Raccolta Ordini di Servizio Stefer – Roma Fiuggi Parte 1

Proseguiamo con la pubblicazione degli ordini di servizio STEFER provenienti dal nostro archivio. Dopo aver pubblicato la documentazione relativa ad Autolinee e Tramvie dei Castelli, iniziamo con gli Ordini di Servizio della Ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri – Frosinone, a partire dal 1918. La documentazione è tanta e sarà divisa in più parti. In questa prima parte verranno pubblicati gli ordini di servizio fino al 1924. Importante notare che all’epoca la società esercente era la SFV, Società Ferrovie Vicinali. Tutti gli ordini di servizio qui pubblicati sono stati fotocopiati dalla raccolte originali archiviate presso il Parco Museo di Porta San Paolo

  • ods23_1918 – Servizio con Trazione a Vapore
  • OdS20_1919  – Esercizio della Cava Pomella
  • ods94_1919 – Nuovo tronco (Fiuggi Centrale – Fiuggi Fonte)
  • OdS62_1920 – Fermata di Zagarolo Bivio
  • OdS144_1921 – Apertura all’esercizio di due nuove fermate
  • OdS38_1922 – Scalo Merci di Roma Termini
  • OdS40_1922 – Servizio Stazione Zagarolo Scalo
  • OdS21_1923 – Ripartizione della Linea…
  • OdS26_1924 – Nuova Fermata Torre Spaccata
  • OdS39_1924 -Stazioni Trasformate in fermate,abilitate al movimento
  • OdS58_1924 – Prestazioni delle Automotrici e Locomotori
  • OdS68_1924 – Raddoppio Binari Bivio Mandrione – Ponte Casilino
  • OdS74_1924 – Prolungamento servizio suburbano fino a Torrenova

 

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Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Tramvie

Continuiamo con la pubblicazione degli ordini di servizio STEFER/ACoTraL provenienti dalle copie del nostro archivio . Dopo le autolinee questa volta pubblichiamo i pochi ordini di servizio in nostro possesso riguardanti le tramvie dei castelli romani ed il servizio urbano Termini – Cinecittà e Termini – Capannelle. Ricordiamo che nel 1980, con l’apertura della Linea A della metropolitana, terminò anche l’esercizio sulla linea Termini – Cinecittà, ultima rimasta della rete dei castelli romani

  • OdS45_57 Linea Roma – Albano, rallentamento per costruzione cavalcavia ANAS
  • OdS012_64 Nuova sistemazione dei capolinea tramviari a Termini (con mappa)
  • OdS181_1966 Nuovo percorso tra Via Tuscolana e Piazza dei Consoli
  • OdS194_1967 Temporaneo spostamento del capolinea di Cinecittà
  • OdS108_78 Soppressione del servizio tramviario Termini – Capannelle
  • OdS13_1980 Riduzione con successiva riduzione del servizio Termini – Cinecittà
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Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Autolinee Parte 2

Concludiamo in questa pagina,  con la seconda ed ultima parte, la pubblicazione degli Ordini di Servizio relativi al comparto autolinee STEFER provenienti dal nostro archivio. Qualora dovessimo reperire nuovi documenti, sarà nostra cura pubblicarli a parte. Tutti i file sono in formato pdf

 

OdS75_81 Autolinee transitanti sulla SP Castelforte – Minturno, istituzione fermata..

OdS327_83 Autolinee transitanti sulla SP S. Andrea – S. Apollinare …

OdS348_83 Autolinee transitanti sulla SS 609 Carpinetana , istituzione nuova fermata..

OdS350_83 Autolinee transitanti SS Aurelia . Istituzione nuova fermata facoltativa

OdS146_84 Autolinea Roma – Infernetto – Castel Porziano. Modifica Percorso

OdS147_84 Autolinea Roma – Infernetto – Castel Porziano. Modifica Percorso

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Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Autolinee Parte 1

Nell’ambito del programma di diffusione e conservazione della memoria storica del TPL di Roma e Lazio, iniziamo la pubblicazione degli Ordini di Servizio STEFER/ACoTraL le cui copie, effettuate dalle raccolte originali custodite presso l’ex Parco Museo di Roma Porta San Paolo, fanno parte dell’archivio dell’Associazione. Data la vastità del materiale originale,specialmente per le autolinee, vennero fotocopiati solo alcuni ordini di servizio tra i più significativi. Alla prima parte seguirà nei prossimi giorni una seconda parte e successivamente provvederemo alla pubblicazione degli Ordini di Servizio dell’esercizio “Tramvie dei Castelli” e delle Ferrovie Roma – Fiuggi – Frosinone e Roma – Lido di Ostia. Per quanto riguarda il materiale sulla Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, ne è pervenuto pochissimo a causa del fatto che formalmente la linea era esercitata dalla SRFN

