Al termine di una giornata “tragica” per il TPL romano, con 29 linee di superficie ATAC fortemente rallentate per improvvisa indisponibilità vetture e la Roma Lido colpita prima da un guasto ad un treno e poi da indisponibilità di treni, con utenza abbandonata quasi a se stessa ed impossibilitata a tornare a casa, oltre alle croniche ed ormai purtroppo patologiche “inefficienze” di ATAC, ormai in apparente difficoltà nel gestire la rete di TPL romano, senza che si riesca a vedere una “luce in fondo al tunnel” ed al classico ed imbarazzante silenzio, per quanto attiene il metroferro, della Regione Lazio, da mesi totalmente non pervenuta, registriamo le incomprensibili dichiarazioni del neo assessore ai trasporti Meleo, forse ancora troppo scossa dall’incidente in Puglia e perciò impegnata nel chiedere ragguagli alla Regione Lazio sul “monobinario da Viterbo a Montebello”. Invece di annunciare quali siano i progetti della nuova amministrazione comunale per risolvere problematiche e le criticità che quotidianamente colpiscono la rete ATAC, si limita a giocare allo scaricabarile dando la colpa alle precedenti gestioni ed annunciando, genericamente che ” La rete metroferro “è una delle priorità per l’assessorato. Con Atac abbiamo fatto un discorso sull’esistente, cercando di incrementare le attività di manutenzione, che è poi il problema attuale, vista anche la ridotta frequenza dei treni c’è la necessità di incrementare la manutenzione” Tali dichiarazioni, che rasentano l’ovvietà, ci sembrano ben poca cosa e non cambiano purtroppo di una virgola la situazione di disagio per gli utenti del TPL romano, che attendono con ansia di capire quale sia effettivamente il “rinnovamento” tanto annunciato dalla nuova giunta comunale. Auspichiamo, come CeSMoT che questi “scivoloni” siano solamente frutto dell’ inesperienza del nuovo assessore, ed attendiamo speranzosi le prossime “mosse”. Chiediamo per futuro, che si apra immediatamente un tavolo di confronto tra Comune, Regione ed ATAC, al fine di accertare se vi siano effettive responsabilità gestionali nei disservizi odierni, al fine anche di “punire” eventuali colpevoli, e ci permettiamo di suggerire al nuovo assessore di concentrarsi in pieno sulle problematiche urgenti del TPL romano, tra cui, ricordiamo, il rinnovamento della flotta di autobus ATAC, il completamento dei lavori della filovia sulla Laurentina, la revisione della rete notturna di autobus, la cantierizzazione di nuove linee tramviarie e il completamento del processo di revisione della rete di superficie. Urgente è anche definire il futuro della Ferrovia Roma – Giardinetti, di cui la Regione sembra non essere più interessata, valutando se riaprire la tratta Centocelle – Giardinetti o se avviare la trasformazione dell’infrastruttura in linea tramviaria. Tutte questioni a nostro giudizio che andranno rapidamente affrontate affinché non si ripetano vergognose situazioni come quella odierna
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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: bene impegno atac per ripristino esercizio filoviario,ma restano troppe criticitá irrisolte
Apprendiamo con soddisfazione la notizia data dal DG ATAC Rettighieri con la quale si informa che la linea 90 express viene esercitata per l’80% con vetture filoviarie, rimarcando l’impegno aziendale. Indubbiamente, rispetto alla situazione disastrosa di pochi mesi fa quando vedere in circolazione un filobus era un evento raro, si è fatto un bel passo in avanti. Tuttavia, come CeSMoT, riteniamo che ci sia ben poco da vantarsi in quanto non sono state eliminate le criticità di cui soffre la linea: l’assurda scelta, compiuta dall’amministrazione comunale all’epoca della costruzione, di non installare il bifilare nella tratta Porta Pia – Termini, unita all’altrettanto assurda scelta di richiedere filobus con marcia autonoma a batteria, in assoluta controtendenza rispetto agli standard che prevedono l’impiego di un motore termico per la marcia autonoma, ha portato, insieme indubbiamente ad inefficenze nel processo manutentivo dei mezzi, alla ben nota situazione che vede il fermo di numerose vetture. Situazione destinata a ripetersi in assenza di provvedimenti correttivi come l’installazione del bifilare mancante. Desideriamo fare presente che la marcia autonoma serve per superare problematiche transitorie e non certo per il regolare esercizio, per di più su lunghe tratte. Desidereremmo infine anche sapere dal DG ATAC quali sarebbero le motovazioni che hanno portato alla scelta “gestionale atta a garantire il miglior servizio possibile all’utenza” di non esercitare con filobus la linea nel weekend: forse nel fine settimana i bus sono meno inquinanti o più comodi?
