Mentre altre città italiane investono seriamente su un trasporto pubblico ecosostenibile implementando tram e filobus, la città di Cremona continua ad essere purtroppo in netta controtendenza. Apprendiamo infatti dai giornali che l’attuale giunta comunale ha deciso lo smantellamento della filovia, sospesa cervelloticamente all’esercizio sin dal 2002 per dar spazio in centro ad un’isola pedonale “blindata ” a tutto ciò che non fossero pedoni. Invece di dare un netto segno di discontinuità con il passato, investendo per il ritorno di uno dei mezzi ecologici per eccellenza, si sceglie ancora una volta di lasciare il passo a traffico ed inquinamento. Il tutto con il plauso della stampa che, riciclando un triste slogan coniato a Roma negli anni ’70 da ecologisti che lo erano solo di nome, parla di “operazione cieli puliti” come se fosse il bifilare filoviario ad “deturpare” lo “skyline” mentre invece automobili camion ed autobus, con le loro emissioni no. Onestamente, nel 2015, non avremmo mai pensato di dover ancora ascoltare simili slogan anacronistici, ma evidentemente in tema di trasporto pubblico la disinformazione ed i luoghi comuni regnano sovrani. Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, desideriamo “umilmente” suggerire al Sindaco Galimberti ed alla sua “antiecologica” giunta un istruttivo viaggio in altre città italiane più evolute, dove si è scelto di continuare ad investire su un TPL ecosostenibile. Basti pensare ad esempio alla vicina Milano, o, in tema di filovie, a Bologna, una delle città ecologiche per eccellenza, che con un massiccio piano di investimenti sta ponendo le basi per uno sviluppo della sua rete filoviaria. Parlando con i suoi omologhi colleghi forse l’illustre primo cittadino ed i suoi collaboratori potrebbero finalmente aprire gli occhi e rendersi conto del grosso errore che stanno commettendo. E fermare l’inutile smantellamento ed il relativo spreco di soldi. Desideriamo ricordare infine che la città di Cremona e la sua azienda di trasporto si sono distinte per aver buttato, dopo neanche 10 anni di servizio due nuovissimi filobus acquistati con fondi regionali e che sebbene la filovia inattiva dal 2002, si erano mantenute in essere tutte le servitù per l’ancoraggio del bifilare filoviario e, con costi contenuti sarebbe stato possibile riattivare il tutto. Ora, con la scellerata e assurda decisione, si mette davvero la parola fine ad una gloriosa storia ecologica iniziata nel 1940. Con buona pace dei cremonesi che ora potranno godersi il loro “bel” cielo e respirare a pieni polmoni i gas di scarico.
Giubileo: Collaborazione Atac-Polizia di Stato alla stazione Termini
É partito lo scorso 2 novembre alla stazione Termini il nuovo servizio di controllo congiunto che vede la collaborazione tra Atac e la Polizia di Stato, così come già concordato dal Questore D´Angelo e l´Amministratore Delegato Atac Broggi in occasione dell´approssimarsi del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Le pattuglie miste – composte da agenti della Questura di Roma e dal personale della Security Atac – sono infatti impiegate all´interno della stazione in azioni di controllo e contrasto.
La sala operativa della Questura con la centrale operativa della sicurezza Atac garantiscono il reciproco supporto per lo svolgimento delle operazioni.
L´iniziativa fa parte dell´Action Plan Sicurezza che l´azienda di trasporto capitolina ha avviato da tempo, e che si finalizza con azioni di contrasto ai fenomeni di microcriminalità all´interno di mezzi e infrastrutture del trasporto pubblico romano.
Già nel mese di ottobre l´aumento del presidio attuato dalle forze di Polizia all´interno del nodo centrale di Roma, ha consentito alla security Atac di poter misurare, rispetto al mese precedente, una diminuzione della presenza del 40% di persone moleste o dedite ad atti illeciti. La finalità di questa nuova collaborazione, con il previsto aumento dei controlli, è quella di migliorare ancor di più i livelli di sicurezza della stazione Termini in vista del prossimo Giubileo.
