Comunicato Stampa – CeSMoT: assurda e sconsiderata la decisione di smantellare filovia di Sanremo

Apprendiamo della decisione da parte di Riviera Trasporti e Provincia di Imperia di procedere allo smantellamento della storica filovia Sanremo – Ventimiglia, con la scusa della obsolescenza dell’infrastruttura. Ancora una volta dobbiamo registrare ennesimo attacco al trasporto pubblico da parte di politici ed imprese di trasporto che ignorano o fingono di ignorare che il filobus, come il tram, è uno dei mezzi di trasporto ecologici per eccellenza. Nel caso specifico c’è anche il dolo di aver lasciato per anni infrastruttura abbandonata a se stessa, per inseguire presunti progetti di bus ad idrogeno ,mai decollati, uniti alla volontà di “riqualificare” l’area del deposito filoviario, ovvero destinandola probabilmente all’ennesima speculazione edilizia   Pensavamo che con i casi di Cremona e Bari si fosse toccato il fondo del micidiale mix di incompetenze gestionali ai danni del TPL ma dobbiamo ricrederci. Del resto anche gli inqualificabili attacchi alla filovia da parte di alcune forze politiche spesso in cerca di visibilità (vedi quanto accaduto a Gennaio dopo ennesimo crollo dovuto alla mancata manutenzione dell’infrastruttura con le incommentabili dichiarazioni di “Azione”)non lasciavano presagire nulla di buono,così come le dichiarazioni del Sindaco di Imperia (nonché presidente della rispettiva provincia) Claudio Scaloja che, probabilmente non bene informato ,nelle scorse settimane si spingeva a definire il filobus un mezzo superato, ignorando probabilmente sia la differenza di capacità di carico tra un filobus ed un bus “elettrico” sia che in città come le vicine Genova e La Spezia ma anche Milano,Bologna e Roma (per citarne solo alcune ma elenco è più dettagliato).le filovie costituiscono uno dei primari assi di trasporto Mentre altre città investono sul trasporto pubblico, rivalutando reti di tram e filobus, la Provincia di Imperia torna al passato e sceglie la via più semplice, ovvero di smantellare il tutto con scuse pretestuose. Come Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti non possiamo che essere contrari a tale sciocca decisione, specialmente in virtù del fatto che mentre la Provincia e Riviera Trasporti facevano di tutto per abbandonare la filovia, di contro altre città toccate dalla linea, come Sanremo, portavano avanti progetti di rilancio della storica rete. Verrebbe da chiedersi come mai l’infrastruttura sia stata colpevolmente abbandonata al suo destino nonostante l’arrivo alcuni anni fa di nuovi mezzi e nonostante che, in occasione della realizzazione della nuova stazione di Taggia-Arma era stato progettata ed in parte realizzata una diramazione della filovia a servizio della nuova stazione. Appare evidente che se una infrastruttura si lascia abbandonata a se stessa essa,e quella di Riviera Trasporti lo è dal 2021,  si deteriori: è lapalissiano e non servono lauree per comprenderlo, ma, volendo pensar male, sembrerebbe che tutto sia stato fatto appositamente per avere una patetica scusa per smantellare tutto. Chiediamo  un immediato stop allo smantellamento ed un intervento urgente del Presidente della Regione Liguria , Giovanni Toti e del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini  ed invitiamo utenti e cittadini a protestare contro l’ennesimo attacco verso il trasporto pubblico ecologico.

