Comunicato Stampa – CeSMoT – Ennesima giornata di passione per utenti della ferrovia Roma Giardinetti, linea ormai dimenticata dal Comune di Roma

Nella giornata di oggi l’ennesimo svio di un convoglio nei pressi della Stazione di Centocelle ha paralizzato la ferrovia Roma – Giardinetti ,regalando l’ennesima giornata di passione all’utenza, costretta a servirsi dell’inadeguata linea 105 senza , tra l’altro alcuna informazione trasparente da parte di ATAC che invece di spiegare chiaramente accaduto e fornire tempi di ripristino, parla genericamente di “servizio modificato” . Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, sono anni che denunciamo l’assenza di un progetto organico di potenziamento della Ferrovia Termini – Giardinetti,che, ed è innegabile, dopo l’abusiva e scandalosa chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti, attuata in maniera opaca e carbonara da atac diversi anni fa, sembra essere stata abbandonata al suo destino. Mentre il Sindaco Gualtieri e l’Assessore Patanè fanno trionfali annunci sui nuovi treni Hitachi destinati alla Metropolitana e sempre mentre qualcuno al Campidoglio “festeggia” per 9 anni di cantiere coi silos verdi a piazza Venezia, ci si dimentica delle periferie. Nonostante che lo scorso Novembre il Dipartimento Mobilità del Comune ci informava che ” Roma Capitale ha ottenuto, con D.M. n. 235 del 20 luglio 2020, il finanziamento per la realizzazione di una linea tranviaria denominata “Linea Termini – Giardinetti – Tor Vergata (linea tranviaria) – Soluzione a scartamento ordinario”  ovvero la trasformazione della linea ferroviaria in linea tranviaria con prolungamento , da un lato fino alla stazione termini e, dall’altro, a Tor Vergata e che  dopo il trasferimento dell’infrastruttura a Roma Capitale “per agevolare la realizzazione del sistema tranvie del Comune di Roma è stato, inoltre, nominato, il Commissario Straordinario arch. Maria Lucia Conti” e che “Roma Capitale ha quindi stanziato i finanziamenti per la progettazione e incaricato Roma Servizi per la Mobilità S.r.l. di pubblicare la gara di progettazione definitiva della tranvia Termini Tor Vergata e del deposito Centocelle Est, gara che è stata bandita il 21 dicembre 2022 ed ha avuto come esito l’affidamento, a marzo 2023, al Raggruppamento temporaneo di professionisti tra SYSTRA SOSTEGNI S.p.A. (Mandataria) – SWS Engineering S.p.A – Architecna Engineering S.r.l. – Ambiente S.p.A – GO Mobility S.r.l. – POLEIS Società Cooperativa a.r.l. – Ing. Spinosa (Mandanti) ” , non si hanno attualmente più notizie nè dell’iter progettuale nè dell’inizio dei lavori. Vogliamo credere che specialmente l’Assessore Patanè sia stato troppo preso dai tavoli sulla Tramvia TVA,opera indubbiamente strategica e necessaria,  ed impegnato a fronteggiare la feroce campagna anti-tram orchestrata da una certa stampa, da aver dimenticato la sorti del “trenino giallo” ,ma, desideriamo ricordargli, che i Cittadini della Casilina non sono Cittadini di Serie B e che da anni si vedono privare del loro diritto alla mobilità a causa di una infrastruttura ormai obsoleta e che appare sempre più gestita “tirando a campare” Se prima l’amministrazione comunale ed il vettore potevano dare la colpa alla Regione, proprietaria dell’Infrastruttura, ora non ci sono più scuse ma soprattutto non c’è più tempo. Riteniamo, come CeSMoT,  anzi che sia opportuno, invece di ricostruire da zero la linea, con tempistiche incerte (la Metrotranvia per Seregno, che doveva sostituire la tramvia Milano – Desio insegna)sia opportuno ottenere a livello ministeriale un declassamento da ferrovia a tramvia , seguendo gli esempi di Cagliari e Sassari, ed acquistare nuovi tram a scartamento ridotto. Qualora in futuro si decida di portare il tutto a scartamento ordinario basterà effettuare il cambio carrelli ai mezzi (operazione che si fa tra l’altro abitualmente in ambito ferroviario) In questo modo si tornerebbe a garantire alla cittadinanza il diritto alla mobilità, rendendo possibile viaggiare su mezzi moderni, confortevoli ed accessibili e non su mezzi che, nonostante si siano dimostrati nel tempo affidabili, hanno quasi tutti oltre 50 anni di vita operativa. Restiamo in attesa di un cenno di vita da parte del Campidoglio, auspicando che non si siano dimenticati cittadini ed elettori di importanti quartieri come Tor Pignattara, Centocelle o Alessandrino. In un’epoca in cui sempre più è importante la sostenibilità ecologica, riteniamo che sia la ferrovia, e non il bus,l’unico vettore ad emissioni zero

