Incidente Caluso:una nostra riflessione

Abbiamo voluto aspettare un pochino di tempo per commentare il tragico incidente di Caluso ed attendere che si placassero gli avvoltoi. Fermo restando che c’è un’inchiesta in corso che accerterà dinamica dei fatti, è da rilevare che tutti gli incidenti ai PL derivano da imprudenza ed inosservanza del codice della strada. Di suo la ferrovia è un sistema sicuro,dove ogni aspetto è normato. Nel caso dei PL esiste un segnalamento lato ferrovia che da garanzia su chiusura delle barriere. Sfortunatamente un treno ha bisogno di spazio per frenare,e quindi i segnali son posti a congrua distanza. Tutto ciò purtroppo non può proteggere da situazioni come quella di Caluso,dove il camion ha impegnato il PL nonostante avesse un divieto di attraversarlo. Per tanto chi continua a raccontare frottole sulla pericolosità dei treni e dei PL,mente sapendo di mentire. E il codice della strada a stabilire che NON va impegnato un PL mentre si abbassano le sbarre o sono accese le luci rosse…

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Comunicato Stampa – CeSMoT, preoccupati per ennesimo incendio bus ATAC

SAM_6945L’incendio avvenuto nella giornata odierna ad un bus ATAC, il sesto da inizio anno, mette ancora una volta alla luce le criticità del TPL romano e le contraddizioni di ATAC, sempre più non in grado di assicurare un servizio decente ai romani (basti anche pensare alla Metro C ancora chiusa per guasto) . La vettura 7614 andata a fuoco oggi, è solo l’ultima di oltre 100 vetture andate a fuoco negli ultimi sei anni, incendi per i quali non si sono mai sapute le cause. Escludendo fantasiose ipotesi di sabotaggio, leitmotive (pentastellato) ogni volta che a Roma qualcosa non funziona, il dato è altamente preoccupante,anche perchè in altre città italiane non sembra esserci tutta questa incidenza di vetture incendiate. Anche questa volta, grazie anche alla prontezza dell’autista, non ci sono stati danni alle persone, ma i cittadini romani hanno il diritto di viaggiare in sicurezza e di conoscere le cause dell’ennesimo incendio.  Le nostre preoccupazioni, come CeSMoT,  non riguardano però  solo la sicurezza dei viaggiatori, ma anche i ritardi ed i disservizi che la cronica mancanza di vetture (tra guasti ed incendi) sta provocando sulla rete di superficie. Da una prima analisi, in attesa che ATAC risponda alle ns richieste di accesso agli atti, abbiamo infatti  constato che mancano all’appello, rispetto a meno di 10 anni fa, oltre 400 vetture, di cui oltre 130 vetture corte e 100 da 12 metri. In assenza di investimenti e progetti per il futuro, il rischio per i romani di ritrovarsi senza un efficace ed efficiente TPL nel volgere di poco tempo è altamente concreto, tanto più che la scadenza del 31 maggio è vicina.   Ormai il problema non è referendum si o referendum no, ma che qualcuno si prenda la responsabilità di definire, con fatti concreti, il futuro di ATAC e di tutto il TPL romano.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, cervellotica riforma rete superficie con apertura tratta Lodi – San Giovanni Metro C

3609_671rediromaApprendiamo finalmente le modifiche della rete di superficie con il prolungamento della Linea C a San Giovanni (http://www.atac.roma.it/page.asp?r=16622&p=159) Ancora una volta,come già accaduto con l’apertura della tratta Centocelle – Lodi,  si sceglie di fare il vuoto in superficie, probabilmente allo scopo di costringere l’utenza a prendere la Metro e ad aumentare i Km percorsi da ATAC. Tali modifiche, dimostrano scarsa, se non nulla conoscenza delle esigenze di mobilità della popolazione e menefreghismo nei confronti dell’utenza. Se la soppressione del 673, che da anni ha perso qualsiasi utilità anche a causa delle pessime frequenze, potrebbe anche avere un senso, in quanto i collegamenti verso la metro restano assicurati dalla linea 360, non si capisce il senso della limitazione della linea 81 a P.za Lodi, o meglio a Via La Spezia, dove manca lo spazio per un capolinea, obbligando utenza o a servirsi dell’evanescente 412, oppure a prendere la metropolitana.  Ci chiediamo perchè non limitarla allora a L.go Preneste, garantendo un interscambio con la rete tram. Per quanto riguarda la nuova linea 77 (Piramide – San Giovanni) solo chi non ha mai percorso Via Cilicia nelle ore di punta poteva partorire una linea simile che, in assenza di qualsiasi percorso protetto resterà bloccata quotidianamente nel traffico. Assurde anche le modifiche alle linee 056 e 058 che diventeranno ancora più irregolari. Auspichiamo un ripensamento a tali provvedimenti e restiamo anche sconcertati del fatto che tali modifiche siano state annunciate dal vettore ATAC e non da Roma Mobilità che avrebbe, sulla carta,  il compito di pianificare la rete.