Comunicato Stampa – Trasporti, CeSMoT: bene stanziamento fondi TPL da parte Regione Lazio ma occorre lavorare a revisione reti ed integrazione tariffaria
La notizia del recente trasferimento di fondi per il TPL da parte della Regione Lazio a Roma Capitale ed agli altri comuni della regione è senza dubbio una notizia alquanto positiva in quanto costituisce una bocca d’ossigeno in un settore da sempre caratterizzato da cronica mancanza di risorse finanziare e, nel medio periodo, permetterà importanti interventi migliorativi come il rinnovo del parco mezzi. Tuttavia resta irrisolta l’annosa criticità generata da sovrapposizioni di vettori e mancata integrazione tariffaria con i servizi locali, che genera, di fatto, inefficienze e spreco di risorse. Basti pensare ad alcuni eclatanti esempi come la direttrice Ostia – Torvaianica, servita sia dal Comune di Roma, per mezzo di ATAC, che dal Comune di Pomezia, tramite la Società Troiani, affidataria dei servizi di TPL, ove non esiste reciproco riconoscimento dei titoli di viaggio, oppure alla direttrice Anagnina – Ciampino servita da due vettori regionali, ATRAL e CoTraL, uno del comune di Roma, linea ATAC 515, e dal comune di Ciampino con i mezzi di Schiaffini, affidataria dei servizi di TPL. Senza dimenticare tutti quei comuni dove è praticamente impossibile avere informazioni sui servizi di TPL per la totale mancanza di indicazioni, a partire dai portali internet istituzionali (a titolo d’esempio, Atina in Provincia di Frosinone)
Per questi motivi, in ottica anche di incentivo all’uso del TPL, riteniamo come CeSMoT che sia necessario da parte della Regione, e din particolare dell’Assessore Civita un impegno concreto, anche attraverso l’Agenzia AREMOL, al fine di estendere l’integrazione tariffaria dell’attuale e superato sistema Metrebus a tutti i servizi di TPL del Lazio nonchè alla revisione, in collaborazione con le provincie, la città metropolitana ed i comuni interessati, delle reti di TPL, eliminando tutte le sovrapposizioni di servizi e favorendo la creazione di servizi integrati, gestiti in tandem dalle varie società. Urgente infine è anche una maggiore attenzione nel rispetto da parte di Trenitalia degli standard previsti dal contratto di servizio ed un concreto impegno per il miglioramento dell’offerta ferroviaria.
Comunicato Stampa – Elezioni Roma: CeSMoT, le nostre pagelle in tema di TPL ai candidati a sindaco
Giunti ormai quasi alla vigilia dell’importante voto che tornerà a dare un sindaco alla città di Roma, abbiamo esaminato i programmi in tema di trasporti dei principali candidati, quelli che, anche dai sondaggi, saranno i protagonisti della volata finale. Come a scuola, ci apprestiamo a dare dato i voti a quanto letto, con qualche breve consiglio. Questa la nostra personale pagella, con i promossi ed i bocciati
Giachetti: voto 7,5. Un programma indubbiamente ambizioso, che se venisse realizzato porterebbe finalmente Roma a livelli di una moderna metropoli europea. Bene il sentir parlare di tram, anche se restiamo scettici di quanta utilità possa avere il c.d. “Tram della Musica” da Piazza Ungheria a Viale Angelico, specie perchè accanto all’auditorium passa già il tram 2. Bene il tram su Viale Marconi, specie se arriverà a servire il polo universitario. Ottimo che si voglia finalmente prolungare la Metro B fino a Casal Monastero anche se sarebbe necessario iniziare a pensare ad un suo prolungamento verso Settecamini e Casal Bianco. Non gli assegniamo 8 come voto sia perchè siamo poco convinti dell’effettiva utilità dei bus ad idrogeno, finora ancora troppo sperimentali, sia perchè nel suo programma Giachetti si dimentica di parlare del filobus: avremmo preferito un suo impegno nel rispolverare i progetti di riportare il filobus in centro con la trasformazione almeno del 60 Express ed un impegno nel completare in tempi rapidi la filovia sulla Laurentina.
Marchini: voto 7-. Un programma molto incentrato sul tram per il candidato del centro destra, che però si perde nel vago quando propone un non meglio identificato tram da Piazza Venezia a Largo Preneste, di cui sfugge l’utilità. Marchini inoltre è fin troppo fumoso quando parla di interconnessioni pedonali tra le stazioni della metropolitana e quelle ferroviarie. Ci permettiamo umilmente di fargli presente che il collegamento tra Porta San Paolo e Roma Ostiense esiste già dal 1990, così come Valle AUrelia Metro / FS e che non avrebbe molto senso realizzare una nuova stazione ferroviaria all’altezza di Porta Furba (al massimo si potrebbe sfruttare Roma Casilina) . Guadagna però la seconda posizione inserendo nel programma il completamento della filovia sulla Laurentina e l’ammodernamento delle 3 ferrovie regionali.
