Polo Museale ATAC Roma – CeSMoT,chiediamo concreto impegno ad istituzioni per tutela e rilancio della struttura

La recente notizia degli atti vandalici attuati ai danni degli storici tram STEFER 404 e 70 rappresenta il punto finale del declino della struttura pomposamente denominata “Polo Museale ATAC” ma che ormai,di fatto, di museo ha purtroppo ben poco. L’area realizzata nell’ex scalo merci della stazione di Porta San Polo dalle illuminate intenzioni dei dirigenti dell’allora Met.Ro. SpA , un giardino dove, accanto ad essenza arboree di vario tipo hanno trovato posto alcuni dei rotabili che avevano rappresentato la storia del trasporto ferrotramviario di Roma e Lazio è stata negli ultimi anni dimenticata da azienda ed istituzione e penalizzata da scelte astruse, come quella di avere orari da ufficio, che di fatto, la rendevano poco visitabile. Senza dimenticare i rotabili bisognosi di approfondito restauro ed invece riparati alla meno peggio con una mano di vernice o l’archivio storico STEFER, tutelato dalla sovrintendenza, difficilmente consultabile in quanto mancante, in primis,di una adeguata catalogazione informatica o di una sala lettura. In questi anni, gli eventi di successo realizzati presso la struttura sono stati resi spesso possibili dal lavoro gratuito,volontario e disinteressato delle associazioni di appassionati che si sono spesso rimboccate le maniche per supportare il personale della struttura,spesso ignorate dagli alti vertici aziendali che diverse volte hanno dimenticato anche il senso della semplice parola “grazie” . Da lungo tempo denunciamo l’abbandono di questa storica area che,dopo i ben noti eventi del “lockdown” non ha più riaperto al pubblico. Come CeSMoT chiediamo al ministro Franceschini,al governatore Zingaretti ed al Sindaco Gualtieri un urgente e rapido  impegno per trasformare il Polo Museale nella Pietrarsa del TPL laziale. L’esempio di Fondazione FS dovrebbe far riflettere: solo creando una struttura ad hoc,svincolata dalla governance aziendale ATAC,con un suo budget ed una sua capacità decisionale potrà salvare e rilanciare la memoria e la cultura storica del TPL di Roma e Lazio. Come associazione non ci siamo mai tirati indietro ,e lo dimostrano i successi delle manifestazioni organizzate sia al Polo Museale, dove abbiamo in passato impiegato le nostre risorse durante la Mobility Week o la Notte dei Musei, sia nel perimetro esterno come il Tram dell’Epifania oppure le celebrazioni per i 90 anni della Roma – Fiuggi. Auspichiamo che le istituzioni ascoltino il nostro appello, rendendoci disponibili,sin da subito,ad un tavolo di confronto,aperto ed in sinergia con tutte le realtà associative di Roma e Lazio,per illustrare le nostre proposte

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: dalla Regione solo una serie infinita di favole mentre il servizio affonda

