La notizia della decisione di ATAC di avallare la non realizzazione di una biforcazione della Linea B della metropolitana a servizio del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle ma di potenziare semplicemente la Ferrovia Roma – Lido ha dell’incredibile e dimostra ancora di più la scarsa capacità dell’azienda a pianificare qualsiasi tipo di intervento a favore del trasporto su ferro ed una limitata visione degli scenari futuri. Invece di realizzare un’opera di grande respiro, come la metropolitana, che nel breve periodo favorirebbe gli spostamenti di un gran numero di persone verso il nuovo stadio e nel lungo periodo potrebbe favorire lo sviluppo di tutta la zona intorno al futuro stadio, lasciando aperti anche futuri scenari per ulteriori prolungamenti, si sceglie la strada più semplice e sbagliata, ovvero di limitarsi ad un generico potenziamento di una ferrovia, la Roma – Lido, che oltre a passare distante dall’area dove sorgerà il nuovo stadio, presente criticità infrastrutturali e gestionali. Una diramazione della Linea B permetterebbe di realizzare servizi diretti per lo Stadio da Rebibbia / Jonio passando per due importanti nodi di scambio con la rete ferroviaria , ovvero Tiburtina e Termini,ed il nodo di Ponte Mammolo che rappresenta l’hub CoTraL per tutte le linee automobilistiche del settore est della provincia di Roma, mentre il progetto adottato ed avallato da ATAC costringerebbe l’utenza ad una rottura di carico dovendo passare dalla metro B alla ferrovia Roma – LIdo. Non ci stupiremmo poi, viste le sconsiderate ultime decisioni in tema di riordino del TPL, che la promessa stazione per lo Stadio si rilevi l’ennesima bufala come l’annunciato capolinea “definitivo” della Ferrovia Termini – Giardinetti a Parco di Centocelle e che i servizi stadio continuino ad essere gestiti come è avvenuti in questi anni, ovvero a mezzo dei soliti ed inquinanti autobus. Senza dimenticare che l’eventuale trasformazione della Roma – Lido in metropolitana non può essere decisa da ATAC, ma solo dalla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura. A questo punto chiediamo che ATAC si degni di illustrare una volta per tutte i suoi progetti futuri per il settore metroferro e che , se non più interessata a gestirlo, si facesse da parte, favorendo l’ingresso di nuovi soggetti che possano garantire quegli standard qualitativi, degni di una capitale europea, che finora ATAC ha scarsamente garantito. Ribadiamo che a nostro giudizio l’unica scelta sensata per collegare il nuovo stadio è quella di un collegamento su ferro, così come avviene in altre città europee, come ad esempio Milano, dove lo stadio San Siro è raggiunto sia dalla nuova metropolitana che dalla rete tranviaria. Chiediamo perciò a tutti gli organi preposti di rivedere l’assurda decisione prese e di investire sulla realizzazione della metropolitana, opera strategica in un’ottica di mobilità sostenibile.