Meloni: voto 6,5 . Molta carne al fuoco per Giorgia Meloni che però ha il grosso limite di presentare un programma troppo generico in tema di TPL. Bene l’impegno sulla Metro C e sul prolungamento delle metropolitane esistenti, ma quali siano i suoi progetti di rilancio della rete tramviaria restano un grande mistero, così come resta un mistero cosa intenda la Meloni quando parla di “sviluppo delle modalità alternative che garantiscono una capacità di carico molto più ampia della gomma” . Sulla volontà di incrementare le “navette elettriche” , vista l’attuale fallimentare esperienza di ATAC con i minibus a batteria Tecnobus Gulliver, le cui unità rimaste atte al servizio si contano sulle dita di una mano, ci permettiamo di consigliare un ripensamento. Grave la mancanza di progetti sul versante delle ferrovie.
Fassina: voto 6- . Troppo generico e fumoso il programma dell’altro candidato di sinistra, che parte bene quando parla di potenziamenti delle linee tramviarie, come portare il tram 8 a Termini, ma poi si perde su una inutile linea Saxa Rubra – Laurentina. Troppo vago sulle metropolitane: non si comprende il percorso dell’eventuale prolungamento della Metro C verso Magliana, mentre quando parla di prolungare la Metro A verso il raccordo dimentica che Anagnina è vicinissima al GRA. Se avesse inserito nel programma un prolungamento da Anagnina verso Morena avrebbe guadagnato punti nella ns “personale classifica” e sopratutto si sarebbe veramente dimostrato attento alle periferie.
Raggi: voto 3- . Da un “Movimento” che ha la pretesa di essere “il nuovo che avanza” , tutto web e social network, ci saremmo aspettati maggiore attenzione in tema di TPL, ed invece il programma della candidata “grillina” è assolutamente inconsistente. Forse abbagliata dai sondaggi che la danno vincente, dimenticando l’antico proverbio ” chi entra papa in conclave ne esce cardinale” non dice assolutamente nulla in tema di trasporti, limitandosi a parlare di ciclabilità e di realizzare un piano pluriennale delle infrastruttura di TPL. Cosa intenda fare per tram, filobus, metropolitane e ferrovie regionali ci piacerebbe molto saperlo.
Focus Ferrovie Regionali Lazio
Sulla scia delle numerose notizie che in questi giorni stanno circolando sulle 3 ferrovie regionali del Lazio, in concessione ad ATAC ,riteniamo, in virtù dell’importanza di esse nella mobilità del Lazio, sia necessario fare un breve e doveroso approfondimento sul futuro delle stesse. Premettiamo intanto che tutte e tre le linee pagano un enorme gap dovuto a mancanza di investimenti e progetti a lungo periodo da parte del proprietario,ovvero la Regione Lazio, fino ad ora colpevolmente assente. Tutto questo ha ovviamente provocato un generale invecchiamento del materiale rotabile,provato anche dall uso intenso. Con conseguenti guasti e disagi
1) Roma – Giardinetti: quello che restava della ferrovia per Fiuggi è attualmente limitato alla stazione di Centocelle (limitazione a ns giudizio affrettata ed inopportuna) in attesa di decisioni concrete sul futuro, decisioni che nessuno sembra voler prendere, preferendo invece lanciarsi in fantasmagorici progetti. Una ricostruzione integrale con conversione a scartamento ordinario appare secondo noi troppo onerosa e priverebbe per anni la Casilina di un comodo e veloce mezzo di trasporto. Con pesanti ripercussioni sulla già critica viabilità della zona. La strada migliore sarebbe quella di acquistare mezzi tramviari a scartamento ridotto (vedi Sassari) e cantierizzare il prolungamento da Giardinetti a Tor Vergata, facendo diventare la linea una moderna “metro tranvia” Occorre però decidere in fretta cosa farne: i mezzi più nuovi hanno ormai 20 anni di servizio mentre i “bloccati” serie 100 e 420 hanno oltre 50 anni di onorata carriera sulle spalle e mostrano i loro limiti. Ed il rischio chiusura definitiva incombe