Tre  giorni fa abbiamo assistito al pomposo annuncio da parte della Regione Lazio che dal prossimo Gennaio,con il passaggio a CoTraL, la Ferrovia RomaLido diventerà la futura Metromare, il tutto condito da una sfilza di vaghe promesse: nuovi treni, risanamento dell’infastruttura ecc. Vorremmo tanto credere alle parole del Presidente ZIngaretti e dell’Assessore Alessandri ma non possiamo fare a meno di notare che sono ormai 9 anni che Zingaretti governa la Regione Lazio e di interventi per le tre ferrovie di proprietà regionale non se ne sono praticamente visti, nonostante i palesi disservizi causati anche da ATAC. Dove era la Regione quando ATAC chiudeva con futili scuse la tratta Centocelle – Giardinetti? Dove era la Regione quando ATAC creava il nuovo orario extraurbano sulla Roma – Civitacastellana – Viterbo infarcendolo di autobus?Dove era la Regione quando era palese che il sistema di gestione della circolazione sempre sulla tratta Catalano – Viterbo era non armonizzato con le nuove normative ANSF? Dove era la Regione Lazio quando sulla Roma-Lido l’orario era solo un qualcosa valido sulla carta?Purtroppo la risposta è che la Regione ha dormito in questi anni e che,dopo aver promesso la riapertura della funicolare di Rocca di Papa (che ancora attendiamo)ora promette un servizio migliore ai pendolari sulla RomaLido. Vorremmo tanto crederci ma è difficile poter offrire un buon servizio con soli 4 / 5 treni atti al servizio e con la linea attualmente limitata a Lido Centro. Non mettiamo in dubbio gli investimenti futuri,ma ci piacerebbe sapere che progetti ha la Regione per il breve periodo,tanto più che dal 2022 la linea verrà affidata a due società,ASTRAL e CoTraL, società sicuramente valide ma che,purtroppo, non hanno assolutamente esperienza nel settore ferroviario e cui spetterà un arduo compito. Come CeSMoT avremmo preferito che infrastruttura fosse stata affidata ad RFI e che per il servizio si fosse fatto ricorso alla collaborazione di una Impresa Ferroviaria già attiva,visto che inevitabilmente in questi anni è andato perduto il know-how ereditato da STEFER e successivamente Met.Ro SpA. Restiamo anche perplessi sulla scelta di realizzare un nuovo deposito ad Ostia: non che manchi lo spazio (l’area dell’ex scalo merci)ma semplicemente perchè riteniamo più coerente rilanciare il progetto di far diventare Magliana un importante polo manutentivo italiano. Abbiamo la sensazione che il recente annuncio sia solo una vuota lista di desideri e vaghe promesse, a volersi lavare la coscienza dopo anni di sonno profondo. Gli utenti della RomaLido (e non solo loro) di promesse ne hanno avute fin troppe, nessuna delle quali è stata mai realizzata. Restiamo in attesa di fatti concreti e,sopratutto, di un incontro aperto a tutte le associazioni e comitati, per illustrare un cronoprogramma certo per minimizzare i disagi dovuti alla mancanza di rotabili nonchè i disagi per i futuri cantieri annunciati. Tra 3 anni la RomaLIdo spegnerà 100 candeline, e,l’auspicio è che per quella data utenza possa riavere un valido ed efficiente collegamento ferroviario

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,Ferrovia Roma – Lido: Regione Lazio ugualmente responsabile del disastro attuale insieme ad ATAC e Comune di Roma

Ancora una volta la Ferrovia Roma Lido di Ostia viene dimenticata dal suo proprietario, la Regione Lazio. Dopo anni di indifferenza, dopo aver rifiutato di passarla a RATP, quando ormai sembrava imminente il passaggio ad ASTRAL, arriva la doccia fredda per i pendolari con un comunicato del presidente Zingaretti che, su Twitter, chiedendo ancora pazienza, annuncia che da Gennaio partiranno i cantieri per l’ammodernamento. Nel frattempo si preannuncia un’altra estate di passione per gli utenti della linea, alle prese con disservizi e soppressioni di corse. Come CeSMoT vorremmo ricordare la presidente Zingaretti che è “solamente” dal 2018 che governa la Regione Lazio, proprietaria della linea, e ci chiediamo come mai finora non si sia accorto dei problemi della linea e non sia intervenuto per revocare la gestione ad ATAC. Ma, del resto, è la stessa amministrazione che ha avallato la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti della ex Roma Fiuggi ed ha assistito senza muovere dito al decadimento del servizio sulla Roma – Civita Castellana Viterbo, dove gli interventi di ammodernamento se avverranno è solo perchè ANSFISA ha emesso delle prescrizioni limitative rispetto all’attuale sistema di esercizio della tratta extraurbana.   Chiaramente le colpe del disastro non sono solo della Regione, visto che sia Comune di Roma che ATAC hanno fatto poco e niente per migliorare la situazione ed è innegabile che quando si scelse di effettuare la fusione tra Trambus, che gestiva il TPL di autobus e tram, e Met.Ro. Spa , erede della STEFER, in un’unica azienda si sia rapidamente disperso il know-how di chi da sempre gestiva il trasporto su ferro. Non vorremmo che il temporeggiamento da parte della Regione più che a cause tecniche fosse dovuto a cause politiche: in autunno ci saranno le elezioni comunali a Roma e, a voler pensare male (ma come diceva un politico del calibro di Andreotti “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina” ) , anche la Lido potrebbe entrare nella campagna elettorale con la Regione, in caso di vittoria del candidato del PD, ovvero Gualtieri, disposta a lasciare tutto nelle mani di ATAC e Comune,mentre se vincesse un qualsiasi altro candidato allora la linea passerà nelle mani della Regione. Al di là della fantapolitica occorre un rapido cambio di rotta,occorre investire in nuovo materiale rotabile e rinnovare infrastruttura. Non importa chi sia il gestore, importante che utenti e pendolari di questa strategica infrastruttura possano avere un servizio efficace ed efficiente. Chiediamo per tanto al presidente Zingaretti ed all’assessore Alessandri, entrambi finora fin troppo assenti nell’interessarsi delle problematiche delle ferrovie regionali, di fare chiarezza sul futuro mettendo da parte i proclami e di non fare campagna elettorale sulla pelle dei pendolari. L’invito ovviamente è anche per l’attuale sindaco e per quello che verrà: meno proclami demagogici e più fatti concreti. Quanto ATAC, parlarne male è come sparare sulla Croce Rossa, fio a quando quella che un tempo era una gloriosa azienda sarà vittima dei giochi politici le cose non miglioreranno, e, vista la situazione attuale sotto gli occhi di tutti, unica strada è portare i libri contabili in tribunale, fare tabula rasa della attuale dirigenza e rifondare tutto da zero mettendo al comando tecnici esperti e slegati dalla politica, che abbiano come obbiettivo quello  di offrire un TPL degno di una capitale europea, supportato ovviamente da una comunicazione all’utenza incentrata alla cortesia ed alla customer satisfaction.