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Comunicato Stampa – CeSMoT : soddisfatti e lieti per ripartenza tram 8,auspichiamo ora rapida cantierizzazione nuove linee

Accogliamo con molto favore la ripresa del servizio tramviario sulla linea 8 a partire da stamane: finalmente, dopo mesi di disagi utenza può tornare a fruire di un sistema di trasporto efficace, efficiente ed ecologico, Nel ringraziare l’amministrazione comunale e l’Assessore Patanè per l’impegno profuso nel restituire ai cittadini una infrastruttura strategica, cogliamo, come CeSMoT, l’occasione per sollecitare una rapida cantierizzazione delle nuove opere tramviarie promesse e progettate. Abbiamo apprezzato il costante dialogo che l’assessore ha intrapreso con associazioni e cittadini in merito alla TVA, opera che continuiamo a ritenere strategica e necessaria, tuttavia temiamo che certe critiche pretestuose da parte di pseudocomitati , unite alle   prescrizioni della sovrintendenza, possano rallentare o bloccare l’opera. restiamo anche preoccupati per il nebuloso destino della Ferrovia Roma – Giardinetti, da anni pretestuosamente ed arbitrariamente limitata alla stazione di Centocelle per presunte ed inesistenti sovrapposizioni con la Linea C della Metropolitana: continuiamo a ritenere,per questa linea, che la scelta migliore sia quella di mantenere attuale scartamento ridotto ed infrastruttura esistente provvedendo ad acquisto nuovi mezzi in attesa della realizzazione del prolungamento fino Tor Vergata. In considerazione del fatto che il costo dei mezzi non avrebbe alcun cambiamento nel caso dell’acquisto di tram a scartamento ridotto, tale soluzione permetterebbe di minimizzare i disagi per l’utenza. Qualora tale opzione non sia praticabile, chiediamo che per lo meno vengano iniziati i lavori nella tratta attualmente sospesa all’esercizio al fine di minimizzare i disagi per utenza e non ripetere gli errori effettuati in fase di trasformazione della tratta Torrenova – Pantano della Ferrovia Roma Fiuggi quando si riaprì tuta la linea, dopo anni di lavori, per poi smantellare tutto per la realizzazione della metropolitana. Ci permettiamo di suggerire, come CeSMoT, che i lavori nella tratta Togliatti – Giardinetti iniziano insieme ai lavori di costruzione della tramvia Ponte Mammolo  Subaugusta, in modo tale da rendere pienamente fruibile sia il nuovo deposito, da realizzarsi a Centocelle, sia la tratta almeno fino Giardinetti. Quanto accaduto a Milano con le tramvie per Desio e Limbiate, chiuse in attesa di futuribili ammodernamenti che segnano ancora il passo, ci porta  a temere che anche a Roma si arrivi a chiudere la tratta Laziali – Centocelle e di attendere anni per i cantieri di trasformazione.  Confidiamo ed auspichiamo, per tanto, che amministrazione prosegua sulla virtuosa strada intrapresa resistendo alle contrarietà del popolo NIMBY e che ,sulla scia del tavolo di confronto istituito per la TVA, l’assessore Patanè voglia istituire ulteriori tavoli per le progettate tramvie. Continuiamo a ritenere che solo una robusta cura del ferro potrà far diventare Roma una capitale pari ad altre città europee.

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Ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri: orario 1963

Dal nostro archivio storico pubblichiamo la scansione integrale dell’orario di servizio (STEFER) Numero 6, valido dal 14 luglio 1963 ed aggiornato al 16 luglio 1969, della ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri, che comprende anche i treni urbani tra Roma Laziali e Grotte Celoni / Pantano e le corse sostitutive automobilistiche notturne. Non sono indicati gli orari dei servizi tramviari urbani per Piazza dei Mirti nè i tempi di percorrenza tra Laziali e Piazza dei Mirti. L’orario comprende solo treni viaggiatori ordinari, il che fa presumere che non vi fosse traffico merci ordinario e che eventuali treni venissero probabilmente effettuati come straordinari al bisogno. Clicca qui per scaricare il file in formato pdf

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MCNE – Linea Caserta – Piedimonte Matese: Orario di Servizio anno 2007

Nell’ambito del processo di digitalizzazione della documentazione presente nel nostro archivio, allo scopo di renderla fruibile a tutti, pubblichiamo l’orario generale di servizio, valido dal 9 Dicembre 2007, della Ferrovia Napoli – Caserta – Piedimonte Matese (Alifana) gestita, all’epoca, da MetroCampania NordEst. Ricordiamo che la documentazione non è certificata/aggiornata ed ha semplicemente scopo divulgativo. per tanto  non è utilizzabile ai fini della circolazione ferroviaria o per scopi differenti da quelli di semplice studio.