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

Il presidente

Omar Cugini

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Comunicato Stampa – CeSMoT: assurda e sconsiderata la decisione di smantellare filovia di Sanremo

Apprendiamo della decisione da parte di Riviera Trasporti e Provincia di Imperia di procedere allo smantellamento della storica filovia Sanremo – Ventimiglia, con la scusa della obsolescenza dell’infrastruttura. Ancora una volta dobbiamo registrare ennesimo attacco al trasporto pubblico da parte di politici ed imprese di trasporto che ignorano o fingono di ignorare che il filobus, come il tram, è uno dei mezzi di trasporto ecologici per eccellenza. Nel caso specifico c’è anche il dolo di aver lasciato per anni infrastruttura abbandonata a se stessa, per inseguire presunti progetti di bus ad idrogeno ,mai decollati, uniti alla volontà di “riqualificare” l’area del deposito filoviario, ovvero destinandola probabilmente all’ennesima speculazione edilizia   Pensavamo che con i casi di Cremona e Bari si fosse toccato il fondo del micidiale mix di incompetenze gestionali ai danni del TPL ma dobbiamo ricrederci. Del resto anche gli inqualificabili attacchi alla filovia da parte di alcune forze politiche spesso in cerca di visibilità (vedi quanto accaduto a Gennaio dopo ennesimo crollo dovuto alla mancata manutenzione dell’infrastruttura con le incommentabili dichiarazioni di “Azione”)non lasciavano presagire nulla di buono,così come le dichiarazioni del Sindaco di Imperia (nonché presidente della rispettiva provincia) Claudio Scaloja che, probabilmente non bene informato ,nelle scorse settimane si spingeva a definire il filobus un mezzo superato, ignorando probabilmente sia la differenza di capacità di carico tra un filobus ed un bus “elettrico” sia che in città come le vicine Genova e La Spezia ma anche Milano,Bologna e Roma (per citarne solo alcune ma elenco è più dettagliato).le filovie costituiscono uno dei primari assi di trasporto Mentre altre città investono sul trasporto pubblico, rivalutando reti di tram e filobus, la Provincia di Imperia torna al passato e sceglie la via più semplice, ovvero di smantellare il tutto con scuse pretestuose. Come Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti non possiamo che essere contrari a tale sciocca decisione, specialmente in virtù del fatto che mentre la Provincia e Riviera Trasporti facevano di tutto per abbandonare la filovia, di contro altre città toccate dalla linea, come Sanremo, portavano avanti progetti di rilancio della storica rete. Verrebbe da chiedersi come mai l’infrastruttura sia stata colpevolmente abbandonata al suo destino nonostante l’arrivo alcuni anni fa di nuovi mezzi e nonostante che, in occasione della realizzazione della nuova stazione di Taggia-Arma era stato progettata ed in parte realizzata una diramazione della filovia a servizio della nuova stazione. Appare evidente che se una infrastruttura si lascia abbandonata a se stessa essa,e quella di Riviera Trasporti lo è dal 2021,  si deteriori: è lapalissiano e non servono lauree per comprenderlo, ma, volendo pensar male, sembrerebbe che tutto sia stato fatto appositamente per avere una patetica scusa per smantellare tutto. Chiediamo  un immediato stop allo smantellamento ed un intervento urgente del Presidente della Regione Liguria , Giovanni Toti e del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini  ed invitiamo utenti e cittadini a protestare contro l’ennesimo attacco verso il trasporto pubblico ecologico.