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Comunicato Stampa – CeSMoT: Legambiente certifica disastrosa gestione ATAC delle ferrovie regionali

Il consueto dossier annuale di Legambiente, Pendolaria, sullo stato di salute delle ferrovie in Italia, conferma, puntuale e implacabile, il disastro delle linee Roma-Viterbo e Roma-Lido gestite da ATAC.  I circa 75000 passeggeri che ogni utilizzano la linea si ritrovano con treni sovraffollati e vecchi, che viaggiano in media a 39 km/h, e che di conseguenza necessitano di una manutenzione sempre maggiore e non garantiscono la puntualità delle corse. Basta scorrere ogni giorno i social per leggere come i pendolari testimoniano il declino della linea e del servizio. La crisi della linea non è un evento recente, ma coincide con l’assunzione, nel 2010 del servizio da parte di ATAC, capace di dissipare in breve tutto il Know-how ereditato da Met.Ro. SpA, a sua volta erede della tradizione ferroviaria di  STEFER.  Complice i tagli al settore ed un totale disinteresse da parte della Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, i problemi si sono gradualmente amplificati fino ad arrivare al disastro attuale, accentuato dalla disposizioni di ANSF alle quali ATAC ha colpevolmente e tardivamente adempiuto (oltretutto nella maniera più restrittiva possibile, il tutto a scapito della regolarità del servizio). Così utenti e pendolari si trovano quotidianamente a fare i conti con treni soppressi e disservizi, senza dimenticare le corse sostituite da autobus e la mancata accessibilità di stazioni e mezzi per i disabili.  Non meglio vanno le cose sulla Ferrovia Roma – Lido che resta ancora tra le peggiori d’Italia perché nessun cambiamento è avvenuto e nessun cambiamento è alle porte, con ancora gli stessi problemi vissuti dai pendolari ed una situazione del servizio davvero vergognosa per i ritardi e per il degrado in cui versano le stazioni. Anche qui troviamo un drastico calo del servizio, complice la diminuzione dei convogli disponibili, ritardi e soppressione di corse. Non inclusa nel rapporto, ma non per questo esente da disservizi è la ferrovia Roma – Giardinetti, da alcuni anni ormai vergognosamente e pretestuosamente limitata alla stazione di Centocelle per le ben note follie trasportistiche di ATAC, secondo la quale tra Centocelle e Giardinetti la linea sarebbe un doppione della Metro C. Anche su questa linea l’utenza deve fare i conti con stazioni prive di qualsiasi servizio e mezzi obsoleti (alcuni con oltre 90 anni di servizio) e non accessibili ai disabili. Come CeSMoT riteniamo che la situazione sia inaccettabile e restiamo fortemente perplessi nella scelta della Regione Lazio, finora complice di ATAC nel disastro delle tre ferrovie, di affidare a partire dal prossimo anno la gestione dell’infrastruttura della Roma – Lido e della Roma – Nord ad ASTRAL ed il servizio, a partire dal 2021, a CoTraL. Sebbene siano entrambe realtà consolidate nei loro settori di competenza, nonchè lodevoli esempi di efficienza gestionale,mancano, allo stato attuale, di adeguato know-how nella complessa materia del trasporto ferroviario, essendosi occupati, rispettivamente, di manutenzione stradale e trasporto su gomma. Il rischio di un travaso nei nuovi gestori di parte del personale ATAC co-responsabile dell’attuale situazione,   è un’ipotesi da non sottovalutare ed accuratamente da evitare. A nostro giudizio sarebbe stato più opportuno seguire l’esempio Umbro, dove la gestione ed il rinnovo dell’infrastruttura ex FCU è stata affidata ad RFI, gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Ipotesi inizialmente prevista dalla regione ma poi misteriosamente scartata. Attendiamo, in ogni caso, di conoscere concretamente, da parte del Presidente Zingaretti (sperando che il suo ruolo di segretario del PD non gli sottragga troppo tempo da dedicare alla regione di cui è presidente) e dell’assessore Alessandri (finora molto poco attento alle questioni ferroviarie)  quale futuro abbia in mente la regione Lazio. per le sue tre ferrovie: finora di chiacchiere ne sono state spese tante ma di fatti se ne sono visti veramente pochi. Utenti e pendolari di queste linee non meritano e non possono più di essere considerati cittadini di serie B