Clicca qui per scaricare il file pdf

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Comunicato Stampa – CeSMoT : felici per firma contratto acquisto nuovi tram per Roma

Questo anno il CeSMoT vuole chiuderlo con la bella notizia della firma del contratto di acquisto dei 121 nuovi tram da parte del comune di Roma con il costruttore spagnolo CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles). CAF è già conosciuta a Roma per i treni forniti a partire dal 2005 per le linee A, B della metropolitana e sulla Roma-Lido.  Per quanto riguarda i tram, i mezzi CAF circolano con successo in innumerevoli città europee (come Cagliari, Lisbona,Tallin e Stoccolma) ed extraeuropee (come Kansas City e Sydney)  e ci auguriamo che anche nella città eterna possano avere lo stesso successo. Attendiamo il 2025 per vedere il primo esemplare sui binari romani e ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa iniziare a trasportare i cittadini sui nuovi mezzi e soprattutto sulle nuove linee di cui Roma ha disperato bisogno. Per l’anno che verrà auspichiamo che Comune di Roma tenga la barra dritta verso la cantierizzazione delle nuove tramvie promesse,primo importante tassello verso la cura del ferro che la città aspetta da troppi anni, come la TVA, il tram per Subaugusta ed il tanto agognato rilancio ed ammodernamento della ex Roma – Giardinetti.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,felici per ripresa esercizio ferrovia Roma – Giardinetti

Dopo 6 lunghi giorni di sospensione,da questa mattina è finalmente  ripreso il servizio sulla ferrovia Roma – Giardinetti. Il CeSMoT si felicita che  la nostra denuncia abbia contribuito a fare risolvere la problematica e a fare riprendere la circolazione in tempi ragionevoli. Ora dobbiamo mantenere alta l’attenzione su questa importante infrastruttura che deve continuare a garantire il servizio finché non si concluderanno gli importanti investimenti previsti. A tal fine confidiamo nell’ impegno e nella sensibilità mostrata dall’ Assessore Eugenio Patanè nel portare avanti la necessaria cura del ferro per la città di Roma

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Comunicato Stampa – CeSMoT, preoccupati per lunga chiusura ferrovia Roma – Giardinetti

Ormai da alcuni giorni la ferrovia Roma – Giardinetti (che ricordiamo essere stata alcuni anni fa pretestuosamente limitata alla stazione di Centocelle) è chiusa e non effettua alcun servizio, senza che all’utenza,da parte del gestore , già “colpevole” della scellerata limitazione, venga fornita alcuna spiegazione sull’accaduto e sulle tempistiche di ripristino. Non è un mistero che per troppo tempo su questa ferrovia si sia “navigato” essenzialmente a vista, con poche e confuse idee sul futuro. Avendo apprezzato i recenti sforzi dell’amministrazione comunale che è riuscita ad ottenere  il finanziamento per il prolungamento della linea fino a Tor Vergata e conoscendo quanto l’Assessore Patanè abbia fatto della “cura del ferro” uno dei suoi cavalli di battaglia, chiediamo, come CeSMoT, un intervento proprio dell’Assessore presso l’esercente ATAC al fine di poter fornire ad utenza, attualmente penalizzata dal dover utilizzare gli insufficienti ed inquinanti bus della linea 105, delle tempistiche certe sulla riapertura della ferrovia. Chiediamo inoltre all’assessore di sensibilizzare esercente a fornire informazioni , pro futuro, più precise e dettagliate all’utenza, senza nascondersi dietro una generica informazione di “servizio modificato” che oltre ad essere fin troppo generica, lascia pensare che si voglia nascondere chissà quale “grave evento accaduto” ) Gli inconvenienti di esercizio capitano ovunque (non solo a Roma) e sono “fisiologici” , importante , a nostro giudizio è informare utenza su accaduto e, soprattutto, sulle tempistiche di ripristino. Attualmente ci sembra che stiano mancando entrambe le cose, specialmente la seconda. Se ATAC ritiene di non dove fornire spiegazioni sulle motivazioni della lunga interruzione ormai è ininfluente(e probabilmente all’utenza interessa poco sapere, ad esempio,  se i primi freddi hanno allettato il 90% dei macchinisti o se c’è stata una impennata di guasti dovuti alla veneranda età dei convogli),la cosa importante è avere una tempistica certa di ripristino  in quanto la ferrovia rappresenta un importante, rapido ed ecologico collegamento per i quartieri attraversati.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – Ryder Cup, CeSMoT: pochi vantaggi, tanti disagi

