Comunicato Stampa – CeSMoT, Ferrovia Roma-Giardinetti: da incontro di oggi richiesta a gran voce riapertura linea

Nel corso dell’incontro svoltosi oggi,  lunedì 24, organizzato dal Comitato di Quartiere di Torre Maura e moderato da Alessandra Vasselli  tutte le associazioni presenti hanno ribadito la necessità improcastinabile di riaprire la tratta Centocelle – Giardinetti, chiusa ormai dal 2015 da ATAC con scuse pretestuose. Nel corso dell’incontro il Presidente del CeSMoT, Omar Cugini, nel ripercorrere le vicende che hanno portato alla chiusura della linea ha ribadito che tutte le motivazioni finora addotte da ATAC e Roma Capitale (Percorso sovrapposto alla Linea C della Metropolitana, Forte Evasione tariffaria, Risparmio di costi d’esercizio..) per giustificare la chiusura della linea sono state puramente pretestuose, non sussistendone alcuna, tra cui, in primis alcuna sovrapposizione tra ferrovia e Linea C della Metropolitana, che pur avendo alcune fermate in comune intercettano flussi di traffico differenti. “Nel ringraziare Andrea Trebbi, presidente del Comitato di Quartiere di Torre Maura, per l’invito e l’ospitalità, torniamo a ribadire l’importanza di non perdere un importante collegamento su ferro, strategico per la mobilità del quadrante Casilino. Concordiamo in pieno con i colleghi delle associazioni intervenute, ovvero TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti, Legambiente ed UTP sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di facile realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a scartamento ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a tempo indeterminato con conseguenti  disagi e spreco di risorse.  Come purtroppo sta accadendo in Lombardia con la linea Milano – Desio. Siamo consapevoli che la riunione di oggi, che ha visto una nutrita partecipazione dei cittadini, non è che un punto di partenza e che la battaglia sarà lunga, ma siamo ottimisti anche in virtù del fatto che anche la politica è finalmente consapevole dell’importanza della linea, e lo dimostra la partecipazione del consigliere regionale Gianluca Quadrana e della consigliera capitolina Svetlana Celli, che si è fatta recentemente promotrice di una mozione volta proprio ad impegnare l’amministrazione ad operare verso una riapertura della tratta oggetto della riunione odierna. Troppi anni sono stati persi, non possiamo perdere questo treno, tanto più in un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis dal traffico gommato,  è diventato un problema grave da non sottovalutare.

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Comunicato Stampa – CeSMoT: Legambiente certifica disastrosa gestione ATAC delle ferrovie regionali

