FS, LEONARDO EXPRESS: IMPEGNI CONCRETI PER MIGLIORARE IL COLLEGAMENTO TRA ROMA E L’AEROPORTO DI FIUMICINO

Il nuovo Contratto di Servizio siglato lo scorso 1° febbraio fra Trenitalia e Regione Lazio, committente e finanziatrice del servizio ferroviario regionale, e la concomitante firma di un Protocollo d’Intesa che coinvolge anche RFI, la società dell’infrastruttura del Gruppo FS, hanno posto le condizioni per migliorare e potenziare il servizio ferroviario tra la Capitale e l’aeroporto internazionale di Fiumicino, così da renderlo sempre più adeguato alle esigenze di una grande metropoli europea. I recenti accordi fra Regione Lazio e Gruppo FS consentiranno di poter confermare i trend di miglioramento della puntualità (86% nel 2009; 89% nel 2010; 92% a gennaio 2011) e della affidabilità (99,1% nel 2009; 99,4% nel 2010: ossia solo 6 treni soppressi su 1000); di trasferire gli arrivi e le partenze dei convogli no stop sui binari di “testa” di Roma Termini (binari 23 o 24); installare tornelli di accesso a Fiumicino e dare il via ad una significativa riqualificazione della stazione; acquisire infine nuovi convogli per il Leonardo Express più spaziosi, confortevoli e facilmente accessibili.

Trenitalia ha già avviato un’indagine di mercato finalizzata ad ammodernare la flotta dedicata al servizio Leonardo Express. Nel frattempo ha investito oltre 300 mila euro per sostituire tutti gli arredi e le fodere dei sedili della flotta del Leonardo. Inoltre, nell’ambito degli interventi per il miglioramento della qualità del servizio, previsti sempre dal Contratto recentemente stipulato con la Regione, da oggi 25 febbraio sarà ulteriormente potenziato il piano giornaliero di pulizia e consolidato il progetto decoro che prevede, fra l’altro, la presenza a bordo del Leonardo Express, a partire da lunedì 28 febbraio, di un operatore dedicato alla pulizia. La nuova figura si aggiunge ai due pulitori che a Roma Termini operano 7 giorni su 7 per curare decoro e igiene durante le soste del treno.

RFI sta lavorando per posizionare i treni da e per l’aeroporto sui binari di testa di Roma Termini così da migliorarne l’accessibilità e l’integrazione con le altre corse ferroviarie nazionali. In più sono in corso di progettazione alcuni interventi nella stazione di Fiumicino destinati a combattere fenomeni di evasione e abusivismo e a migliorare comfort, decoro e accessibilità dell’intero terminal ferroviario.

 

 

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Versamento Quote Sociali 2011

Si invitano i soci che non lo avessero ancora fatto, ad effettuare con la massima sollecitudine il saldo della quota associativa per l’anno 2011, che resta fissata in Euro 15

 

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FERROVIE, CESMOT: “SULMONA-CASTEL DI SANGRO VITTIMA DI SPRECHI E PESSIMA