A12_1938 : Autolinea Fiuggi – Frosinone: Abbonamenti per studenti

Ods14_57 : Autoservizi sostitutivi del Servizio Ferroviario

OdS105_71 Istituzione Autolinea Sperimentale Casal Palocco – Acilia Stazione

OdS114_71 Autolinea  Casal Palocco – Acilia Stazione:modifica percorso

OdS211_71 Esercizio delle Autolinee della Società “ALA”

OdS225_71 Autoservizio Urbano di Grottaferrata

OdS079_76 Trasferimento Autolinee Urbane di Roma all’ATAC …

OdS216_76 Attuazione concentramento di Genazzano

OdS241_76 Autolinea Roma – Sora , unificazione Capolinea

OdS262_76 Esercizio Autolinee ex I.N.T.

OdS157_78 Istituzione Autolinea Stazione P.le Stazione Enrico Fermi – Castel Porziano

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Comunicato Stampa – CeSMoT : contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento vecchia ferrovia Sangritana

Apprendiamo dalla stampa (https://www.abruzzolive.tv/lavoro-impresa/lanciano-paolini-ai-vertici-tua-giu-le-mani-da-sangritana-it31660.html) della crociata del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, contro la possibile scomparsa del logo Sangritana dai servizi ferroviari. Premettendo che di fatto sono anni che azienda è confluita nella nuova società TUA,e che il nome di chi gestisce il trasporto è sicuramente l’ultimo dei problemi, riteniamo che probabilmente il promo cittadino di Lanciano ignori,oltre al fatto che la ferrovia è di proprietà regionale, che non solo non esiste più il marchio Sangritana ma non esiste più nulla della storica e grande rete progettata oltre 100 anni fa dalla mente illuminata dell’ing. Besenzanica. Infatti tra il 2006 ed il 2007 è stata totalmente dismessa la linea San Vito Marina – Lanciano – Castel di Sangro,mentre le tratte Archi Atessa e Crocetta Ortona erano già defunte dal 1973 e dal 1982 (escludendo l’effimero servizio merci da Ortona per Caldari degli anni ’90). In cambio i pendolari hanno avuto una nuova (e costosa)linea che parte alla periferia di Lanciano e dopo aver tagliato fuori tutti i centri abitati raggiunge la nuova stazione RFI. Con una percorrenza inferiore di circa 3 minuti rispetto alla vecchia linea. La montagna che ha partorito il topolino!Il sindaco evidentemente ignota anche che per arrivare alla nuova ,moderna e sovradimensionata stazione di Via Bergamo occorra ora prendere un “ecologico” autobus o il mezzo privato, così come ignora che dalla vecchia stazione di Via Dalmazia al posto dei treni ora partono “ecologici” autobus per San Vito,Ortona o Castel di Sangro. Così come forse ignora che la stazione di Via Dalmazia è distante solamente 400 metri dal centro città,ovvero dal famoso Santuario del Miracolo Eucaristico,mentre la nuova stazione di Via Bergamo dista oltre 1,5 km sempre dal centro città. Ma è evidente che unico interesse del sindaco,come traspare dall’articolo,sia quello di realizzare strade e parcheggi al posto della ferrovia. Come CeSMoT immaginiamo che evidentemente il sindaco non abbia mai seguito le vicende della ferrovia negli ultimi anni, altrimenti invece di sprecare tempo dietro al mantenimento di un nome sarebbe corso in Regione a chiedere come mai, ad esempio non si intervenga per riaprire la tratta per Marina San Vito,che,tra l’altro,sarebbe raggiungibile anche dalla nuova stazione. O magari avrebbe potuto chiedere come mai si siano spesi soldi dei contribuenti regionali (quindi anche dei suoi concittadini)per unificare le due stazioni di Castel di Sangro (sebbene la linea FS sia chiusa da anni al servizio ordinario sempre per volontà della Regione) o per realizzare la linea Sevel – Archi dove i lavori di completamento vanno avanti con lentezza da anni.  Che l’Abruzzo sia una regione allergica al TPL lo dimostrano purtroppo sia la storia della Sangritana (emblematico fu quando anni fa la dirigenza pensava alla riforestazione in Costa Rica invece che a rilanciare il trasporto ai ferro)o le vicende delle filovie di Chieti e Pescara (tacendo sulla penosa vicenda del translohr a L’Aquila),e ci rammarica riscontrare questa allergia negli amministratori locali. Specialmente a Lanciano sembra esserci un odio verso la ferrovia visto che tempo fa qualcuno proponeva una ciclabile sul sedime ferroviario, ignorando probabilmente sia  le pendenze sia il fatto che fino a Villa Martelli la vecchia tratta è utilizzata per collegare il nuovo deposito. Caro sindaco,è la nostra associazione, che da sempre si batte in favore di una mobilità sostenibile, a gridare “giù le mani dalla ferrovia!”. Noi restiamo fermamente contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento e riteniamo che sia possibile un suo rilancio anche in chiave turistica, ricordando che l’allora Sangritana ,con il “Treno della Valle” fu tra le prime aziende a proporre un servizio ad hoc dedicato al turismo, senza dimenticare che l’iniziativa potrebbe essere ripetuta anche in inverno per raggiungere le nevi di Roccaraso. Senza dimenticare che in deposito a Lanciano, è custodita una storica locomotiva a vapore, praticamente unica in Italia. Inoltre sarebbe possibile sfruttare il vecchio sedime della ferrovia adriatica, abbandonato dopo il raddoppio e lo spostamento a monte, per realizzare un tram-treno costiero che possa liberare l’incantevole costa dei trabucchi da traffico e parcheggio selvaggio.