Il consueto dossier annuale di Legambiente, Pendolaria, sullo stato di salute delle ferrovie in Italia, conferma, puntuale e implacabile, il disastro delle linee Roma-Viterbo e Roma-Lido gestite da ATAC.  I circa 75000 passeggeri che ogni utilizzano la linea si ritrovano con treni sovraffollati e vecchi, che viaggiano in media a 39 km/h, e che di conseguenza necessitano di una manutenzione sempre maggiore e non garantiscono la puntualità delle corse. Basta scorrere ogni giorno i social per leggere come i pendolari testimoniano il declino della linea e del servizio. La crisi della linea non è un evento recente, ma coincide con l’assunzione, nel 2010 del servizio da parte di ATAC, capace di dissipare in breve tutto il Know-how ereditato da Met.Ro. SpA, a sua volta erede della tradizione ferroviaria di  STEFER.  Complice i tagli al settore ed un totale disinteresse da parte della Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, i problemi si sono gradualmente amplificati fino ad arrivare al disastro attuale, accentuato dalla disposizioni di ANSF alle quali ATAC ha colpevolmente e tardivamente adempiuto (oltretutto nella maniera più restrittiva possibile, il tutto a scapito della regolarità del servizio). Così utenti e pendolari si trovano quotidianamente a fare i conti con treni soppressi e disservizi, senza dimenticare le corse sostituite da autobus e la mancata accessibilità di stazioni e mezzi per i disabili.  Non meglio vanno le cose sulla Ferrovia Roma – Lido che resta ancora tra le peggiori d’Italia perché nessun cambiamento è avvenuto e nessun cambiamento è alle porte, con ancora gli stessi problemi vissuti dai pendolari ed una situazione del servizio davvero vergognosa per i ritardi e per il degrado in cui versano le stazioni. Anche qui troviamo un drastico calo del servizio, complice la diminuzione dei convogli disponibili, ritardi e soppressione di corse. Non inclusa nel rapporto, ma non per questo esente da disservizi è la ferrovia Roma – Giardinetti, da alcuni anni ormai vergognosamente e pretestuosamente limitata alla stazione di Centocelle per le ben note follie trasportistiche di ATAC, secondo la quale tra Centocelle e Giardinetti la linea sarebbe un doppione della Metro C. Anche su questa linea l’utenza deve fare i conti con stazioni prive di qualsiasi servizio e mezzi obsoleti (alcuni con oltre 90 anni di servizio) e non accessibili ai disabili. Come CeSMoT riteniamo che la situazione sia inaccettabile e restiamo fortemente perplessi nella scelta della Regione Lazio, finora complice di ATAC nel disastro delle tre ferrovie, di affidare a partire dal prossimo anno la gestione dell’infrastruttura della Roma – Lido e della Roma – Nord ad ASTRAL ed il servizio, a partire dal 2021, a CoTraL. Sebbene siano entrambe realtà consolidate nei loro settori di competenza, nonchè lodevoli esempi di efficienza gestionale,mancano, allo stato attuale, di adeguato know-how nella complessa materia del trasporto ferroviario, essendosi occupati, rispettivamente, di manutenzione stradale e trasporto su gomma. Il rischio di un travaso nei nuovi gestori di parte del personale ATAC co-responsabile dell’attuale situazione,   è un’ipotesi da non sottovalutare ed accuratamente da evitare. A nostro giudizio sarebbe stato più opportuno seguire l’esempio Umbro, dove la gestione ed il rinnovo dell’infrastruttura ex FCU è stata affidata ad RFI, gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Ipotesi inizialmente prevista dalla regione ma poi misteriosamente scartata. Attendiamo, in ogni caso, di conoscere concretamente, da parte del Presidente Zingaretti (sperando che il suo ruolo di segretario del PD non gli sottragga troppo tempo da dedicare alla regione di cui è presidente) e dell’assessore Alessandri (finora molto poco attento alle questioni ferroviarie)  quale futuro abbia in mente la regione Lazio. per le sue tre ferrovie: finora di chiacchiere ne sono state spese tante ma di fatti se ne sono visti veramente pochi. Utenti e pendolari di queste linee non meritano e non possono più di essere considerati cittadini di serie B

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VIA NAZIONALE: CESMOT, “INSIEME A LEGAMBIENTE PER IL TRAM 8 SU VIA NAZIONALE”

VIA NAZIONALE: CESMOT, “INSIEME A LEGAMBIENTE PER IL TRAM 8 SU VIA NAZIONALE”

“Appassionati ed utenti condividono pienamente la posizione espressa dal presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati su una questione a noi molto cara, il ritorno del tram su Via Nazionale. Ringraziamo Legambiente per il costante impegno di questi mesi nella raccolta di firme per l’8 su via Nazionale, una posizione comune che intendiamo perseguire insieme a loro”.
E’ il commento del CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, a margine dell’iniziativa di questa mattina per portare il tram 8 da
largo Argentina a Termini.
“Le 1200 firme consegnate oggi all’assessore capitolino alla Mobilità Sergio Marchi – prosegue il CeSMoT – dimostrano come siano gli stessi utenti a chiedere il tram su via Nazionale. Un intervento che consentirebbe di ridurrebbe drasticamente l’inquinamento acustico ed
atmosferico lungo una delle principali strade romane e di tutelare maggiormente l’antico sampietrino che caratterizza la strada,
adattabile perfettamente all’infrastruttura tranviaria”.
“Il tram su Via Nazionale – puntualizza il CeSMoT – non offenderebbe nessun canone urbanistico, architettonico e visivo. I tram hanno
transitato fin dall’800 lungo la storica via rappresentandone nel tempo uno degli elementi caratterizzanti fino alla sciagurata riforma
tranviaria del 1930. La stessa attuale Via Nazionale è oggi “deturpata”, dalla linea aerea che alimenta l’illuminazione pubblica.
“Ci aspettiamo – conclude il CeSMoT – che l’attuale Amministrazione Comunale sappia prendere finalmente un serio impegno che guardi alle necessità dei cittadini, portando il tram 8 al suo naturale capolinea di Termini, come da progetto originario”.