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Metro C:luci ed ombre

Nel consueto stile da agenzia Stefani Che contraddistingue l’attuale giunta, è stata annunciata apertura tratta lodi San Giovanni della Metro c il prossimo 12 maggio. Tralasciando la lunga serie di idiozie sparate dal peggior assessore ai trasporti che Roma abbia mai avuto,fa sorridere che i dipendenti della Casaleggio associati,dopo aver per anni detto tutti i mali possibili della metro c,ora ne sono diventati accaniti sostenitori,arrivando a riciclare i vecchi progetti della tratta Piazza Venezia – Ottaviano, Senza uno straccio di studio sulla potenziale utenza è sulla fattibilità…

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Metro C, CeSMoT: lieti per apertura stazione San Giovanni ma tracciato oltre Piazza Venezia va rivisto

Roma_treno_RA394_metro_B_PiramideL’annuncio dell’apertura il prossimo 12 maggio della tratta Lodi – San Giovanni della Metro C, dopo una lunga serie di date annunciate e non rispettate, permetterà finalmente interscambio con la Metro A ,dando un senso alla Metro C, una delle opere più costose mai viste a Roma. Pur essendo ovviamente soddisfatti dell’apertura, merito in ogni caso del lavoro delle precedenti amministrazioni che hanno fortemente voluto la metro C, restiamo fortemente perplessi sia sulle frequenze annunciate di passaggio dei treni (12/15 minuti sono eccessivi) , sia sull’impatto che potrà avere sulla Linea A della metropolitana che già viaggia prossima alla saturazione, anche in virtù della totale assenza di un piano certo di revisione della rete di superficie, di cui si sa solo di una presunta linea bus 77 da San Giovanni verso Ostiense che dovrebbe percorrere la trafficatissima Via Cilicia , con inevitabili aumenti di percorrenza. Apprendiamo inoltre che l’amministrazione, dopo averla osteggiata quando era all’opposizione, ha improvvisamente cambiato idea sul prolungamento della metro C oltre Colosseo, arrivando ad annunciare che i lavori andranno avanti ricalcando il percorso già previsto dal progetto originario, ovvero il passaggio sotto Corso Vittorio per arrivare verso Ottaviano. Peccato che, nonostante i soliti sterili proclami del presidente della commissione mobilità, gli studi già effettuati hanno dimostrato l’impossibilità di realizzare una stazione in zona Torre Argentina ed anche che  realizzare una stazione nei pressi di Piazza della Chiesa Nuova potrebbe essere complicato. Il rischio di avere una metropolitana che passi per il centro senza effettuare fermate è un qualcosa da non sottovalutare. Per questi motivi, come CeSMoT, continuiamo a ritenere che occorra certamente  arrivare a Piazza Venezia ma che il tracciato vada completamente rivisto, sostituendo la tratta sotto Corso Vittorio con una linea tramviaria, molto più economica e capillare ,mentre la Metro C potrebbe deviare verso Trastevere/Marconi, laddove era prevista il tracciato della Metro D, creando un valido collegamento anche a servizio dell’Università di Roma 3. La prevista tratta della Metro C fino a Farnesina, con ipotesi di prolungamento verso l’Ospedale S.Andrea, potrebbe tranquillamente diventare una linea autonoma da Ottaviano, anche in considerazione del fatto che la MEtro C non tocca nessuna delle due principali stazioni ferroviarie romane, che sono i principali nodi di scambio. Per questo motivo,anche con una linea Pantano – Farnesina, è ipotizzabile che utenza scenda ad Ottaviano, motivo per cui, tanto varrebbe creare o una metropolitana a se stante o un collegamento tramviario.

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