ALn6683177saline-300x224“Con la chiusura della Sulmona-Castel di Sangro assistiamo all’ennesimo taglio di una linea ferroviaria camuffato da promesse di risparmi e riduzione dei costi. In realtà sarebbe più corretto parlare di una linea vittima degli sprechi e di una pessima pianificazione da parte di Trenitalia e della Regione Abruzzo”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il Cesmot, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti e l’associazione ‘le Rotaie Molise’ “Un provvedimento di chiusura – proseguono – che ancora una volta va a gravare sui servizi alla comunità, privando il territorio abbruzzese
di un valido collegamento ferroviario transappeninico che da Terni, passando per l’Aquila, Sulmona ed Isernia giunge a Napoli.
In uno scenario così particolare è ancor più evidente come non si consenta alla domanda di fare l’offerta. Un dato quest’ultimo quasi volutamente disatteso, unito alla mai celata volontà di abbandonare la linea da parte delle Ferrovie in questi ultimi anni e, quasi a dare il colpo di grazia, giustificata con motivazioni discutibili dalla Regione Abruzzo in queste ultime settimane”.
“Dopo le motivazioni dello scorso anno – precisa la nota – per la manutenzione materiale, tali da comportare le prime riduzioni del servizio,
si giunge ai giorni d’oggi con i servizi sostitutivi, che oltre a non ‘sostituire’ il treno, sulla carta confermano l’esistenza di un’utenza accettabile e tale da giustificare, nonostante gli orari scoordinati, i servizi ferroviari”.
“La Sulmona-Castel di Sangro-Carpinone – spiega il Centro Studi – ancora ad oggi si presenta con grandi potenzialità inespresse di collegamento rapido tra la piana di Sulmona e la valle del Sangro transitando per Roccaraso e il comprensorio delle Cinquemiglia. Caratteristiche che attraverso un’integrazione seria con gli altri vettori potrebbero rappresentare uno strumento di rilancio finalizzato non solo a se stessa, ma principalmente per il settore turistico della zona, così come richiesto in più occasioni dai Comuni del territorio. Attualmente la linea soffre non solo di un disinteresse e di una scarsa attenzione verso le sue reali potenzialità, ma, cosa ancora peggiore, una spietata e parallela concorrenza, in orari e percorsi, da parte dei servizi su gomma, offerti paradossalmente dalla stessa Regione Abruzzo. Amministrazione che dovrebbe, secondo i Contratti di Servizio, essere principale attore per la programmazione, integrazione e coordinamento. Una situazione in cui le stesse Ferrovie, invece di invocare il rispetto degli accordi in vigore, se ne tira fuori destinando un’infrastruttura all’oblio. Scelta questa che in periodo di grande attenzione ai costi della cosa pubblica, vede l’abbandono di un’infrastruttura con un ulteriore spreco di soldi pubblici”.
“La salvezza della linea – aggiungono le associazioni – può venire solo da lei stessa. A partire da una revisione dei costi di esercizio della linea da parte delle Ferrovie dello Stato, basati su un servizio ed un offerta più aderente alle necessità di mobilità non solo locali, ma interregionali.
Costi che verrebbro in gran parte coperti grazie agli ultimi interventi del Governo a favore del Tpl e destinati per l’appunto alla salvaguardia dei servizi attualmente previsti. Fino ad arrivare ad un sistema di gestione integrato da parte della Regione Abruzzo attraverso due aziende quali Arpa e Sangritana, ispirato a positive esperienze nazionali, come in Trentino-Alto Adige od Emilia Romagna”.
“Per non destinare all’oblio un’infrastruttura strategica, caratteristica ed esclusiva quale la Sulmona-Carpinone – concludono”.

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La Ferrovia Ostellato – Porto Garibaldi