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VIA NAZIONALE: CESMOT, “BENE LEGAMBIENTE SU PROLUNGAMENTO TRAM 8”

“Appoggiamo e condividiamo pienamente l’iniziativa promossa da Legambiente per richiedere il prolungamento del tram 8 da largo Argentina alla stazione Termini lungo via Nazionale. Siamo scesi in piazza con tutte le associazioni di utenti del trasporto pubblico per condividere questa battaglia, ma adesso è importante che siano gli utenti stessi a far sentire la loro voce, sottoscrivendo la petizione per ottenere finalmente la realizzazione di un importante opera per la mobilità romana”.
Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, a margine della raccolta di firme promossa da Legambiente per portare il tram 8 lungo via Nazionale a Termini.
“E’ ora di rilanciare seriamente il tram a Roma – conclude il CeSMoT – un mezzo di trasporto considerato dalla stragrande maggioranza dei cittadini come una soluzione importante per una mobilità più rapida ed ecologica”.

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FIRMA LA PETIZIONE PER PROLUNGARE L’8 A TERMINI

SI’ AL PROLUNGAMENTO DEL TRAM 8
da Largo di Torre Argentina alla Stazione Termini
Firma la petizione promossa da Legabiente Lazio in collaborazione con Associazione Utenti Trasporto Pubblico – UTP, CeSMot – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, Associazione Progetto Trastevere e Lega Consumatori Lazio.
La linea tranviaria 8 che da via di Casaletto sarebbe dovuta arrivare alla Stazione Termini, si ferma invece da 10 anni a Largo Argentina.
Il passaggio da via Nazionale, che permetterebbe di incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico, diminuire il traffico veicolare e anche significativamente l’inquinamento atmosferico, è vincolato all’alimentazione elettrica via aerea, che, secondo alcune considerazioni espresse dalla Soprintendenza di Roma “….sebbene riproponga un sistema di collegamento già utilizzato in tempi precedenti, risulta, allo stato odierno, di complesso ed invasivo inserimento ambientale…”.
Tale valutazione rischia di mortificare il mezzo tranviario in una città che ne ha un grande bisogno, proprio per proteggere e valorizzare il suo unico patrimonio storico – archeologico. Il passaggio del Tram eviterebbe anche un’asfaltatura dell’intera sezione di via Nazionale, garantendo invece il mantenimento dei sampietrini, che come ritiene tra l’altro la stessa Soprintendenza, fanno parte del patrimonio storico della città.
Alla luce di quanto sopra esposto, i suddetti firmatari chiedono
Al sindaco di Roma: Walter Veltroni
Al Ministro dei Beni Culturali: Francesco Rutelli
Al Soprintendente dei Beni Architettonici e del Paesaggio del Comune di Roma: Federica Galloni
All’Assessore alle Politiche della Mobilità del Comune di Roma: Mauro Calamante
All’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roma: Giancarlo D’Alessandro
All’Assessore alle Politiche del Territorio: Roberto Morassut
All’Assessore alle Politiche Ambientali: Dario Esposito
– La sospensione dell’inizio dei lavori finalizzati all’asfaltatura su via Nazionale, in assenza del progetto tranviario, al fine di non consegnare definitivamente alle auto via Nazionale e non trasformare la storica arteria in un’autostrada nel pieno dell’area centrale di Roma;
– Realizzare nella stessa Via Nazionale una corsia tranviaria per il prolungamento della linea n°8 da Largo Argentina alla Stazione Termini.

PER ADERIRE ON LINE ALLA PETIZIONE SCRIVI A legambientelazio@legambiente.lazio.it o a info@cesmot.it
INDICANDO NELLA MAIL IL TUO NOME E COGNOME, INDIRIZZO, E-MAIL ED IN OGGETTO “SI AL TRAM 8”

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VIA NAZIONALE: CESMOT, “TRAM UNICA SOLUZIONE PER TUTELARE STRADA E CITTADINI”

