Comunicato Stampa, CeSMoT: bene lavori raddoppio Ferrovia RomaNord ma necessario un ammodernamento radicale

Comunicato Stampa, CeSMoT: bene lavori raddoppio Ferrovia RomaNord ma necessario un ammodernamento radicale

L’avvio dal prossimo Lunedì dei lavori di raddoppio della Ferrovia Roma Nord tra Riano e Morlupo segna indubbiamente un svolta epocale verso il potenziamento di una ferrovia da troppi anni dimenticata dalle istituzioni regionali. Tuttavia, come CeSMoT, non possiamo non notare l’assurdità di non aver progettato anche il raddoppio della tratta Montebello – Riano, con il risultato che a fronte di poco più di 5 Km a doppio binario, resteranno 16,5 Km a binario unico, vanificando, di fatto, i vantaggi dei lavori.Inoltre,come più volte segnalato da noi e dalle altre associazioni, tutta la tratta extraurbana è inadeguata, rimasta sostenzialmente ai tempi dell’Ing. Besenzanica,forse ultima ferrovia secondaria in Italia ad avere ancora stazioni con segnalamento ad ala semaforica, apparati centrali a filo (installati nel lontano 1932) e giunto telefonico. Senza dimenticare la cronica carenza di materiale rotabile. Auspichiamo che questi lavori,che comporteranno una chiusura di ben 18 mesi, siano solo l’inizio di un piano concreto di rilancio ed ammodernamento della ferrovia, altrimenti,come spesso accade,la montagna avrà partorito un topolino ed i pendolari si ritroveranno,dopo oltre un anno e mezzo di disagi, con gli stessi problemi e disservizi.Auspichaimo anche un rilancio dal punto di vista turistico,che veda l’introduzione di un orario festivo che permetta di usfuruire della linea (non il ridicolo orario attuale pensato sembra appositamente per non fare prendere il treno a nessuno) ed un restauro degli storici mezzi del 1932 per rilanciare il turismo ferroviario. A tal fine, oltre a ricordare come i treni storici di Fondazione FS siano ormai una realtà consolidata, desideriamo ricordare il successo di pubblico ottenuto con il treno storico organzizato anche dalla ns associazione in occasione dei festeggiamenti per i 75 anni della ferrovia. La ferrovia Roma nord rappresenta un importante collegamento per gli abitanti di Roma Nord e della Tuscia,ed acquisirà ancora più importanza con la prevista chiusura dell’ anello ferroviario che la incrocerà nei pressi di Tor di Quinto. Resta poco tempo e chiediamo alla Regione Lazio,ad ASTRAl e CoTraL un concreto impegno per il rilancio della linea.

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Sangritana: binario morto

 

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Comunicato Stampa,CeSMoT: assolutamente contrari a smantellamento ex ferrovia Castelfrentano – Lanciano – San Vito