Dopo la realizzazione della tramvia a scartamento ridotto Ferrara – Codigoro, la Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane ottiene di espandere la propria rete sociale e con R.D. n. 779 del29 Agosto 1908 ottiene la concessione a costruire e ad esercitare una ferrovia, sempre a scartamento metrico e trazione a vapore, tra Ostellato, posta lungo la linea sociale Ferrara – Codigoro, e Magnavacca (che dal 1919 assume l’attuale denominazione di Porto Garibaldi). La linea, lunga circa 28 KM, viene aperta all’esercizio il 15 luglio 1911. Il suo tracciato, partendo dalla stazione di Ostellato,si dirige verso oriente costeggiando le Valli di Comacchio su una stratta diga a fianco della strada, giungendo poi a Comacchio ed infine a Magnavacca. La ferrovia,con un andamento essenzialmente pianeggiante ma molto tortuoso in quanto seguiva per quasi tutto il suo tracciato la vicina strada provinciale di cui ne seguiva quasi tutto il tracciato ed era armata con rotaie da 23 Kg/m e raggi di curvatura minimi di 75 metri .Lungo il percorso,oltre alle due stazioni capolinea di Ostellato e Porto Garibaldi, vi era un’ulteriore stazione intermedia a Comacchio e cinque fermate intermedie: Campolungo,Bivio Gallare, San Giovanni,Cavallara e Belfiore) servite giornalmente da 3 coppie di treni che coprivano il percorso in poco più di un’ora. Più vivace il traffico merci,anche a servizio della Darsena di Porto Garibaldi, raccordata alla ferrovia. Per il servizio sulle linee sociali,compresa la Ostellato – Porto Garibaldi, vennero acquistate diverse locomotive a vapore tra cui una a due assi prodotta dalla Krauss-Maffei, due Mallet della Borsig. Mentre la vicina Ferrara – Codigoro vedevo un aumento costante del traffico, tanto da spingere la società esercente a trasformarla in ferrovia a scartamento ordinario nel 1931, la Ostellato – Porto Garibaldi rimase interessata da un traffico prettamente locale, tanto da non ritenersi opportuna la trasformazione,lasciandola però un tronco isolato dal resto della rete. La Società Anonima delle Ferrovie e Tranvie Padane, entrò però  ben presto in crisi finanziaria, ed il 30 maggio 1933 fu costretta a sospendere l’esercizio causa fallimento. A salvare la ferrovia interviene lo Stato, che rileva la concessione e pone la società in Gestione Commissariale Governativa,primo esempio in Italia. Nasce così la Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane che già a partire dal giorno 6 giugno riprende l’esercizio ferroviario sulle tre linee sociali:Ferrara – Codigoro, Ostellato – Porto Garibaldi e Rimini -Mercatino Marecchia. La nuova gestione si trova sin da subito ad affrontare le problematiche della Ostellato – Porto Garibaldi, ormai palesemente antiquata, ed un traffico attestato su livelli realtivamenti bassi, tanto da rendere sufficiente, per tutte le esigenze, il ridotto parco rotabili composto da 4 locomotive a vapore,9 vetture viaggiatori a 2 assi e circa 70 carri merci (alcuni dei quali provenienti dalla cessata tramvia Ferrara – Codigoro). Le Ferrovie Padane ipotizzarono sia la possibilità di chiusura della linea e la sua sostituzione con autoservizi, sia la possibilità di realizzare ex-novo un collegamento ferroviario  a scartamento ordinario con Porto Garibaldi, seguendo il progetto redatto dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara.  Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale bloccò qualsiasi progetto e diede il colpo di grazia alla ferrovia: dal giugno del 1944 il servizio venne limitato alla stazione di Comacchio a causa dell’inagibilità dell’ultimo tratto di linea dovuto ai vari bombardamenti alleati. Dal 13 dicembre 1944, l’avvicinarsi del fronte, il susseguirsi dei bombardamenti alleati e degli atti di sabotaggio ad opera della truppe tedesche in ritirata resero l’esercizio sempre più precario e limitato a sporadici convogli merci ai quali veniva agganciata una vettura per il servizio viaggiatori finchè il servizio venne definitivamente sospeso a partire dal 31 Gennaio 1945. A guerra finita il materiale rotabile superstite venne trasferito sulla linea Rimini – Novafeltria e si riprese ad ipotizzare la costruzione di una linea ferroviaria che collegasse Ferrara con Porto Garibaldi ed il mare, sia riutilizzando il vecchio tracciato della ferrovia, sia attraverso nuovi tracciati. Tutti i vari progetti che si sono seguiti nel corso degli anni sono rimasti sulla carta,compreso l’ultimo studio di fattibilità deciso nel 2009, lasciando che ad assicurare il servizio per Comacchio, Porto Garibaldi ed i Lidi Ferraresi siano le autolinee gestite prima dalla GCG Ferrovie Padane ed ora dalla FER.

Esercizio e Dati Tecnici

Data di Apertura: 15/07/1911
Data di Chiusura: 31/01/1945
Lunghezza: 28+047 Km
Binario: singolo non elettrificato a scartamento metrico
Pendenza: 6  %o
Stazioni/Fermate: 3  / 5
Esercizio:

Dirigenza Unica

Gestore: Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane (fino al 1933)
Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane
Note:  –
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Cantieri Metropolitana

In occasione della giornata a porte aperte di Domenica 12 dicembre, i soci CeSMoT e simpatizzanti, che volessero partecipare alla visita, si ritroveranno alle ore 9.30 presso il cantiere della stazione Annibaliano della Metro B1. Oppure alle ore 15 al cantiere della Stazione Malatesta.

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Visita Impianti FAS

Il CeSMoT organizza per sabato 18 settembre P.V: una visita agli impianti di Lanciano della Ferrovia Sangritana. La visita comprende entrambi i depositi di Lanciano e le due stazioni.

