di Travertino Tor Vergata / Schiavonetti 51512 Tor Vergata

 

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