Dalla giornata di ieri, i cittadini di Roma e di Guidonia Montecelio stanno subendo i pesanti disagi dovuti alle assurde modifiche alla viabilità ed al TPL attuate per la Ryder Cup di Golf. Non mettiamo il dubbio del prestigio della manifestazione, che vede la partecipazione dei migliori golfisti di Europa e Stati Uniti, così come non contestiamo l’istituzione delle navette ad esclusivo servizio degli spettatori, in quanto presumiamo ed auspichiamo siano state totalmente a carico degli organizzatori, ma riteniamo folle e sconsiderata la chiusura delle strade,con relativa paralisi del traffico e ,cosa ben più grave, la chiusura della Metro B1, per presunti misteriosi ed indifferibili lavori,che, di fatto, ha isolato interi quartieri. Non vorremmo pensare male (ma a pensar male spesso ci si azzecca, come diceva Andreotti) ma gli indifferibili lavori sono casualmente capitati solo ed esclusivamente nella settimana della Ryder Cup. Come CeSMoT, non avendo prove provate che la chiusura della Metro B1 sia stata solo ed esclusivamente per favorire gli spostamenti verso Rebibbia (ma in tal caso l’assessore Patanè avrebbe fatto più bella figura a dire le cose come stavano) prendiamo per buone le motivazioni comunicate, ma riteniamo che, in generale, i disagi per la cittadinanza siano ben maggiori dei vantaggi: il completamento dell’allargamento della tiburtina, senza una reale protezione della corsia preferenziale è solo un palliativo, così come la mega rotatoria tra Via Marco Simone e Via Tiburtina (realizzata a tempo di record solo ed esclusivamente per la Ryder Cup) migliora relativamente poco la mobilità della zona. In tutti questi anni si è solamente pensato a trasformare la Tiburtina in una specie di autostrada, accantonando qualsiasi intervento concreti sulla mobilità del quadrante. I progetti per portare la Metro B per lo meno a Casal Monastero, di realizzare una filovia o una tramvia almeno fino a Bagni di Tivoli sono rimasti nel libro dei sogni, così come rimane nel libro dei sogni la possibilità per gli abitanti di Guidonia di avere un TPL efficace ed efficiente. Anzi, il Comune di Guidonia neanche si è degnato di potenziare il suo ridicolo ed inefficiente servizio urbano, preferendo ai fatti i post autocelebrativi sui social network di qualche consigliere comunale. Alla fine di questa settimana di passione,spenti i riflettori sulla Ryder Cup, nulla cambierà per i cittadini di Roma Est e di Guidonia, che continueranno ad essere obbligati ad utilizzare il mezzo privato per i loro spostamenti, non potendo contare su un trasporto pubblico efficace ed efficiente. Eppure vi era tutto il tempo per intervenire, ma, evidentemente, i politici di Roma e Guidonia, sono bravi solo nell’arte dell’autocelebrazione

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Manifesto delle Associazioni per i Tram di Roma

A seguito della vergognosa e faziosa campagna stampa anti-tram, orchestrata ad hoc da alcuni quotidiani romani che giornalmente danno voce a sedicenti comitati che si sforzano di dimostrare persino che il tram “nuoce gravemente alla salute”, la nostra Associazione ha deciso di aderire al manifesto promosso da Odissea Quotidiana  condiviso dalle Associazioni e dai gruppi di cittadini che a vario titolo si occupano della mobilità nella Capitale. La città di Roma sconta una grave carenza di infrastrutture per la mobilità che va colmata il più rapidamente possibile per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e l’esperienza dei tanti turisti che giungono ogni anno. Per questo è insensata la feroce campagna stampa anti-tram . Nel manifesto, che trovate  a questo link Vengono smontate le varie tesi.

