Ferrovie: Gect Gorizia, serve collegamento Slovenia-Italia. Lettera al commissario UE Bulc

sz664120L’Operativna iniciativa za Bohinjsko progo (OIBP – Iniziativa operativa per la Transalpina) e il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT GO hanno predisposto in questi giorni un documento, che ha come destinataria la Commissaria EU per i trasporti Violeta Bulc, relativo alla mancanza di collegamenti ferroviari efficienti per il trasporto di persone tra l’Italia e la Slovenia. La tematica è stata anche tra i punti principali dell’incontro tra la Bulc e i cittadini UE in piazza Transalpina tra le due Gorizie, l’11 luglio scorso. In quell’occasione la Commissaria ha supportato anche la proposta di accelerare presso i ministeri competenti di ambedue gli Stati gli accordi necessarie per risolvere al più presto la problematica. Sempre sullo stesso tema si era espresso poco tempo fa anche il parlamentare della goriška e vicepresidente dell’Assemblea nazionale slovena Matjaž Nemec.
La nota è stata simbolicamente consegnata il 27 luglio scorso dal membro dell’OIBP Ervin Sorč alla Commissaria durante le celebrazioni per il 160° anniversario della tratta meridionale della ferrovia a Borovnica e successivamente inviata anche ufficialmente a Bruxelles.

Secondo quanto dichiarato da Milo Rovnik, assistente del direttore del traffico passeggeri delle Ferrovie slovene, con Trenitalia è stato già trovato un accordo sugli orari e sulle tariffe per istituire collegamenti giornalieri sulla linea Lubiana-Trieste-Venezia, ma diventa ora indispensabile il sostegno delle autorità competenti in Italia, e in particolare della regione Friuli Venezia Giulia, e rendere operativo l’accordo

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FS Italiane e DB: liberalizzare e rilanciare il trasporto ferroviario in Europa

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Efficienza, liberalizzazione del trasporto ferroviario in Europa e priorità al completamento del pilastro tecnico nell’ambito di un complessivo rilancio del trasporto pubblico. L’auspicio di FS Italiane e Deutsche Bahn è che questi obiettivi trovino adeguato spazio nell’agenda politica del Consiglio dell’Unione europea, durante il semestre di presidenza italiana appena iniziato.

Un auspicio e un invito argomentati e approfonditi dagli amministratori delegati di FS Italiane, Michele Mario Elia, e di Deutsche Bahn, Rüdiger Grube, nell’incontro avvenuto lo scorso 9 luglio a Villa Almone, promosso dall’ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma.

Durante il dibattito, nel quale sono stati esaminati e discussi i provvedimenti del “Quarto pacchetto ferroviario europeo”, sono intervenuti alcuni dei principali stakeholder del settore, tra cui parlamentari italiani ed europei fra i quali Ismail Ertug, membro della Commissione Trasporti del Parlamento di Bruxelles.

Entrambi i CEO hanno posto l’attenzione sulla necessità della rimozione di ostacoli tecnici all’ingresso del mercato in Europa, attraverso una semplificazione delle procedure di autorizzazione per i veicoli ferroviari, al fine di favorire una maggiore competitività del trasporto.

L’incontro è stato l’occasione per riaffermare alcune convinzioni già espresse da FS Italiane che considera la completa liberalizzazione di tutti i servizi ferroviari, a mercato e universali, nei Paesi membri dell’Unione, uno dei principali pilastri politici per un definitivo rilancio del trasporto ferroviario: Noi siamo per una forte liberalizzazione del sistema ferroviario – ha dichiarato Eliafacciamo gare su tutto. È opportuno che l’unbundling della rete sia affrontato quando le condizioni lo permetteranno altrimenti il pacchetto rischia di bloccarsi in discussioni lunghissime. Introdurre la separazione tra rete e operatore ora creerebbe un grandissimo danno.

Dello stesso avviso Grube: La separazione completa tra rete e operatore porta alla perdita di efficienza e sinergie come é avvenuto in Francia, é sbagliatissimo. Ci sono temi più urgenti come la competitività delle imprese e l’ accesso al mercato dei capitali.

Nell’attesa che questi propositi si realizzino, la richiesta è che il legislatore europeo ponga ferrei vincoli di reciprocità tali da impedire alle imprese nazionali operanti in mercati chiusi di poter concorrere sui mercati esteri aperti. Necessari, in questo scenario, anche Regolatori nazionali indipendenti sempre più forti in attesa dell’istituzione di un’authority europea, indispensabile in un mercato unico sempre più integrato.

Infine, sul piano tecnico, l’auspicio di FS Italiane è che tutta l’Europa ferroviaria possa parlare la stessa lingua anche sul fronte della sicurezza e della cosiddetta interoperabilità, con un’unica agenzia europea che consenta di omologare i treni per consentirne la circolazione sulle varie reti nazionale. Emblematico l’esempio del nuovo Frecciarossa 1000, costruito con tecnologie tali da consentirgli di viaggiare su otto reti europee ad Alta Velocità, ma che prima di poterlo fare dovrà essere sottoposto, nazione per nazione, a distinte procedure di omologazione: lente, ripetitive e costose.

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3 ottobre 1839: la locomotiva Vesuvio inaugura la Napoli – Portici e fa il suo ingresso nella storia d’Italia

Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)

Era il 3 ottobre del 1839 quando la locomotiva a vapore Vesuvio inaugurava la prima linea ferroviaria italiana percorrendo il tratto tra Napoli – Portici. Alle 10 del mattino di 174 anni fa, alla presenza del re Ferdinando II di Borbone e delle più alte cariche del Regno delle Due Sicilie, la locomotiva sbuffò la sua prima nuvola nera iniziando il suo viaggio su quel tratto a doppio binario della lunghezza di 7,25 km che da lì avrebbe cambiato la storia d’Italia. L’evento segnò l’inizio della gloriosa storia delle strade ferrate italiane, che dalla Napoli – Portici iniziarono quel lungo percorso che negli anni avrebbe infatti mutato le abitudini sociali, culturali ed economiche dell’intero Paese. La fortunata intuizione regale di Ferdinando II, che diede il via alla costruzione delle nuova ferrovia, fece intravedere ampie prospettive economiche, motivo per cui nacque il famoso edificio borbonico di Pietrarsa – oggi tra i musei ferroviari più importanti del mondo – che presto divenne un’officina specializzata nella costruzione di locomotive e materiale rotabile. Il 3 ottobre del 1839 la locomotiva Vesuvio non inaugurò solo una moderna concezione di trasporto, ma seguì l’inizio di un periodo storico dove il Sud Italia fu un florido modello di industria meccanica e siderurgica.

 

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Ferrovie dello Stato Italiane, Trenitalia, RFI: nasce la “Fondazione FS Italiane” per promuovere nel paese la cultura ferroviaria

Ferrovie dello Stato Italiane, Trenitalia, RFI: nasce la “Fondazione FS Italiane” per promuovere nel paese la cultura ferroviaria

http://www.ilmondodeitreni.it/dblog/articolo.asp?articolo=390

 

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