Per problemi logistici lo spostamento avverrà con mezzi propri con partenza alle ore 08:15 da P.za Ponte Lungo. In alternativa l’appuntamento è direttamente al casello di Lanciano della A14,alle 10:30

Le persone interessate possono contattare la Presidenza.

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Sospensione attività

Le attività dell’associazione saranno sospese, per la pausa estiva, dal giorno 5 Agosto fino al giorno 5 settembre P.V.

Restano attivi i recapiti telefonici e di posta elettronica per qualsiasi comunicazione

La presidenza augura Buone Vacanze a tutti i soci

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Ferrovia Roma-Viterbo, sino al 10 settembre nuovo orario estivo

26_catalanoDa domani al 10 settembre, sulla tratta urbana Flaminio – Montebello della ferrovia regionale Roma – Civitacastellana – Viterbo,gestita da ATAC, sarà in vigore un nuovo orario che si adatta alle esigenze del servizio estivo. Lo comunica Roma Servizi per la Mobilità informando che nei giorni feriali i treni partono da piazzale Flaminio dalle 5.40 alle 22.40 mentre da Montebello, dalle 6.09 alle 23.09. Nei festivi la prima e ultima corsa sono previste rispettivamente: alle 5.50 e alle 22.10 da Flaminio; alle 6,18 e alle 22,38 da Montebello. Invariato l’orario dei treni extraurbani con una eccezione: il treno per Sant’Oreste che parte alle 20.54 da Flaminio effettuerà tutte le fermate urbane da Flaminio a Montebello.

L’orario nel dettaglio: feriale da Flaminio
5.40-5.50-6.00-6.10-6.20-6.30-6.38-6.48-6.56-7.02-7.12-7.24-7.36-7.44-7.52-8.00-8.08- 8.18-8.28-8.38-8.48-8.58-9.14-9.28-9.40-9.56-10.16-10.32-10.44-11.04-11.16-11.36-11.48-12.02-12.14-12.30-12.40-12.50-13.10-13.30-13.44-13.58-14.12-14.28-14.40-14.50-15.08-15.28-15.36-15.50-16.02-16.20-16.40-16.54-17.06-17.18-17.26-17.40-17.52-18.04-18.20-18.32-18.50-19.08-19.30-19.46-20.08-20.20-20.36-20.54-21.08-21.30-22.00-22.40

L’orario nel dettaglio: feriale da Montebello
6.09-6.25-6.33-6.41-6.53-7.05-7.12-7.21-7.29-7.37-7.45-7.53-8.09-8.17-8.25-8.33-8.41- 8.51-9.03-9.15-9.27-9.39-9.51-10.03-10.15-10.33-10.51-11.09-11.24-11.39-11.51-12.10-12.24-12.39-12.49-12.59-13.11-13.28-13.47-14.03-14.17-14.31-14.49-15.03-15.15-15.27-15.43-16.01-16.13-16.25-16.39-16.53-17.12-17.29-17.41-17.52-18.03-18.15-18.27-18.39-18.51-19.09-19.27-19.45-20.05-20.21-20.43-20.59-21.15-21.45-22.08-22.36-23.09.

L’orario nel dettaglio: festivo da Flaminio
05.50-06.15-06.40-07.05-07.30-07.55-08.20-08.45-09.10-09.35-09.55-10.10-10.25-10.40-10.55-11.10-11.30-11.50-12.05-12.20-12.35-12.50-13.05-13.25-13.50-14.15-14.40-15.05-15.30-15.50-16.05-16.20-16.35-16.50-17.05-17.25-17.40-17.55-18.10-18.30-18.55-19.20-19.45-20.10-20.40-21.10-21.40-22.10

L’orario nel dettaglio, festivo da Montebello
6.18-6.43-7.08-7.33-7.58-8.23-8.48-9.13-9.38-10.03-10.23-10.38-10.53-11.08-11.23-11.38-11.58-12.18-12.33-12.48-13.03-13.18-13.33-13.53-14.18-14.43-15.08-15.33-15.58-16.18-16.36-16.48-17.03-17.18-17.33-17.53-18.08-18-23-18.38-18.58-19.23-19.48-20.13-20.38-21.08-21.38-22.08-22.38.