CeSMoT: preoccupati per probabile fine del sistema metrebus
La recente notizia della prossima uscita di Trenitalia e CoTraL dal consorzio tariffario metrebus a partire dal 1 gennaio 2016 ci preoccupa moltissimo sia per via delle ripercussioni che potrà avere nel breve periodo sulle tasche dei pendolari sia per le ripercussioni che potrà avere sulla mobilità. Il rischio per i pendolari di dover pagare due o tre abbonamenti differenti, con conseguente aggravio finanziario è tutt’altro che remoto, senza dimenticare che il possibile aumento delle tariffe potrebbe spingere molti utenti ad abbandonare il mezzo pubblico per ripiegare su quello privato. Non discutiamo le motivazioni indicate dalle due delle due società, più che legittime, ma ci stupisce la tempistica, avvenuta alla vigilia di un importante evento come il Giubileo e in un momento in cui sia l’azienda ATAC sia la politica sembrano essere in altre faccende affaccendati e totalmente disinteressati alle problematiche dell’utenza. In questo clima di assoluta incertezza, in cui nessuno sembra sentirsi in dovere di dare risposte ai pendolari su cosa accadrà realmente dal prossimo 1 Gennaio, riteniamo indispensabile che qualora si concretizzi realmente la fine del sistema tariffario integrato, Regione Lazio e Comune di Roma debbano necessariamente rivedere al ribasso le attuali tariffe, al fine di limitare gli impatti sulle tasche dei cittadini.
Trenitalia e Cotral escono dal Metrebus (articolo)
Sul periodico online Gazzetta dei Trasporti / Il Pendolare Magazine, è stato pubblicato un articolo, a firma del presidente CeSMoT, Omar Cugini, sulla probabile ed annunciata fine dell’integrazione tariffaria nella Regione Lazio. L’articolo “Trenitalia e Cotral escono dal Metrebus, dal 2016 niente integrazione tariffaria a Roma e nel Lazio” di cui riportiamo un estratto :
“Brutte notizie in arrivo per i pendolari di Roma e del Lazio. Come se non bastassero i disservizi quotidiani che rendono gli spostamenti una vera e propria via crucis e le possibilità di arrivare in orario a scuola o al lavoro pari quasi quanto a quelle di vincere al superenalotto, l’anno che verrà porterà con se molto probabilmente la morte del sistema tariffario integrato Metrebus, sorto negli anni ’90, con conseguente termine di validità degli abbonamenti cumulativi validi sui mezzi Atac, CoTraL e Trenitalia…” .è consultabile al seguente indirizzo:
Intervista del 22/10/2015
Comunicato Stampa: CeSMoT, pedonalizzazione via dei Fori Imperiali sia premessa per il tram
In una città dove il TPL risulta purtroppo affetto da ritardi e disservizi quasi patologici, complice anche la cronica mancanza sia di seri investimenti sia di progetti a lungo termine, la recente proposta del dimissionario sindaco Marino di chiudere totalmente Via dei Fori Imperiali anche agli autobus, sebbene degna di attenzione in quanto ridarebbe respiro all’area archeologica, non può e non deve essere una semplice iniziativa di facciata. Nella situazione attuale, infatti, via dei Fori Imperiali rappresenta una importante direttrice per le linee di bus della zona, dirette verso Piazza Venezia o Via del Corso, nonché un ottimo interscambio con la metropolitana nella stazione Colosseo. Chiudere “sic et simpliciter” la strada, senza un valido progetto di riforma del TPL, rischia di privare romani e turisti di un comodo e pratico interscambio metro / gomma e di peggiorare la regolarità delle linee della zona. Piuttosto che una semplice e totale pedonalizzazione, riteniamo necessario, come CeSMoT, che si colga l’occasione per mettere in cantiere un progetto a lungo respiro, ovvero il recupero dell’area archeologica, sanando la “ferita” provocata dalla realizzazione di Via dei Fori Imperiali. In questo scenario la realizzazione di una linea tramviaria che attraverso Via dei Fori Imperiali arrivi fino a Piazza Venezia e verso Termini, rappresenterebbe la giusta alternativa ecologica in un’ottica di mobilità sostenibile e garantirebbe il necessario interscambio sia con l’attuale fermata della Metro B che con la futura fermata della Linea C della metropolitana. In questi ultimi giorni di mandato il dimissionario sindaco, per di più libero dall’ingombrante e demagogica presenza dell’ormai per fortuna ex assessore Esposito, ha la grande, unica ed irripetibile occasione, con questo progetto, di essere il promotore di una svolta storica per la città Roma.