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Comunicato Stampa – CeSMoT, Regione Lazio, ATAC ed ANSF uccidono anche la ferrovia Roma – Giardinetti

Con il passaggio delle competenze in materia di circolazione ferroviaria a partire da Lunedì sotto ANSF,anche la Roma – Giardinetti resterà purtroppo vittima delle cervellotiche norme dei tristi burocrati fiorentini, che, in nome di una presunta sicurezza stanno ingessando il sistema ferroviario. Pur riconoscendo la natura tramviaria della linea è stata infatti imposta la velocità massima di 30 Km/h e la battuta di arresto ad ogni incrocio. In pratica da Lunedì i treni dovranno fermarsi anche con il semaforo tramviario disposto per la via libera al treno. Dopo l’ assurda e pretestuosa limitazione a Centocelle ancora una volta la Regione Lazio ed Atac dimostrano totale disinteresse nei confronti della linea e non hanno ritenuto opportuno fare qualcosa,lavandosene beatamente le mani. A pensare male si potrebbe ipotizzare che lo scopo fosse proprio quello di costringere utenza ad abbandonare la linea per chiuderla definitivamente,facendo felici gli abitanti di Via Giolitti che non vedono l’ora di avere tanti parcheggi al posto dei binari. In una capitale come Roma, soffocata da inquinamento e traffico, mezzi ecologici come le ferrovie concesse non vengono tutelate ed aggiornate. Finora, nonostante i proclami ed i progetti , tra cui quello di portare la ferrovia a Tor Vergata, non si sono visti interventi, complice anche l’evanescenza dell’amministrazione comunale che ancora non ha concordato acquisizione della linea . Ci domandiamo come CeSMoT se il presidente Zingaretti,ormai terminata la campagna elettorale delle amministrative,trovi finalmente il tempo e la voglia di pensare alla sua regione ed ai trasporti. Altrimenti,se fosse troppo gravoso sommare i ruoli di segretario di partito e presidente della Regione,rinunciasse ad uno dei due incarichi. Nel frattempo,ancora una volta,nel triste gioco della burocrazia,a rimetterci saranno sempre e solo i pendolari. Vittime di questo gioco al massacro

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Comunicato Stampa – CeSMoT, ferrovia RomaNord assassinata dalla burocrazia e da disinteresse Regione Lazio

