Dopo l’assalto domenicale dei gitanti campani che hanno “paralizzato” la città di Roccaraso, leggiamo sui giornali del grido di allarme lanciato dal Sindaco di Roccaraso, Francesco di Donato, che,lamentando l’elevato numero di turisti “mordi e fuggi” , come gli oltre 10mila della scorsa domenica, invoca tavoli di coordinamento con prefetture e questure arrivando a chiedere misure straordinarie come intervento di esercito e daspo. Come CeSMoT conosciamo molto bene la situazione,essendo stati assidui frequentatori delle montagne roccolane ed essendoci all’epoca battuti, quasi nell’indifferenza generale, contro la chiusura della ferrovia Carpinone – Sulmona che passa proprio per Roccaraso. Riteniamo che più che misure straordinarie o repressive serva, alla base, una politica nell’incentivare una mobilità sostenibile. Per “contrastare” l’invasione dei bus (ma anche delle autovetture) basterebbe rilanciare il turismo ferroviario. Già attualmente, dopo la chiusura al servizio ordinario, la Sulmona – Carpinone è percorsa da sempre affollati treni turistici organizzati da Tour Operator in collaborazione con Fondazione FS Italiane che mette a disposizione il materiale storico (splendidamente conservato) per un viaggio all’insegna della storia e del turismo eco-sostenibile. Basterebbe, a nostro modesto giudizio, che il Comune di Roccaraso si facesse promotore di un tavolo con enti locali (Regioni Abruzzo e Campania, Provincie e Comuni), Tour Operator e Fondazione FS al fine di valutare istituzione di treni charter ad esempio da Napoli a Roccaraso : in questo modo i turisti amanti della neve, invece di intasare le strade con autobus e macchine potrebbero raggiungere la città comodamente (ed in circa 5 ore massimo senza traffico) in treno ed una volta scesi alla stazione trovare dei bus navetta per raggiungere, ad esempio, le piste in montagna: se contiamo che mediamente una carrozza ferroviaria ha circa 70 posti a sedere (contro i 50 in media di un bus GT) ,è facile immaginare che basterebbe un treno con 4 o 5 carrozze per togliere un gran numero di bus dalla strada. Siamo consapevoli però che , al fine di rendere appetibile il servizio, occorra un intervento degli enti locali che sovvenzionino il treno stesso. L’esempio della Sicilia è lampante: il successo del Sicilia Express, che durante le vacanze natalizie ha trasportato un gran numero di viaggiatori da Torino a Palermo, è stato dovuto anche all’intervento della Regione Sicilia che ha scelto di finanziare il servizio permettendo la vendita di biglietti per i posti a sedere a circa 20 euro e dei posti sulle carrozze letto a circa 100 euro. Siamo convinti che la tutela di Roccaraso e di tutte le altre località turistiche debba e possa passare attraverso un incentivo della mobilità sostenibile, proponendo e rilanciando l’uso del treno con servizi mirati ad hoc, che possono essere adattati a qualsiasi target di clientela, da quella low-cost a quella alto spendente
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Comunicato Stampa – CeSMoT: assolutamente contrari a trasformazione ferrovia Lanciano – Marina S. Vito in percorso ciclopedonale
Apprendiamo con enorme sconcerto dell’ennesimo progetto di dismissione del vecchio tracciato Lanciano – San Vito della Ferrovia Sangritana per trasformarlo in pista ciclo-pedonale. Ancora una volta la Regione Abruzzo si dimostra totalmente allergica al trasporto pubblico,come purtroppo la storia della Sangritana insegna e che,come CeSMoT, riteniamo utile ricordare: nel 2008 viene aperta la nuova linea di fondovalle tra la nuova stazione di Lanciano e la nuova stazione RFI di San Vito Lanciano. Al posto della storica stazione in centro i cittadini di Lanciano si ritrovano una stazione in periferia, con la necessità di utilizzare o la macchina o l’autobus per poter prendere il treno. La nuova linea taglia fuori i centri di Treglio e San Vito CHietino,ora serviti da autobus sostitutivi. In oltre 10 anni si sono susseguiti i progetti più fantasiosi, tra cui trasformare la linea in un ipotetico tram-treno,mentre la società era impegnata a riforestare il Costa Rica o nel costoso revamping delle elettromotrici belghe AM56 (i famosi “Orsetti” ) ,10 mezzi del 1956 di cui solo 5 ristrutturati per il servizio. Desideriamo anche ricordare gli infiniti lavori di ricostruzione della linea Archi – Castel di Sangro (almeno altri 5 anni di lavori) e l’inutile unificazione delle stazioni di Castel di Sangro completata dopo che le stessa Regione Abruzzo aveva decretato la morte della linea Sulmona – Castel di Sangro La nostra associazione esprime piena contrarietà allo sconsiderato progetto di smantellamento della ferrovia, l’esempio del tracciato abbandonato della vecchia linea costiera delle FS è sotto gli occhi di tutti e stride tremendamente con i paesaggi della costa dei Trabucchi. Al posto di un inutile percorso ciclopedonale sarebbe meglio che i comuni si battano per il ripristino della ferrovia, unico mezzo veramente ecocompatibile. La stessa Sangritana, oltre a possedere una locotender a vapore del 1914 con due carrozze a terrazzini,possiede numerosi altri rotabili storici che, se ristrutturati, potrebbero essere ottimamente utilizzati per servizi turistici, come dimostra il successo ottenuto in passato dall’iniziativa del Treno della Valle. Invitiamo l’assessore Campitelli, che tanto si è riempito la bocca parlando di “Mobilità sostenibile” a documentarsi su consolidate realtà ferroviarie,come ad esempio in Svizzera dove la Ferrovia del Bernina è patrimonio Unesco. Riteniamo che il viadotto elicoidale di San Vito Chietino, con vista sulla costa adriatica, non abbia nulla da invidiare al famoso elicoidale di Brusio, sulla Ferrovia del Bernina. Ma forse la città di Lanciano, famosa per il suo Duomo ed il Miracolo Eucaristico, preferisce che i turisti, invece di arrivare comodamente in treno, arrivino in città con inquinanti bus, ritenendo alquanto improbabile,tra l’altro che ci siano turisti desiderosi di scarpinare per quasi 17 Km con una pendenza massima del 35 x 1000. Confidiamo che il progetto presentato sia dovuto alla calura estiva e ci uniamo alla contrarietà allo smantellamento già espressa anche dall’Ascom Abruzzo,chiedendo anche, alla regione, un impegno concreto per il ripristino del Treno della Valle ed il restauro funzionale della storica locomotiva a vapore T3 “Valtellina”