15/10/2015
Intervista al Presidente del CeSMoT
Domani, a partire dalle ore 8, su RadioRomaCapitale (a Roma 93.00 MHz) interverrà in diretta il Presidente del CeSMoT, Omar Cugini, per parlare delle problematiche della ferrovia Roma – Lido e del TPL romano
Disservizi Roma – Lido: CeSMoT, necessario con urgenza definire futuro linea
L’ennesimo disservizio odierno sulla ferrovia Roma – Lido, ultimo di una lunga serie, mette in luce, ancora una volta, lo stato di abbandono in cui versa la linea, che, nel totale disinteresse degli enti preposti sta vivendo una lenta ed inesorabile agonia. Al di là di alcune specifiche responsabilità del gestore ATAC, “reo” di aver ideato un orario di servizio praticamente quasi impossibile da rispettare, visto l’esiguo numero di treni a disposizione, appare sconcertante il silenzio ed il disinteresse della Regione Lazio, proprietaria della linea. Da troppo tempo mancano non solo investimenti ma anche qualsiasi idea di potenziamento per quella che potrebbe diventare la quarta metropolitana della capitale. Se la linea ancora riesce a “sopportare” l’esponenziale aumento del traffico lo dobbiamo solamente alla lungimiranza di chi, 90 anni fa, ideò una infrastruttura con caratteristiche, per l’epoca, innovative, pensando proprio al futuro ruolo chiave che la linea avrebbe potuto giocare per la mobilità cittadina. In questa situazione di assoluta incertezza appaiono fortemente fuori luogo ed inutili l’ennesime esternazioni telematiche del senatore,”assessore alla mobilità per hobby” , Stefano Esposito, al quale caldamente ci sentiamo di consigliare di tornare nel mondo reale, abbandonando la demagogia dei proclami sui social network, incontrando quanto prima il suo omologo collega (anche di partito) della Regione Lazio, Michele Civita, per discutere, con urgenza di un piano di rilancio della linea.
I pendolari non hanno di certo necessità di avere in regalo “un mese di abbonamento” , cosa che tra l’altro andrebbe fatta per tutti gli abbonati metrebus non esistendo più da anni un abbonamento specifico solo per la Roma – Lido, ma di risposte concrete e di vedere garantito il loro diritto alla mobilità
Intervista a RadioRomaCapitale di lunedì 28 settembre
Modifiche Rete ATAC: CeSMoT, perplessi da scelta di non riattivare ferrovia Centocelle – Giardinetti
Le annunciate modifiche alla rete di superficie ATAC del quadrante Casilina, che entreranno in vigore il prossimo Lunedì, ci lasciano fortemente perplessi. Ci riferiamo, in particolare, alla scelta di continuare a tenere in esercizio, potenziandola anche, la linea autobus 106, vero e proprio doppione della Linea C della Metropolitana e di non riattivare la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti. Poco più di un mese fa, ricordiamo, questa linea è stata limitata a Centocelle proprio adducendo come motivazione principale la sovrapposizione con la metropolitana. A questo punto ci chiediamo come mai la ferrovia era sovrapposta alla metropolitana mentre una linea di autobus che da Centocelle arriva fino a Grotte Celoni invece non lo sia. Tanto più che gli autobus non potranno mai avere gli stessi tempi di percorrenza e la capienza dei convogli della sospesa ferrovia. Senza ovviamente dimenticare che mentre un autobus genera traffico ed inquinamento, il treno no. Il sospetto è che la scelta sia dovuta al fatto che, in un periodo di “spending review”, la Regione Lazio abbia scelto la strada del “risparmio” sulla pelle degli utenti sacrificando la ferrovia e lasciando poi ad atac il compito di trovare soluzioni per garantire la mobilità dei cittadini rimasti orfani del trenino. Tanto più che mentre il corrispettivo per l’esercizio della tratta ferroviaria spettante ad ATAC era a carico della regione Lazio, il corrispettivo per le linee su gomma viene erogato dal Comune di Roma. Un ente risparmia, l’altro ha un aggravio di costi. E a rimetterci alla fine è sempre l’utenza, che si ritrova un TPL forzatamente inefficiente. A nostro giudizio, in attesa che gli enti competenti, Regione Lazio in primis, finora assente e disinteressata, decidano se far morire definitivamente la ferrovia Termini – Giardinetti o se investire su un suo potenziamento e prolungamento, riteniamo sia opportuno sopprimere le linea autobus e riattivare, anche con frequenze differenti rispetto al passato, la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti, il tutto con indubbi vantaggi sia per i pendolari che per l’ambiente. Inoltre la soppressione delle linee 106 e 107, nonchè dell’inutile navetta Centocelle – Parco di Centocelle permetterebbe ad ATAC di recuperare vetture e personale da impiegare per potenziare il servizio in altre parti della città, soprattutto in previsione dell’imminente Giubileo.