Nella giornata di ieri abbiamo assistito all’ ennesimo “scempio” compiuto dalla Regione Abruzzo e T.U.A. ai danni dello storico tracciato ferroviario Castelfrentano – Lanciano – San Vito. Nonostante i dubbi e le perplessità già mostrate in passato da associazionI e cittadini,si è deciso,in nome di un presunto ambientalismo,lo smantellamento del tracciato ferroviario per realizzare una pista ciclabile,la cui utilità resta incerta. Come CeSMoT siamo sconcertati di questa decisione,ed assolutamente contrari a questo progetto . Intanto è da notare che il progetto di ciclabile, pomposamente denominato “binaria” presente alcune palesi criticità: sembra che nessuno abbia considerato che la linea “storica” era ed è interrotta, nella zona di Contrada Rapanice, dal percorso dell’attuale nuova linea porveniente da Lanciano. Come attraverseranno i binari i pochi ed avventurosi ciclisti? Inoltre a pochi Km da Lanciano, sorge il nuovo deposito ferroviario, collegato alla nuova stazione di Lanciano proprio dai binari che Regione e TUA vorrebbero smantellare. Escludendo che i ciclisti possano transitare su binari in esercizio o che si voglia spostare il deposito, è evidente che ,da quel punto ,unica alternativa per raggiungere Lanciano sarà quella di una amena e salutare pedalata lungo la viabilità ordinaria, tra automobili e camion. Invece di realizzare un tram treno,che avrebbe potuto garnatire un ottimo servizio di prossimità o una ferrovia turistica che si sarebbe potuta prolungare,lungo la costa dei Trabocchi lungo l’ex sedime ferroviario, si è scelto lo smantellamento dell’ infrastruttura,dopo anni di colpevole abbandono. Purtroppo,come CeSMoT, abbiamo constatato come negli ultimi anni la Regione Abruzzo sia stata poco lungimirante e molto miope in tema TPL ,come dimostrano le note vicende delle filovie di Pescara e Chieti, due opere fondamentali per la mobilità sostenibile affossate da discutibili scelte “politiche”. Quanto alla ex Sangritana, l’ elenco dei “misfatti ferroviari” potrebbe, purtroppo riempire una enciclopedia. Ricordiamo ad esempio l’ unificazione delle stazioni di Castel di Sangro realizzata quando la lnea sociale era morta da almeno 20 anni e quella FS agonizzava ed avrebbe chiuso a breve oppure il costoso revamping dei treni ex belgi mai entrati in servizio. E pensare che in passato la Sangritana era stata tra le primissime aziende a lanciare servizi turistici con il Treno della Valle, servizio che se rilanciato, utilzizando anche la linea che si vuole smantellare, costituirebbe un importantissimo volano per il turismo, creando, a latere indotto e posti di lavoro. Ieri invece i vertici della Regione Abruzzo e di TUA hanno celebrato il funerale della ferrovia. 

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Comunicato Stampa – CeSMoT: tutela di Roccaraso e delle località turistiche realizzabile solo incentivando mobilità sostenibile

Dopo l’assalto domenicale dei gitanti campani che hanno “paralizzato” la città di Roccaraso, leggiamo sui giornali del grido di allarme lanciato dal Sindaco di Roccaraso, Francesco di Donato, che,lamentando l’elevato numero di turisti “mordi e fuggi” , come gli oltre 10mila della scorsa domenica,  invoca tavoli di coordinamento con prefetture e questure arrivando a chiedere misure straordinarie come intervento di esercito e daspo. Come CeSMoT conosciamo molto bene la situazione,essendo stati assidui frequentatori delle montagne roccolane ed essendoci all’epoca battuti, quasi nell’indifferenza generale, contro la chiusura della ferrovia Carpinone – Sulmona che passa proprio per Roccaraso. Riteniamo che più che misure straordinarie o repressive serva, alla base, una politica nell’incentivare una mobilità sostenibile. Per “contrastare” l’invasione dei bus (ma anche delle autovetture) basterebbe rilanciare il turismo ferroviario. Già attualmente, dopo la chiusura al servizio ordinario, la Sulmona – Carpinone è percorsa da sempre affollati treni turistici organizzati da Tour Operator in collaborazione con Fondazione FS Italiane che mette a disposizione il materiale storico (splendidamente conservato) per un viaggio all’insegna della storia e del turismo eco-sostenibile. Basterebbe, a nostro modesto giudizio, che il Comune di Roccaraso si facesse promotore di un tavolo con enti locali (Regioni Abruzzo e Campania, Provincie e Comuni), Tour Operator e Fondazione FS al fine di valutare istituzione di treni charter ad esempio da Napoli a Roccaraso : in questo modo i turisti amanti della neve, invece di intasare le strade con autobus e macchine potrebbero raggiungere la città comodamente (ed in circa 5 ore massimo senza traffico) in treno ed una volta scesi alla stazione trovare dei bus navetta per raggiungere, ad esempio, le piste in montagna: se contiamo che mediamente una carrozza ferroviaria ha circa 70 posti a sedere (contro i 50 in media di un bus GT) ,è facile immaginare  che basterebbe un treno con 4 o 5 carrozze per togliere un gran numero di bus dalla strada. Siamo consapevoli però che , al fine di rendere appetibile il servizio, occorra un intervento degli enti locali che sovvenzionino il treno stesso. L’esempio della Sicilia è lampante:  il successo del Sicilia Express, che durante le vacanze natalizie ha trasportato un gran numero di viaggiatori da Torino a Palermo, è stato dovuto anche all’intervento della Regione Sicilia che ha scelto di finanziare il servizio permettendo la vendita di biglietti per i posti a sedere a circa 20 euro e dei posti sulle carrozze letto a circa 100 euro. Siamo convinti che la tutela di Roccaraso e di tutte le altre località turistiche debba e possa passare attraverso un incentivo della mobilità sostenibile, proponendo e rilanciando l’uso del treno con servizi mirati ad hoc, che possono essere adattati a qualsiasi target di clientela, da quella low-cost a quella alto spendente