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Comunicato Stampa -CesMoT , auguri al nuovo assessore alla mobilità di Roma Capitale

Porgiamo i nostri migliori auguri all’onorevole Patanè per la nomina ad assessore alla mobilità  di Roma Capitale, incarico prestigioso ed impegnativo che ci auguriamo sappia ricoprire con la professionalità che il ruolo richiede. Il neo-assessore avrà davanti a lui un lavoro molto impegnativo soprattutto per la difficoltà di dover rilanciare il trasporto pubblico nella capitale, che paga decenni di cattive gestioni. Tra le prime priorità che il nuovo assessore dovrà risolvere riteniamo ci sia indubbiamente,oltre alla urgente riattivazione della ferrovia Centocelle – Giardinetti e della filovia Laurentina,l’attuale crisi della rete tramviaria. Gli ultimi eventi accaduti, tra cui il dissesto stradale in P.le del Verano, hanno messo in luce la necessità di intraprendere urgenti interventi di ammodernamento e potenziamento.con un programma di manutenzione infrastrutturale e di rinnovo del parco mezzi  Auspichiamo,come CeSMoT, che l’Assessore Patanè, di certo non un neofita del settore vista l’esperienza acquisita in Regione, sappia mettere in campo idee e progetti innovativi,sfruttando le sinergie con Governo Regione e municipi. Da parte nostra c’è la piena e completa disponibilità ad un costruttivo e positivo confronto per poter illustrare i nostri progetti, nell’ intento di contribuire a far crescere il  trasporto romano nella nostra bellissima città, per la quale è necessario un vero e proprio rinascimento trasportistico.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – CeSMoT,congratulazioni a Gualtieri, nuovo sindaco di Roma, ora si lavori a rilancio TPL