“Realizzare la linea tramviaria su via Nazionale è l’unica vera soluzione per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per migliorare l’immagine della strada liberandola dal traffico e dallo smog e per tutelare i caratteristici sampietrini di porfido rosso. Per questo aderiamo alla manifestazione di Legambiente e delle altre associazioni di utenti del trasporto pubblico per affermare a gran voce l’importanza di un’infrastruttura vitale per la mobilità romana”.
Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, a margine della manifestazione organizzata da Legambiente per chiedere
il prolungamento del tram 8 lungo via Nazionale.
“Condividiamo con gli amici delle associazioni ambientaliste, di utenti e di appassionati la stessa battaglia per il ritorno del tram –
prosegue il CeSMoT – per difendere e rilanciare una delle più trafficate e commerciali strade romane, che continua ad essere un angosciante susseguirsi di buche, fondo stradale sconnesso e pessimo esempio di degrado urbano. Un triste e purtroppo evidente esempio dell’immobilismo romano che arreca grandi danni all’immagine della nostra capitale”.
“Ideale, e lo continueremo a ripetere – aggiunge il CeSMoT – sarebbe far coincidere il restyling della strada con i lavori per il prolungamento dell’8 da largo Argentina a Termini, perchè il tram non rappresenta un elemento invasivo e di degrado come si afferma da molte parti, ma una risorsa importante che si integra perfettamente nell’ambiente urbano. Anche grazie a soluzioni alternative che superano eventuali veti della sovrintendenza, come l’esperienza di Bordeaux, dove nel centro storico della cittadina francese i tram già da parecchi anni transitano senza alimentazione aerea, e quello che si sta realizzando a Firenze, dove la futura tramvia attraverserà piazza
del Duomo alimentata autonomamente. Senza dimenticare gli esempi di Padova al Prato delle Valli o di Roma stessa, dove il filobus giunge a Termini ad aste abbassate”.
“Si deve investire sul tram – ribadisce il CeSMoT – e continueremo a ripeterlo, perchè è un vettore ecologico che con una rete più estesa potrebbe già nel giro di pochi anni migliorare la qualità del trasporto pubblico a Roma. Ben vengano qundi proposte e progetti per rivitalizzare la rete, con investimenti e idee che sappiano prendere anche esempio dalla Germania, dove le linee tranviarie vengono potenziate e trasformate in metropolitane leggere o da Parigi, dove si sta lavorando per implementare la nuova rete urbana di tram, integrata con la metropolitana”.
“Ci auguriamo quindi – conclude il CeSMoT – che oggi sia la premessa di una ancor più bella promessa. Riportare il tram nel centro di Roma, cuore della mobilità capitolina”.

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TRASPORTI: CESMOT, “INIZIATIVA DI LEGAMBIENTE OCCASIONE IMPORTANTE PER VERIFICA SULLA MOBILITA'”

ALe803_terracinaLo studio per una mobilità  migliore e un sistema di trasporto pubblico che sappia venire incontro alle reali necessità  dei pendolari passa anche dalla verifica sul ‘campo’ delle problematiche che quotidianamente affliggono le ferrovie regionali. Lodiamo l’iniziativa promossa da Legambiente ed apprezziamo l’interesse e la partecipazione da parte delle amministrazioni locali e delle società  di trasporto per ascoltare le richieste degli utenti ed effettuare un’analisi approfondita sulle condizioni del trasporto regionale”. E’ il commento del CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità  e i Trasporti, a margine del “Trofeo Caronte” indetto da Legambiente nell’ambito della campagna “Pendolaria” lungo le tratte ferroviarie regionali per Frosinone, Velletri e Nettuno “E’ stato fatto molto in questi anni – prosegue il CeSMoT – con numerosi investimenti e interventi volti al miglioramento e all’adeguamento delle infrastrutture. Il lavoro da fare è ancora tantissimo, senza mai sottovalutare i disservizi che ogni giorno affliggono l’utenza, treni guasti, sovraffollamento, congestione della rete. Per questo è necessario un impegno costante per fare in modo che il complesso gioco del trasporto su ferro che gravita attorno la capitale, sia preciso e affidabile”. “Sia la Regione Lazio che la Provincia di Roma – aggiunge il CeSMoT – investono una buona parte delle proprie risorse finanziarie nel rilancio della cura del ferro. Una piacevole nota positiva da parte dei due enti locali, che in sinergia con il Comune di Roma, devono puntare ad un programma unitario e deciso per risolvere i disagi quotidiani che tormentano le migliaia di pendolari dell’hinterland romano”. “Ci auguriamo che i risultati ottenuti oggi – conclude il CeSMoT – permettano un’accellerazione nel cammino verso una mobilità ecologica e intelligente. I pendolari attendono ogni giorno risposte alle loro problematiche, offrendo alle amministrazioni e alle società di trasporto, la loro forma di collaborazione più grande, il dialogo e le proprie esperienze di viaggio. Un tesoro a cui attingere, per tastare direttamente sul terreno quali siano le possibili molteplici direzioni in cui operare”.

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