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Comunicato Stampa – CeSMoT : soddisfatti e lieti per ripartenza tram 8,auspichiamo ora rapida cantierizzazione nuove linee

Accogliamo con molto favore la ripresa del servizio tramviario sulla linea 8 a partire da stamane: finalmente, dopo mesi di disagi utenza può tornare a fruire di un sistema di trasporto efficace, efficiente ed ecologico, Nel ringraziare l’amministrazione comunale e l’Assessore Patanè per l’impegno profuso nel restituire ai cittadini una infrastruttura strategica, cogliamo, come CeSMoT, l’occasione per sollecitare una rapida cantierizzazione delle nuove opere tramviarie promesse e progettate. Abbiamo apprezzato il costante dialogo che l’assessore ha intrapreso con associazioni e cittadini in merito alla TVA, opera che continuiamo a ritenere strategica e necessaria, tuttavia temiamo che certe critiche pretestuose da parte di pseudocomitati , unite alle   prescrizioni della sovrintendenza, possano rallentare o bloccare l’opera. restiamo anche preoccupati per il nebuloso destino della Ferrovia Roma – Giardinetti, da anni pretestuosamente ed arbitrariamente limitata alla stazione di Centocelle per presunte ed inesistenti sovrapposizioni con la Linea C della Metropolitana: continuiamo a ritenere,per questa linea, che la scelta migliore sia quella di mantenere attuale scartamento ridotto ed infrastruttura esistente provvedendo ad acquisto nuovi mezzi in attesa della realizzazione del prolungamento fino Tor Vergata. In considerazione del fatto che il costo dei mezzi non avrebbe alcun cambiamento nel caso dell’acquisto di tram a scartamento ridotto, tale soluzione permetterebbe di minimizzare i disagi per l’utenza. Qualora tale opzione non sia praticabile, chiediamo che per lo meno vengano iniziati i lavori nella tratta attualmente sospesa all’esercizio al fine di minimizzare i disagi per utenza e non ripetere gli errori effettuati in fase di trasformazione della tratta Torrenova – Pantano della Ferrovia Roma Fiuggi quando si riaprì tuta la linea, dopo anni di lavori, per poi smantellare tutto per la realizzazione della metropolitana. Ci permettiamo di suggerire, come CeSMoT, che i lavori nella tratta Togliatti – Giardinetti iniziano insieme ai lavori di costruzione della tramvia Ponte Mammolo  Subaugusta, in modo tale da rendere pienamente fruibile sia il nuovo deposito, da realizzarsi a Centocelle, sia la tratta almeno fino Giardinetti. Quanto accaduto a Milano con le tramvie per Desio e Limbiate, chiuse in attesa di futuribili ammodernamenti che segnano ancora il passo, ci porta  a temere che anche a Roma si arrivi a chiudere la tratta Laziali – Centocelle e di attendere anni per i cantieri di trasformazione.  Confidiamo ed auspichiamo, per tanto, che amministrazione prosegua sulla virtuosa strada intrapresa resistendo alle contrarietà del popolo NIMBY e che ,sulla scia del tavolo di confronto istituito per la TVA, l’assessore Patanè voglia istituire ulteriori tavoli per le progettate tramvie. Continuiamo a ritenere che solo una robusta cura del ferro potrà far diventare Roma una capitale pari ad altre città europee.

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Comunicato Stampa – CeSMoT : felici per firma contratto acquisto nuovi tram per Roma

Questo anno il CeSMoT vuole chiuderlo con la bella notizia della firma del contratto di acquisto dei 121 nuovi tram da parte del comune di Roma con il costruttore spagnolo CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles). CAF è già conosciuta a Roma per i treni forniti a partire dal 2005 per le linee A, B della metropolitana e sulla Roma-Lido.  Per quanto riguarda i tram, i mezzi CAF circolano con successo in innumerevoli città europee (come Cagliari, Lisbona,Tallin e Stoccolma) ed extraeuropee (come Kansas City e Sydney)  e ci auguriamo che anche nella città eterna possano avere lo stesso successo. Attendiamo il 2025 per vedere il primo esemplare sui binari romani e ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa iniziare a trasportare i cittadini sui nuovi mezzi e soprattutto sulle nuove linee di cui Roma ha disperato bisogno. Per l’anno che verrà auspichiamo che Comune di Roma tenga la barra dritta verso la cantierizzazione delle nuove tramvie promesse,primo importante tassello verso la cura del ferro che la città aspetta da troppi anni, come la TVA, il tram per Subaugusta ed il tanto agognato rilancio ed ammodernamento della ex Roma – Giardinetti.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,felici per ripresa esercizio ferrovia Roma – Giardinetti