Con oltre il 50% delle sezioni scrutinate, appare ormai evidente che il nuovo sindaco di Roma sarà Roberto Gualtieri, a cui spetterà ingrato compito di risollevare la città dal disastro dei cinque anni di amministrazione grillina. Nel fare i complimenti al nuovo sindaco, democraticamente eletto dal popolo sovrano, auspicando che abbia a cuore le sorti della città e la volontà di rilancio del TPL, desideriamo ricordargli quelle che, a nostro giudizio, sono le priorità in tema TPL,ovvero ammodernamento e potenziamento della rete tramviaria, acquistando nuovi mezzi e provvedendo ad effettuare le necessarie ed improcastinabili manutenzioni infrastrutturali;il ripristino della filovia lungo la Via Laurentina,risolvendo le problematiche che da mesi tengono fermi i filobus;revisione della rete di superficie del TPL, finora caratterizzata da interventi randomici privi di qualsiasi logica come recentemente ad Ostia;la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, in attesa dei futuristici lavori di prolungamento ed una revisione della rete di ciclabili, molte delle quali realizzate solo a fini propagandistici e prive di qualsiasi logica e razionalità (vedi Via Gregorio VII). Il processo di rinnovamento dovrà necessariamente passare per il rinnovo dei vertici di ATAC e RomaServiziMobilità,colpevoli quanto la passata giunta del disastroso stato del TPL romano.  Auspichiamo anche che il nuovo sindaco ascolti le richieste di associazioni e cittadini,nominando nei posti chiave persone competenti in materia TPL,senza cedere a logiche puramente politiche.  Attendiamo la composizione della nuova giunta ed il nuovo assessore alla mobilità per sapere quali saranno i primi interventi che si intendono realizzare nei primi 100 giorni di consiliatura. Come CeSMoT,fedeli ai nostri valori ed al nostro statuto, continueremo a batterci affinchè Roma possa finalmente avere un TPL degno di una capitale europea: non siamo ingenui e sappiamo benissimo che occorrerà tempo al nuovo sindaco per risolvere atavici problemi, ma pretendiamo un impegno concreto. Meno slogan e più concretezza. Sopratutto ora che il nuovo sindaco potrà contare sulla vicinanza politica della regione Lazio, finora fin troppo assente e disinteressata alle sorti delle sue tre ferrovie, il cui stato comatoso è purtroppo ben noto ad utenti e pendolari.

 

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: dalla Regione solo una serie infinita di favole mentre il servizio affonda

Tre  giorni fa abbiamo assistito al pomposo annuncio da parte della Regione Lazio che dal prossimo Gennaio,con il passaggio a CoTraL, la Ferrovia RomaLido diventerà la futura Metromare, il tutto condito da una sfilza di vaghe promesse: nuovi treni, risanamento dell’infastruttura ecc. Vorremmo tanto credere alle parole del Presidente ZIngaretti e dell’Assessore Alessandri ma non possiamo fare a meno di notare che sono ormai 9 anni che Zingaretti governa la Regione Lazio e di interventi per le tre ferrovie di proprietà regionale non se ne sono praticamente visti, nonostante i palesi disservizi causati anche da ATAC. Dove era la Regione quando ATAC chiudeva con futili scuse la tratta Centocelle – Giardinetti? Dove era la Regione quando ATAC creava il nuovo orario extraurbano sulla Roma – Civitacastellana – Viterbo infarcendolo di autobus?Dove era la Regione quando era palese che il sistema di gestione della circolazione sempre sulla tratta Catalano – Viterbo era non armonizzato con le nuove normative ANSF? Dove era la Regione Lazio quando sulla Roma-Lido l’orario era solo un qualcosa valido sulla carta?Purtroppo la risposta è che la Regione ha dormito in questi anni e che,dopo aver promesso la riapertura della funicolare di Rocca di Papa (che ancora attendiamo)ora promette un servizio migliore ai pendolari sulla RomaLido. Vorremmo tanto crederci ma è difficile poter offrire un buon servizio con soli 4 / 5 treni atti al servizio e con la linea attualmente limitata a Lido Centro. Non mettiamo in dubbio gli investimenti futuri,ma ci piacerebbe sapere che progetti ha la Regione per il breve periodo,tanto più che dal 2022 la linea verrà affidata a due società,ASTRAL e CoTraL, società sicuramente valide ma che,purtroppo, non hanno assolutamente esperienza nel settore ferroviario e cui spetterà un arduo compito. Come CeSMoT avremmo preferito che infrastruttura fosse stata affidata ad RFI e che per il servizio si fosse fatto ricorso alla collaborazione di una Impresa Ferroviaria già attiva,visto che inevitabilmente in questi anni è andato perduto il know-how ereditato da STEFER e successivamente Met.Ro SpA. Restiamo anche perplessi sulla scelta di realizzare un nuovo deposito ad Ostia: non che manchi lo spazio (l’area dell’ex scalo merci)ma semplicemente perchè riteniamo più coerente rilanciare il progetto di far diventare Magliana un importante polo manutentivo italiano. Abbiamo la sensazione che il recente annuncio sia solo una vuota lista di desideri e vaghe promesse, a volersi lavare la coscienza dopo anni di sonno profondo. Gli utenti della RomaLido (e non solo loro) di promesse ne hanno avute fin troppe, nessuna delle quali è stata mai realizzata. Restiamo in attesa di fatti concreti e,sopratutto, di un incontro aperto a tutte le associazioni e comitati, per illustrare un cronoprogramma certo per minimizzare i disagi dovuti alla mancanza di rotabili nonchè i disagi per i futuri cantieri annunciati. Tra 3 anni la RomaLIdo spegnerà 100 candeline, e,l’auspicio è che per quella data utenza possa riavere un valido ed efficiente collegamento ferroviario