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Comunicato Stampa – CeSMoT: grazie ad impegno di Arenaways da oggi rifiorisce in Piemonte una ferrovia ingiustamente definita “ramo secco”

Dopo il viaggio inaugurale di sabato scorso,la giornata odierna rappresenta una data storica per i pendolari Piemontesi. Grazie alla tenacia ed all’impegno di Arenways ed alla lungimiranza della Regione Piemonte, che ha deciso di tornare ad investire nel trasporto su ferro, dopo gli sconsiderati ed assurdi tagli effettuati dalla giunta Cota nel 2011,  che avevano portato alla chiusura di quasi il 24% della rete regionale, da oggi tornano i treni sulla Ferrovia  Cuneo – Saluzzo – Savigliano: un bacino d’utenza di circa 180.000 persone che avrà una valida alternativa di mobilità sostenibile, riducendo il traffico su strada e promuovendo un modello di mobilità integrata. Nel fare gli auguri ad Arenaways,che da oggi, con il suo personale, sarà impegnata sulla “rifiorita” linea,come CeSMoT auspichiamo che  la nuove e rivoluzionaria esperienza che inizia oggi,possa fare da apripista per la rinascita di altre linee ferroviarie italiane che oggi o non vedono traffico o vedono una offerta ridotta al minimo (pensiamo, guardando al Piemonte, alla Pinerolo – Torre Pellice, alla Cuneo – Mondovì o alla Vercelli – Casale Monferrato oppure, nel Lazio a linee come Roccasecca – Avezzano o Fossanova – Terracina).  Chiaramente in Piemonte si sono realizzate una serie di circostanze favorevoli; da un lato una regione che già aveva contributo alla riapertura delle linee Asti – Alba e Casale Monferrato – Mortara, oltre ad aver garantito la sopravvivenza delle linee ex concesse Torino – Ceres e Torino – Pont Canavese con il passaggio sotto la gestione RFI / Trenitalia,dall’altro la tenacia,la passione  e la lungimiranza di Giuseppe Arena che, dopo il fallimento del servizio ad anello Torino – Milano, anche a causa di ostracismi esterni, per nulla scoraggiato ha continuato indomito a perseguire la sua idea di trasporto ferroviario, e con la nuova società Longitude Holding, ha deciso di investire nel trasporto locale con il marchio Arenaways. Un binomio perfetto tutto a favore di una mobilità ecologica e sostenibile,con, inoltre, positive ricadute occupazionali grazie alle nuove assunzioni effettuate per gestire i nuovi servizi.  E che vedrà nel prossimo futuro il ritorno dei treni ordinari anche sulla Ceva – Ormea, altra linea vittima dei tagli del 2011.  Riteniamo che spetti alla Regioni, sempre gelose della loro autonomia decisionale in tema di TPL, dettare delle linee guide effettuando seri studi sulla mobilità e siamo ben consapevoli che per alcune linee sarà impossibile una riapertura al servizio ordinario, a causa del ridotto bacino di utenza, ma che la loro sopravvivenza sarà garantita da servizi turistici ad hoc (grazie all’encomiabile impegno di Fondazione FS),per le altre auspichiamo e speriamo che l’esperienza della Cuneo – Saluzzo – Savigliano e di Arenways sia un faro guida, un esempio virtuoso da studiare e replicare. Con l’augurio di vedere presto i nuovi treni Arenaways su tanti altri binari italiani. Dalle Alpi alla Sicilia

