Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: intollerabile uso display vetture ATAC per messaggi personali

 Rimaniamo basiti nell’apprendere che un autista ATAC , probabilmente annebbiato dalla canicola estiva, ha ben pensato di utilizzare i display della vettura da lui guidata per esprimere un parere personale sulla questione vaccini e, non contento, ha anche deciso di pubblicarla su facebook, con tanto di numero della vettura, vantandosi poi del suo operato ed aggiungendo sprezzante, a chi stigmatizzando tale comportamento auspicava un licenziamento, che l’azienda ATAC aveva già provato a licenziarlo ma era stata condannata ad un salatissimo risarcimento. Quanto accaduto, di una gravità assoluta, altro non fa che affossare ancora di più la già disastrata e compromessa immagine dell’azienda ATAC. Oltretutto, l’atteggiamento dell’autista suona ancora più beffardo considerando anche che non sono poche le vetture che girano con fogli di carta per indicare la linea a causa del non funzionamento dei display. Come CeSMoT stigmatizziamo l’accaduto e ribadiamo che le vetture di linea non sono lavagne dove esternare pensieri politici, calcistici o personali, ed auspichiamo che ATAC, considerando che il “genio” oltre a firmarsi con nome e cognome ha messo ben in vista il numero della vettura, prenda, come annunciato, seri e drastici provvedimenti nei confronti del colpevole e metta in atto accorgimenti tecnici per impedire in futuro l’uso scorretto ed indebito dei display delle vetture.

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Ferrovie: Gect Gorizia, serve collegamento Slovenia-Italia. Lettera al commissario UE Bulc

sz664120L’Operativna iniciativa za Bohinjsko progo (OIBP – Iniziativa operativa per la Transalpina) e il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT GO hanno predisposto in questi giorni un documento, che ha come destinataria la Commissaria EU per i trasporti Violeta Bulc, relativo alla mancanza di collegamenti ferroviari efficienti per il trasporto di persone tra l’Italia e la Slovenia. La tematica è stata anche tra i punti principali dell’incontro tra la Bulc e i cittadini UE in piazza Transalpina tra le due Gorizie, l’11 luglio scorso. In quell’occasione la Commissaria ha supportato anche la proposta di accelerare presso i ministeri competenti di ambedue gli Stati gli accordi necessarie per risolvere al più presto la problematica. Sempre sullo stesso tema si era espresso poco tempo fa anche il parlamentare della goriška e vicepresidente dell’Assemblea nazionale slovena Matjaž Nemec.
La nota è stata simbolicamente consegnata il 27 luglio scorso dal membro dell’OIBP Ervin Sorč alla Commissaria durante le celebrazioni per il 160° anniversario della tratta meridionale della ferrovia a Borovnica e successivamente inviata anche ufficialmente a Bruxelles.

Secondo quanto dichiarato da Milo Rovnik, assistente del direttore del traffico passeggeri delle Ferrovie slovene, con Trenitalia è stato già trovato un accordo sugli orari e sulle tariffe per istituire collegamenti giornalieri sulla linea Lubiana-Trieste-Venezia, ma diventa ora indispensabile il sostegno delle autorità competenti in Italia, e in particolare della regione Friuli Venezia Giulia, e rendere operativo l’accordo

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Comunicato Stampa – CeSMoT: due anni senza ferrovia Centocelle – Giardinetti,vittima delle istituzioni

I052-428-065_giardinettil 3 agosto di due anni fa, in maniera del tutto arbitraria e pretestuosa, ATAC decise di limitare la Ferrovia Termini – Giardinetti nella stazione di Centocelle adducendo una presunta sovrapposizione alla Linea C della metropolitana ed annunciando, contestualmente,  l’imminente avvio dei lavori di costruzione di una nuova stazione di interscambio all’altezza di Viale Palmiro Togliatti. Sono trascorsi due anni e nulla è cambiato: la nuova stazione non è stata mai realizzata,e i viaggiatori sono costretti ad una camminata a piedi per raggiungere al fermata della Metro C, dopo che è stata anche soppressa, la navetta “fantasma” istituita da ATAC, per nulla utilizzata in quanto assolutamente non pubblicizzata. La ferrovia Termini – Giardinetti, così come la Roma – Fiuggi di cui è erede, è vittima in primis di una regione colpevolmente assente che dopo aver distrutto le ferrovie romane e regionali si farà viva solo adesso, in campagna elettorale vantando successi e grandi risultati. La linea è inoltre vittima di  un’ azienda incapace, come ATAC, specializzata nel disservizio quotidiano,  succube e prostrata sia alle decisioni giunte dalle stanze di Via Cristoforo Colombo sia delle “paranoie” di alcuni settori dell’agenzia per la Mobilità e totalmente sorda alle esigenze ed alle richieste del territorio pervenute in questi due anni, richieste alle quali è stato sempre opposto uno sprezzante ed arrogante silenzio.  Ma, della chiusura e mancata riapertura è colpevole anche ed in primis  un’amministrazione capitolina, ormai sempre più allo sbando, capace solo ed esclusivamente di presentare a cadenza periodica ipotetici e faraonici piani di riapertura e rilancio, ma che di fatto non interviene con l’unica cosa realmente in suo potere, ovvero garantire la copertura finanziaria per l’esercizio della tratta sospesa e costringere l’azienda, di cui, ricordiamo, è azionista unico, ad attuare le linee programmatiche di riapertura che gli vengono ordinate. Come CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, in questa data infausta che segna uno dei punti più bassi nella storia del TPL romano, torniamo a chiedere con forza al Comune di mantenere le promesse fatte a partire dalla campagna elettorale, obbligando  ATAC a riaprire, immediatamente e senza scuse o temporeggiamenti la ferrovia, rispettando il contratto di servizio e le linee programmatiche. Vogliamo ricordare che allo stato attuale non esiste alcun atto scritto che giustifichi o autorizzi la chiusura della linea e che fino ad oggi Regione, ATAC ed Agenzia della Mobilità non hanno mai ritenuto opportuno spiegare all’utenza suddita le reali motivazioni della chiusura. Auspichiamo infine che la popolazione delle tratte interessate dalla sospensione torni in piazza a manifestare con forza, come due anni fa,  il proprio dissenso, anche per svegliare dal sonno degli “stolti” gli amministratori locali, a partire da quelli municipali

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