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, assolutamente contrari a smantellamento ferrovia Foggia – Manfredonia

Apprendiamo con grande stupore le dichiarazioni dell’assessore regionale Anita Maurodinoia sulla volontà di smantellare la ferrovia Foggia Manfredonia per sostituirla con un non meglio identificato sistema BRT – Bus Rapid Transit. Forse la calura estiva deve aver annebbiato le idee all’assessore, altrimenti non si spiegherebbe la volontà di smantellare la ferrovia.  Che il pregresso progetto di tram-treno fosse autentica fantasia era evidente, se non altro per il non trascurabile dettaglio che tale sistema non esiste nei regolamenti RFI e ,per tanto, RFI stessa, come gestore dell’infrastruttura e “proprietario” della linea, non poteva assolutamente accettarlo. Fallito il primo tentativo di dismettere la ferrovia, la regione torna alla carica con un corridoio multimodale, ovvero togliere i binari per creare una strada riservata agli autobus. Che la Regione Puglia sia da tempo allergica al TPL non è una novità: se si eccettua il virtuoso progetto della filovia di Lecce,pensano come macigni la penosa vicenda della filovia barese, terminata da anni ma per la quale la regione non sembra volerne finanziare l’esercizio, la sospensione della ferrovia Rocchetta S.A.L – Spinazzola – Gioia del Colle e l’offerta ridicola di treni (prima della chiusura per inutili lavori di elettrificazione) sulla ferrovia Barletta – Spinazzola. Senza dimenticare i tagli del 2019 al servizio ferroviario di Ferrovie del Gargano. Come CeSMoT vorremmo intanto ricordare all’assessore che sta facendo i conti senza l’oste, ovvero RFI. Certamente come regione ha la possibilità di non pagare i treni Foggia – Manfredonia e far accomodare anche d’estate la numerosa utenza sui bus. Del resto già da anni la Regione Puglia ritiene che d’inverno utenza possa utilizzare il bus al posto del treno. Ma dubitiamo che la Regione possa decidere di smantellare un qualcosa che non gli appartiene, e la linea, fino a prova contraria è di RFI e fa parte dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Indubbiamente nel corso degli anni la ferrovia ha perso in parte l’antico ruolo, complice la posizione isolata di stazioni come Amendola o Frattarolo, indubbiamente la chiusura della RFIEnichem unita a politiche sbilanciate verso il trasporto su gomma delle merci ha fatto scomparire il traffico merci sulla linea (in barba ai soldi spesi per realizzare la nuova stazione di Frattarolo ed il raccordo merci che doveva servire anche al porto di Manfredonia) ma la linea è semplicemente mal sfruttata, complice la presenza di bus (regionali) totalmente sovrapposti al servizio ferroviario. Risibile e ridicola è la posizione del comune di Manfredonia: premesso che la ferrovia serve ottimamente la frazione balneare di Siponto, non ci sembra che i binari taglino in due la città. Forse al comune sono intrappolati in una bolla spazio-temporale e ricordano ancora quando negli anni ’70 i convogli arrivavano nella fermata di Manfredonia Città, ubicata nei giardini di Viale Kennedy. Invitiamo per tanto l’assessore a fare una retromarcia e a valutare, visti anche i soldi spesi per la realizzazione della fermata di Manfredonia Nord, a potenziare la ferrovia, creando un vero servizio integrato treno+bus. L’esempio della Foggia – Lucera, ramo secco per le allora FS e risorta a nuova vita grazie a Ferrovie del Gargano, avrebbe dovuto fare scuola. Se poi la Regione vuole essere miope ed insensibile, come lo sono state ad esempio Piemonte ed Abruzzo, la linea può diventare una risorsa turistica grazie a Fondazione FS, come avvenuto per linee come la Avellino – Rocchetta, Sulmona – Carpinone o Agrigento – Porto Empedocle

 

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