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Comunicato Stampa – Ferrovie, CeSMoT: preoccupati e sconcertati per ripetuti guasti e disagi

L’ennesima giornata di passione sulle ferrovie italiane  , con ritardi e soppressioni di treni causati dal “guasto quotidiano” , ci lascia fortemente sconcertati e preoccupati. Al di là delle cause endogene ed esogene e delle eventuali responsabilità oggettivi interne e/o esterne alle aziende,sulle quali spetterà indagare alle competenti autorità, è innegabile che la rete non riesce più a gestire le criticità.  Lo dichiara il CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti commentando i disservizi avvenuti nella giornata di ieri lungo i binari italiani.  É innegabile che negli ultimi 30 anni a fronte di un incremento del numero di treni in circolazione siano diminuite le stazioni, i binari per incroci e precedenza, gli scali merci e persino molte linee secondarie che rappresentavano itinerari trasversali alternativi.  La rete snella, se da un lato ha diminuito i costi per il gestore dell’Infrastruttura, ha ingessato la circolazione. Se a questo si aggiunge un quadro normativo fin troppo rigido che spesso, in nome di una presunta ideologia del “safety first” costringe per ogni minima anomalia ad adottare procedure lente e macchinose, è fin troppo evidente che al minimo inconveniente si paralizza la circolazione. Non è possibile, ci permettiamo di utilizzare una iperbole, che se c’è un guasto a Reggio Calabria si fermino i treni a Bologna perchè o non hanno spazio o non hanno procedure operative. A nostro giudizio manca un piano di  rimodulazione del servizio in caso di guasti importanti: non ha senso, ad esempio, mantenere in circolazione treni con 200 o 300 minuti di ritardo, in questi casi basterebbe fonderli in doppia trazione con quelli successivi e si eviterebbe di intasare le stazioni. Spesso neanche vengono prese in considerazioni deviazioni di itinerario o soluzioni di viaggio alternativo ma si “abbandonano” i viaggiatori al loro destino. Probabilmente al ricambio generazionale  non è coinciso un travaso di competenze verso le nuove generazioni di ferrovieri,che magari, complice la remotizzazione degli apparati, mancano di “esperienza sul campo” . Senza dimenticare che, in assenza di una rapida capacità reattiva nel superare le anomalie d’esercizio, da parte del gestore dell’infrastruttura, stante la presenza di più imprese ferroviarie sugli stessi binari, si creano situazioni di “caos” in cui semplicemente si assiste ad un rimpallo sul chi spetti intervenire,perdendo tempo prezioso.   Siamo di fronte ad un bivio: o si riduce il numero dei treni in circolazione, danneggiando così l’utenza ed aumentando l’inquinamento in quanto è palese che l’utenza andrà ad utilizzare il vettore su gomma (o per alcune tratte l’aereo) oppure si investe per far “ingrassare” l’attuale rete snella, ripristinando stazioni e binari. Spetta alla politica dettare le linee guida,spetta ai tecnici metterle in pratica. Al di là del giusto dibattito politico,dove, come in ogni paese democratico c’è una maggioranza di governo che difende il suo operato ed una opposizione che lo mette in discussione,gli utenti attendono risposte. E rimane poco tempo per definire quale debba essere il futuro delle ferrovie italiane.

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Orario Generale di Servizio FAL – Anno 1999

Dal nostro archivio storico/tecnico  ,rendiamo disponibili e scaricabili, in formato pdf, i Fascicoli Linea – Orario Generale di Servizio delle linee gestite da FAL Ferrovie Appulo Lucane (Bari e Potenza)  edizione 1999 (validi dal 30 maggio 1999).