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METRO C: CESMOT, “FINALMENTE CIPE SI RICORDA DI ROMA, SUBITO VIA AI LAVORI”

“Finalmente il CIPE si ricorda di Roma e dell’importanza che la linea C riveste per la mobilità cittadina. E’ augurabile che adesso, con l’arrivo dei finanziamenti mancanti, si possa dare subito il via ai lavori per la realizzazione della tratta fondamentale che attraversa il centro città, e accelerare i tempi per la progettazione della sua prosecuzione verso nord”.

E’ il commento del CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, alla notizia dello stanziamento da parte del CIPE dei fondi necessari all’avvio degli interventi sulla tratta T3 della linea C di Roma.

“Quello che un po’ lascia perplessi – puntualizza il CeSMoT – è la decisione di finanziare la tratta T3 solo tra san Giovanni e Colosseo, realizzando si l’interscambio con la metro B, ma venendo a perdere la fermata di piazza Venezia, fondamentale per il cuore urbano e amministrativo di Roma. Se per molti critici della linea C il capolinea dei prossimi anni a San Giovanni la fa considerare una linea zoppa, l’arretramento del capolinea per la tratta T3 al Colosseo invece che nella centrale piazza Venezia rischia di lasciare per alcuni anni la linea acefala. Augurandosi che con la dilatazione prospettata dei tempi di realizzazione delle tratte successive, il progetto non si deformi ulteriormente e anzi si integri con nuove linee metropolitane e tramviarie” “Infatti – prosegue il CeSMoT – la conferma temuta della cancellazione dal progetto, per motivi archeologici ed economici, delle due fermate di Chiesa Nuova e Argentina, decisione ora definitiva, rende sempre più improcrastinabile la realizzazione del tram su corso Vittorio Emanuele, così da realizzare quella fondamentale maglia su ferro capace modernizzare il trasporto pubblico romano “Per questo – conclude il CeSMoT – ci auguriamo che abbiano termine tutte quelle polemiche e sterili proteste sull’utilità dell’opera o solo per non avere il cantiere sotto casa. La linea C è fondamentale per la mobilità della futura Roma Capitale e i cantieri sono sacrifici necessari che gli abitanti del VI, VII e VIII municipio hanno ben compreso e stanno sopportando, consapevoli che porteranno una migliore qualità della vita e alla lotta contro l’inquinamento”.

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MOBILITA’: CESMOT, “RILANCIARE IL TRAM PARTENDO DA NUOVI PROGETTI”

2001Farini0701“Apprezziamo l’interesse rinnovato del presidente Tabacchiera per la rete tram di Roma, ma il vero rilancio deve partire principalmente da nuovi progetti ed una pianificazione che sappia tenere conto delle necessità quotidiane di mobilità della città. Ben venga quindi il recupero di quelle poche centinaia di metri di binari ancora nascosti sotto l’asfalto, ma che ben poco potranno fare però per ridare vitalità al servizio tramviario della Capitale”. Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, commentando l’incontro odierno tra il Campidoglio e la UIR sul futuro della mobilità romana.

“A Roma purtroppo – aggiunge il CeSMoT – abbiamo delle linee tram che viaggiano solo sulla carta, come il 3, che da troppi anni è ‘temporaneamente’ sostituito con bus, linee che rischiano la disaffezione dell’utenza per lavori troppo lunghi, come il 2, deviato per gli interventi di piazzale Flaminio e l’8, ancora orfano del suo capolinea naturale di Termini e linee invece al limite delle loro capacità come le tre in servizio lungo la Prenestina. Uno scenario poco incoraggiante e poco degno per una Capitale europea”. “Prendiamo quindi atto oggi – conclude il CeSMoT – della rinnovata volontà ad investire sul tram, senza tralasciare gli interventi fondamentali e razionali per una nuova rete metropolitana, e ci auguriamo che dalle parole possano seguire azioni concrete capaci di portare una vera innovazione nella mobilità romana, attraverso un discorso programmatico e una pianificazione che non dia ascolto agli interessi della politica e dei campanilismi, ma unicamente delle reali necessità della città e degli utenti”.

17 maggio 2010

Ufficio Stampa CeSMoT Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti a cura di Comunicazione 2.0

 

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