Con il passaggio delle competenze in materia di circolazione ferroviaria a partire da Lunedì sotto ANSF,si è completato il delitto perfetto per assassinare definitivamente la ferrovia Roma Civita castellana Viterbo che vedrà i treni extraurbani sostituiti da “comodi” e “veloci” autobus. A tutto discapito dell’utenza. Nonostante ci fossero i soldi per l’ammodernamento ,  il protocollo con RFI e nonostante lo si sapesse da un anno e mezzo che la linea ,ancora esercitata come negli anni ’30, non rispondesse alla maggior parte delle cervellotiche norme dei burocrati fiorentini, né la Regione Lazio né Atac hanno ritenuto opportuno fare qualcosa,lavandosene le mani in ossequio alla filosofia “Treno fermo rischio azzerato” . A pensare male si potrebbe ipotizzare che lo scopo fosse proprio quello di costringere utenza ad abbandonare la linea per chiuderla definitivamente,come come hanno fatto con la Centocelle – Giardinetti.Mentre nel resto d’Italia le infrastrutture vengono rinnovate,come ad esempio in Umbria dove la ex FCU è stata ceduta dalla regione ad RFI per il rinnovamento, in una capitale come Roma, soffocata da inquinamento e traffico, mezzi ecologici come le ferrovie concesse non vengono tutelate ed aggiornate. A questo punto sarebbe addirittura auspicabile che un buon avvocato denunci Atac per interruzione di pubblico servizio. E la Regione, se non fosse corresponsabile, di mancato rispetto del cds.
Ci domandiamo come CeSMoT se il presidente Zingaretti,ormai terminata la campagna elettorale Delle amministrative,trovi il tempo e la voglia di pensare alla sua regione o ai trasporti. Altrimenti,se fosse troppo gravoso sommare i ruoli di segretario di partito e presidente della Regione,rinunciasse ad uno dei due incarichi. Nel frattempo,ancora una volta,nel triste gioco della burocrazia,a rimetterci saranno sempre e solo i pendolari.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, Ferrovia RomaNord: l’assordante silenzio della Regione Lazio

26_santaluciaL’entrata in vigore dell’orario invernale sulla ferrovia RomaNord ha portato purtroppo nuovi disagi all’utenza che quotidianamente sta vedendo sopprimere quattro corse ferroviarie ed otto corse automobilistiche integrative .Se da un lato appare ormai evidente l’inadeguatezza di ATAC nel gestire la ferrovia, complice la ben nota situazione aziendale ed il concordato in corso, ciò che colpisce maggiormente è l’assenza della Regione Lazio, proprietaria della linea ,che,non solo sembra non svolgere il suo ruolo di “controllore” nel verificare il rispetto degli standard previsti dal contratto di servizio, ma anche sembra essere assente nel suo compito di proprietario, avendo finora investito poco e niente nel potenziamento di infrastruttura e materiale rotabile . In questa situazione a poco servono le buone intenzioni dell’assessore Mauro Alessandri che , dopo le reiterate proteste dei pendolari, ora promette interventi , senza però specificare modi e tempi: anche ammettendo che dalle scorse elezioni di Marzo non si sia accorto delle problematiche della linea, possibile che nè il suo predecessore Civita, nè il Presidente Zingaretti si siano mai accorti di nulla? Ci chiediamo anche come mai anche da parte dei numerosi comuni attraversati dalla ferrovia non si siano mai levate incisive proteste, come se il treno fosse un mezzo di trasporto “antiquato” . Eppure, il quotidiano traffico che interessa la Via Flaminia, dovrebbe far riflettere sulle potenzialità della ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, infrastruttura strategica per la mobilità dell’alto Lazio. Come CeSMoT auspichiamo rapidi interventi: sarebbe davvero paradossale la chiusura di una ferrovia che nel 2009, secondo i piani della Regione Lazio, sarebbe dovuta diventare il collegamento principale per il nuovo aeroporto di Viterbo e per la quale era previsto raddoppio ed ammodernamento.

 

 

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Ferrovia RomaNord,l’assordante silenzio della Regione Lazio

111_rignanoL’entrata in vigore dell’orario invernale sulla ferrovia RomaNord,gestita malamente da ATAC,ha portato nuovi disagi all’utenza che quotidianamente vede sopprimere quattro corse ferroviarie ed otto corse automobilistiche integrative .Se da un lato e evidente l’inadeguatezza di ATAC nel gestire qualsiasi cosa abbia a che vedere con il trasporto,colpisce l’assordante silenzio della Regione Lazio, proprietaria della linea ,che,dopo aver passivamente accettato la rottura di carico a Catalano,decisa per non si sa quali motivi da ATAC,sembra non vedere i disservizi in corso, continuando a fare finta di niente. In questo è in buona compagnia con i sindaci dei comuni serviti,anche loro colpevolmente disinteressati. Non vorremmo che sia un atto un piano per chiudere la tratta Montebello – Viterbo. Auspichiamo un rapido intervento di regione o ministero ed una revoca del contratto di servizio

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