Il Fascicolo 1 comprende le Linee della Direzione Esercizio di Bari:

  •  Bari Centrale – Matera Sud
  • Tratta Altamura – Gravina (linea Altamura – Avigliano Lucania)
  • Tradotte Bari Centrale – Bari Scalo e Viceversa

Il Fascicolo 2 comprende le Linee della Direzione Esercizio di Basilicata – Potenza:

  • Servizio Suburbano Avigliano Città – Potenza Inferiore Scalo
  • Tratta Gravina – Avigliano Lucania (linea Altamura – Avigliano Lucania)
  • Tratta Comune con le FS Avigliano Lucania – Potenza Santa Maria

I testi presenti sono  da ritenersi non validi ai fini della circolazione ferroviaria in quanto scaduti (termine validità 27 Maggio 2000) e sono scaricabili ed utilizzabili solo ed esclusivamente per motivi di studio e documentazione.

Clicca qui per scaricare il Fascicolo 1

Clicca qui per scaricare il Fascicolo 2

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Orario di Servizio Ferrovia Alifana, anno 2000

Dal nostro archivio storico ,rendiamo disponibile in formato pdf il Fascicolo Linea – Orario di Servizio  edizione 2000 (valido dal 30 Gennaio 2000), della Ferrovia Alifana (Santa Maria Capua Vetere – Piedimonte Matese) gestita dalla Gestione Commissariale Governativa delle Ferrovie Alifana e Benevento – Napoli. Risulta composto da 22  pagine.  Il testo è da ritenersi non valido ai fini della circolazione ferroviaria in quanto scaduto ed è scaricabile solo ed esclusivamente per motivi di studio e documentazione.

A questa pagina : https://www.cesmot.it/2024/02/19/mcne-linea-caserta-piedimonte-matese-orario-di-servizio-anno-2007/ è possibile invece scaricare l’orario di servizio della linea, dell’anno 2007, quando la gestione era passata a MetroCampania Nord-Est

Clicca qui per scaricare il file

Clicca qui per il video “In viaggio sulla Ferrovia Alifana” 

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Ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri: orario 1963

Dal nostro archivio storico pubblichiamo la scansione integrale dell’orario di servizio (STEFER) Numero 6, valido dal 14 luglio 1963 ed aggiornato al 16 luglio 1969, della ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri, che comprende anche i treni urbani tra Roma Laziali e Grotte Celoni / Pantano e le corse sostitutive automobilistiche notturne. Non sono indicati gli orari dei servizi tramviari urbani per Piazza dei Mirti nè i tempi di percorrenza tra Laziali e Piazza dei Mirti. L’orario comprende solo treni viaggiatori ordinari, il che fa presumere che non vi fosse traffico merci ordinario e che eventuali treni venissero probabilmente effettuati come straordinari al bisogno. Clicca qui per scaricare il file in formato pdf

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MCNE – Linea Caserta – Piedimonte Matese: Orario di Servizio anno 2007

Nell’ambito del processo di digitalizzazione della documentazione presente nel nostro archivio, allo scopo di renderla fruibile a tutti, pubblichiamo l’orario generale di servizio, valido dal 9 Dicembre 2007, della Ferrovia Napoli – Caserta – Piedimonte Matese (Alifana) gestita, all’epoca, da MetroCampania NordEst. Ricordiamo che la documentazione non è certificata/aggiornata ed ha semplicemente scopo divulgativo. per tanto  non è utilizzabile ai fini della circolazione ferroviaria o per scopi differenti da quelli di semplice studio. Rispetto all’orario dell’anno 2000, che potete trovare a questa pagina https://www.cesmot.it/2024/10/12/orario-di-servizio-ferrovia-alifana-anno-2000/  le principali modifiche sono il cambio di gestore (dalla Gestione COmmissariale Governativa a MetroCampania Nord-Est) ,l’installazione di ACEI con doppio segnalamento di protezione/partenza in quasi tutte le stazioni e l’automazione di alcuni PL . Invariato il sistema di esercizio mediante Dirigenza Unica

Clicca qui per scaricare il file pdf

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