Dopo 6 lunghi giorni di sospensione,da questa mattina è finalmente  ripreso il servizio sulla ferrovia Roma – Giardinetti. Il CeSMoT si felicita che  la nostra denuncia abbia contribuito a fare risolvere la problematica e a fare riprendere la circolazione in tempi ragionevoli. Ora dobbiamo mantenere alta l’attenzione su questa importante infrastruttura che deve continuare a garantire il servizio finché non si concluderanno gli importanti investimenti previsti. A tal fine confidiamo nell’ impegno e nella sensibilità mostrata dall’ Assessore Eugenio Patanè nel portare avanti la necessaria cura del ferro per la città di Roma

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Comunicato Stampa – CeSMoT, preoccupati per lunga chiusura ferrovia Roma – Giardinetti

Ormai da alcuni giorni la ferrovia Roma – Giardinetti (che ricordiamo essere stata alcuni anni fa pretestuosamente limitata alla stazione di Centocelle) è chiusa e non effettua alcun servizio, senza che all’utenza,da parte del gestore , già “colpevole” della scellerata limitazione, venga fornita alcuna spiegazione sull’accaduto e sulle tempistiche di ripristino. Non è un mistero che per troppo tempo su questa ferrovia si sia “navigato” essenzialmente a vista, con poche e confuse idee sul futuro. Avendo apprezzato i recenti sforzi dell’amministrazione comunale che è riuscita ad ottenere  il finanziamento per il prolungamento della linea fino a Tor Vergata e conoscendo quanto l’Assessore Patanè abbia fatto della “cura del ferro” uno dei suoi cavalli di battaglia, chiediamo, come CeSMoT, un intervento proprio dell’Assessore presso l’esercente ATAC al fine di poter fornire ad utenza, attualmente penalizzata dal dover utilizzare gli insufficienti ed inquinanti bus della linea 105, delle tempistiche certe sulla riapertura della ferrovia. Chiediamo inoltre all’assessore di sensibilizzare esercente a fornire informazioni , pro futuro, più precise e dettagliate all’utenza, senza nascondersi dietro una generica informazione di “servizio modificato” che oltre ad essere fin troppo generica, lascia pensare che si voglia nascondere chissà quale “grave evento accaduto” ) Gli inconvenienti di esercizio capitano ovunque (non solo a Roma) e sono “fisiologici” , importante , a nostro giudizio è informare utenza su accaduto e, soprattutto, sulle tempistiche di ripristino. Attualmente ci sembra che stiano mancando entrambe le cose, specialmente la seconda. Se ATAC ritiene di non dove fornire spiegazioni sulle motivazioni della lunga interruzione ormai è ininfluente(e probabilmente all’utenza interessa poco sapere, ad esempio,  se i primi freddi hanno allettato il 90% dei macchinisti o se c’è stata una impennata di guasti dovuti alla veneranda età dei convogli),la cosa importante è avere una tempistica certa di ripristino  in quanto la ferrovia rappresenta un importante, rapido ed ecologico collegamento per i quartieri attraversati.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – Ryder Cup, CeSMoT: pochi vantaggi, tanti disagi