 

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Comunicato Stampa – TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”

TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”

“Negli ultimi giorni stiamo assistendo, preoccupati, ad una massiccia campagna anti tram apparsa in particolare su un noto quotidiano romano, dove sedicenti esperti e comuni cittadini, non fanno altro che rilasciare dichiarazioni sulla presunta inutilità e pericolosità dei tram romani, suggerendone la totale sostituzione con autobus elettrici.”.

Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, analizzando le recenti dichiarazioni apparse sui quotidiani romani in merito al futuro del tram a Roma.

“Comprendiamo e condividiamo pienamente – aggiunge il CeSMoT – le preoccupazioni sulla durata dei cantieri, in una città come Roma dove ogni cantiere spesso ha durata indefinita,ma questo non può diventare una scusa per non fare. E non comprendiamo affatto le motivazioni di chi insiste nel dichiarare che il tram è un mezzo obsoleto, che mette a rischio la stabilità dei palazzi arrivando anche a millantare presunti danni alla salute provocati dal rumore delle vetture, in quanto i moderni mezzi non sono di certo paragonabili a quelli di 50 anni fa ed anche le attuali tecniche di costruzioni permettono di minimizzare rumori e vibrazioni”. “Improvvisamente – analizza il CeSMoT – sembra essere tornati indietro di quasi 60 anni, quando nelle città lo smantellamento delle reti tramviarie veniva salutato come una liberazione e persino le associazioni ambientaliste tuonavano contro la rete di alimentazione di tram e filobus rea, a loro dire, di deturpare il paesaggio impedendo la vista del cielo. “.

“Sappiamo benissimo – prosegue il CeSMoT – quanti danni abbia provocato una politica del TPL incentrata solo sul mezzo gommato, tanto che, negli ultimi anni, sono state numerose le città che, strette nella morsa dell’inquinamento, hanno deciso nuovamente di investire sul tram, come ad esempio Firenze, Palermo, Cagliari, Padova, Bergamo e Venezia, città dove oggi, grazie alla lungimiranza delle amministrazioni locali, i cittadini possono godere di un mezzo di trasporto a zero emissioni, efficace ed efficiente. Certamente Roma, rispetto ad altre città italiane ed europee, paga il gap dovuto ad una classe politica spesso distratta sulle tematiche del TPL, dove i progetti giacciono dimenticati per anni nei cassetti e dove l’esercente manda spesso in giro vetture tranviarie che, soggettivamente, danno una spiacevole impressione di precarietà. Sarebbe da domandarsi, ad esempio, come mai ATM Milano consideri le famose vetture a carrelli “ventotto” un vanto per l’azienda e la città, tanto da farne quasi un simbolo mentre le STANGA di ATAC, più giovani di una ventina d’anni rispetto alla “cugine” milanesi, girino spesso con verniciatura scrostata e chiazze di ruggine.”

“Lo sviluppo della rete tranviaria – conclude il CeSMoT – tra cui la famosa TVA , Termini – Vaticano – Aurelio, di cui si parla sin dal Giubileo del 2000, deve restare una priorità per l’amministrazione comunale, a cui chiediamo di avere il coraggio di ignorare le sparute critiche NIMBY dei classici quattro gatti, ai quali interessa solo poter parcheggiare il SUV in tripla fila per andare al bar a bere il caffè, e di andare avanti con i progetti approvati, per rendere finalmente la città eterna, al pari di altre capitali europee”.

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