Dalla giornata di ieri, i cittadini di Roma e di Guidonia Montecelio stanno subendo i pesanti disagi dovuti alle assurde modifiche alla viabilità ed al TPL attuate per la Ryder Cup di Golf. Non mettiamo il dubbio del prestigio della manifestazione, che vede la partecipazione dei migliori golfisti di Europa e Stati Uniti, così come non contestiamo l’istituzione delle navette ad esclusivo servizio degli spettatori, in quanto presumiamo ed auspichiamo siano state totalmente a carico degli organizzatori, ma riteniamo folle e sconsiderata la chiusura delle strade,con relativa paralisi del traffico e ,cosa ben più grave, la chiusura della Metro B1, per presunti misteriosi ed indifferibili lavori,che, di fatto, ha isolato interi quartieri. Non vorremmo pensare male (ma a pensar male spesso ci si azzecca, come diceva Andreotti) ma gli indifferibili lavori sono casualmente capitati solo ed esclusivamente nella settimana della Ryder Cup. Come CeSMoT, non avendo prove provate che la chiusura della Metro B1 sia stata solo ed esclusivamente per favorire gli spostamenti verso Rebibbia (ma in tal caso l’assessore Patanè avrebbe fatto più bella figura a dire le cose come stavano) prendiamo per buone le motivazioni comunicate, ma riteniamo che, in generale, i disagi per la cittadinanza siano ben maggiori dei vantaggi: il completamento dell’allargamento della tiburtina, senza una reale protezione della corsia preferenziale è solo un palliativo, così come la mega rotatoria tra Via Marco Simone e Via Tiburtina (realizzata a tempo di record solo ed esclusivamente per la Ryder Cup) migliora relativamente poco la mobilità della zona. In tutti questi anni si è solamente pensato a trasformare la Tiburtina in una specie di autostrada, accantonando qualsiasi intervento concreti sulla mobilità del quadrante. I progetti per portare la Metro B per lo meno a Casal Monastero, di realizzare una filovia o una tramvia almeno fino a Bagni di Tivoli sono rimasti nel libro dei sogni, così come rimane nel libro dei sogni la possibilità per gli abitanti di Guidonia di avere un TPL efficace ed efficiente. Anzi, il Comune di Guidonia neanche si è degnato di potenziare il suo ridicolo ed inefficiente servizio urbano, preferendo ai fatti i post autocelebrativi sui social network di qualche consigliere comunale. Alla fine di questa settimana di passione,spenti i riflettori sulla Ryder Cup, nulla cambierà per i cittadini di Roma Est e di Guidonia, che continueranno ad essere obbligati ad utilizzare il mezzo privato per i loro spostamenti, non potendo contare su un trasporto pubblico efficace ed efficiente. Eppure vi era tutto il tempo per intervenire, ma, evidentemente, i politici di Roma e Guidonia, sono bravi solo nell’arte dell’autocelebrazione

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Comunicato Stampa – CeSMoT,con orari estivi del Tpl Guidonia è praticamente isolata da Roma

Con l’arrivo dell’estate e la fine delle scuole,come ogni anno,utilizzare il Tpl in molti comuni del Lazio diventa impresa eroica. Abbiamo sperimentato infatti,nel caso specifico,il comune di Guidonia Montecelio. Il già evanescente servizio urbano,gestito da BIS,a partire dal 1 luglio ha visto un radicale taglio di corse,con ad esempio il collegamento Setteville – Guidonia, utile per raggiungere il mercato o gli uffici comunali,che ha una corsa alle 7.40 del mattino e la successiva dopo ben 4 ore. E non va meglio se si decide di utilizzare il CoTraL,la cui utenza deve fare i conti con buchi di orario  (anche qui con intervalli oltre le due ore)ed una app,da dove si potrebbero cercare orari,lenta e macchinosa (e piena di bug)

Come CeSMoT desideriamo ricordare agli enti locali, Regione Lazio in primis,che il diritto alla mobilità deve essere garantito ogni giorno dell’anno, specialmente a quelle fasce di popolazione che non possono (o non vogliono) usare l’automobile. È perfettamente inutile riempirsi la bocca con il finto ecologismo se poi si costringono i cittadini ad utilizzare automobile. Restiamo in attesa di capire quali sono le idee in materia di TPL della nuova amministrazione regionale: fare peggio di quella passata è difficilissimo,ma se il buongiorno si vede dal mattino,le premesse non sono affatto incoraggianti.

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Filovia Avellino – CeSMoT : dopo 23 anni la montagna ha partorito il topolino

L’apertura avvenuta ieri della filovia di Avellino non può che renderci soddisfatti in quanto anche il capoluogo irpino entra nel “club” delle “città elettriche” e si è finalmente dotato di un mezzo di trasporto ecologico ed ecosostenibile. In una regione che finora ha dimostrato scarso o nullo interesse per il TPL (vedi i colpevoli abbandoni della linea ferroviaria per Gragnano, ad esempio, oppure la sospensione della filovia ex CTP a Napoli che dura da anni) la notizia è senza dubbio assolutamente  positiva. Le dolenti note vengono nel constatare non solo i lunghissimi tempi di realizzazione dell’opera, dovuti anche ad intoppi burocratici (meglio tardi che mai, verrebbe da dire) ma anche nel vedere gli orari di quella che impropriamente viene chiamata, pomposamente, metropolitana leggera (ma una metropolitana è tutta un’altra cosa) : frequenze di 30 minuti con un arco di servizio dalle 7 alle 17.30 si addicono più ad una corriera extraurbana che ad un collegamento metropolitano urbano. Vogliamo credere che si tratti realmente di un orario sperimentale studiato da AIR Campania, gestore della linea, per testare il servizio ed il feedback da parte dell’utenza, e che a breve verranno modificate frequenze ed arco di servizio. Per ora possiamo dire che la montagna ha partorito un topolino…

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Comunicato Stampa – CeSMoT : Bocciatura filovia Pescara è solo ultima disavventura del TPL abruzzese

La recente bocciatura della filovia pescarese ad opera del TAR è soltanto l’ultima delle “disavventure” che da anni segnano il TPL della Regione Abruzzo. Premettiamo con amarezza, senza entrare nel merito delle motivazioni della sentenza, che purtroppo ancora una volta il completamento di un’opera pubblica resta impantanato in ricorsi e controricorsi alla giustizia amministrativa. Un’eventuale riforma delle procedure di ricorso è materia che esula dal campo del TPL; nello specifico caso di Pescara, in tutta onestà intellettuale, c’è purtroppo da dire che il progetto sin dall’inizio appariva alquanto “fumoso” e di incerta utilità, non solo per la scelta di utilizzare l’ex sedime ferroviario tra Pescara e Montesilvano, ovvero una viabilità leggermente più interna rispetto al frequentato lungomare, ma anche per la decisione di utilizzare l’innovativo (e praticamente mai usato) Phileas, sistema filoviario con guida assistita, piuttosto che una normalissima filovia. Le vicende sono ben note: il fallimento della ditta costruttrice ha costretto a rivedere il progetto originario con tutti i ritardi del caso. Come CeSMoT vogliamo però  ricordare che se Pescara piange, altre città abruzzesi non ridono. A L’Aquila, ad esempio,  era prevista una linea tranviaria di tipo Translohr con percorso Coppito/Ospedale – Centro storico – Terminal Collemaggio, per una lunghezza di 7,5 km. I lavori sono stati “funestati” da varie battute di arresto: prima per problemi con la Sovrintendenza, poi per una procedura d’infrazione dell’Unione Europea, fino a bloccarsi a causa di problemi finanziari e per modifiche progettuali al percorso originariamente previsto. Il terremoto del 2009 ha dato il colpo di grazia al progetto causandone l’abbandono: nel 2013 sono iniziati i lavori di smantellamento della linea nonostante fosse già avvenuta la realizzazione del deposito e la posa della rotaia, della linea aerea e delle pensiline nella maggioranza del percorso. Soldi spesi per non avere nulla. Oppure come non dimenticare la tragicomica storia della filovia di Chieti? Gli impianti vennero chiusi nel 1992 a causa del pessimo stato della rete. I lavori, invece di durare pochi anni, si trascinarono fino al 2009 quando la linea venne riaperta utilizzando i “nuovi-vecchi” Menarini F201-LU, vetture risalenti al 1985, mentre un regolare esercizio è ripreso solo nel 2013 quando sono arrivate nuove vetture. La tratta fino allo stadio ed al nuovo deposito in zona Fiera è inutilizzabile per errori di progettazione. Per non parlare della diramazione per Strada San Martino, mai entrata in servizio. Per lo meno qui , sebbene negli anni siano stati spesi soldi a non finire, si è riusciti a riattivare la linea filoviaria.  Sorvoliamo sulle tristi e note vicende della ex Sangritana, sulle quali andrebbe scritto un romanzo (come spendere tanti soldi per avere solo 14 Km di inutile nuova linea  ed una stazione alla periferia di Lanciano) o le vicende delle linee ferroviarie secondarie (la chiusura al traffico della Sulmona – Castel di Sangro – Carpinone è uno scempio che ancora oggi grida vendetta) Il CeSMoT confida fiducioso in una rapida e positiva conclusione della lunga vicenda pescarese, anche in virtù dell’arrivo dei mezzi e dei soldi finora spesi. Per il futuro auspichiamo che i politici abruzzesi sappiano prendere spunto dagli errori del passato per non rischiare di ripeterli e per dotare finalmente la Regione di un TPL efficace, efficiente ed ecologico.

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