2) Roma – Lido : la lungimiranza di Paolo Orlando che negli anni ’20 si battè per far costruire una moderna ferrovia a doppio binario ed elettrificata a servizio del costruendo borgo marittimo ha fatto sì che al giorno d’oggi tantissimi pendolari possano usufruire di un mezzo di trasporto veloce ed ecologico. Purtroppo ai lavori di ammodernamento della infrastruttura avvenuti a partire dagli anni ‘90 non son mai seguiti interventi sul materiale rotabile,anzi,la linea ha sempre ricevuto treni di “seconda mano” : prima le MR100/200/300 provenienti dalla Metro B, poi le c.d. “Frecce del Mare” , che altro non erano che le MA100 della Metro A ristrutturate negli interni, infine sempre dalla Metro A le MA200 di AnsaldoBreda. Con rotabili ormai anziani i guasti e le soppressioni sono all’ordine del giorno e l’orario di servizio resta,purtroppo,un qualcosa di molto teorico. Attendiamo di vedere se e quando arriveranno i nuovi treni promessi,ritenendo altresì che vada anche attentamente approfondita l’ipotesi ventilata anni fa di un prolungamento verso Torvaianica nonché valutato attentamente quanto siano concrete le voci che parlano di un interessamento dei francesi di RATP nell’acquisto della linea
3) Roma – Civita Castellana – Viterbo: la RomaNord è l’emblema delle contraddizioni delle ferrovie regionali del Lazio: mentre la tratta urbana è stata oggetto di numerosi interventi di ammodernamento che l’hanno trasformata quasi in una moderna metropolitana, la tratta extraurbana Montebello – Viterbo è rimasta sostanzialmente immutata sin dai tempi della sua costruzione da parte dell’Ing Besenzanica negli anni ‘30: segnali ad ala e scambi manovrati a mano sono sicuramente molto caratteristici ma decisamente superati e sono quasi del tutto scomparsi in Italia. Oltre ad un rinnovo infrastrutturale occorre inoltre un rinnovo del materiale rotabile, che risente degli oltre 20 anni di utilizzo, (il progetto della Freccia Flaminia Beta naufragò a causa della crisi aziendale dell’allora Firema)ed un orario che tenga conto delle diverse direttrici di traffico. Necessaria è anche la nuova stazione urbana di Roma, in costruzione annunciata da anni ma di cui sembra non esserci alcuna certezza sulla fine dei lavori. Infine,viste le potenzialità turistiche della linea andrebbe recuperato il materiale storico de “Il treno della Tuscia” , che tanto ritorno di immagine assicurava ai tempi di Met.Ro. Spa ,materiale purtroppo attualmente non autorizzato al servizio viaggiatori per problematiche “burocratiche”
Comunicato Stampa – Ferrovie Regionali , CeSMoT: immobilismo regione Lazio è imbarazzant
L’ennesima odierna giornata di ritardi e disservizi sulla Ferrovia Roma – Lido purtroppo è solo l’ultima di una lunga serie di giornate di “passione” che ormai da troppo tempo funestano le tre ferrovie regionali (mal)gestite da ATAC. Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti riteniamo abbastanza imbarazzante il silenzio e l’immobilismo della Regione Lazio, con il Presidente Zingaretti e l’assessore CIvita forse troppo impegnati in “futili” iniziative, come il bonus di 150 euro per l’acquisto di bici pieghevoli, per accorgersi delle condizioni in cui versano le 3 ferrovie di proprietà regionale: Roma Lido, Roma Civita Castellana – Viterbo e Roma – Giardinetti (quest’ultima scandalosamente limitata da ATAC a Centocelle con motivazioni a dir poco ridicole e pretestuose) Ci chiediamo quali progetti abbia la Regione per ammodernare e potenziare queste tre infrastrutture strategiche per la mobilità dei cittadini. Riteniamo altresì inammissibile continuare, come finora accaduto, a navigare a vista, senza progetti, investimenti e senza alcun controllo sulla qualità del servizio erogato dal gestore
A nostro giudizio occorre inoltre fare immediatamente chiarezza su chi sarà il futuro gestore di queste tre linee: se per la Roma Lido si era ipotizzato l’arrivo dei francesi di RATP, nulla è ancora trapelato su chi (e come) dovrà gestire le restanti due linee, apparendo altresì evidente l’inadeguatezza ma soprattutto la difficoltà gestionale da parte di ATAC
Nel breve periodo chiediamo alla Regione Lazio di mettere in atto urgenti iniziative al fine di garantire la mobilità dei cittadini, vigilando altresì sul rispetto, da parte di ATAC, dell’orario di servizio delle tre ferrovie.
Vandali in azione, come difendersi
Vandali in azione, come difendersi
da http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=16788
Un altro conducente di bus vittima della prepotenza del “branco”. Lo scorso fine settimana, un gruppo di ragazzi è salito a bordo di un bus della linea 20 Express, a Tor Bella Monaca. Uno dei giovani ha preso l’estintore e lo ha scaricato all’interno della vettura.
L’autista ha aperto le porte e fatto uscire i passeggeri ma alla fine è dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata a causa dell’intossicazione provocata dalla polvere dell’estintore.
Servizio essenziale per centinaia di migliaia di cittadini, a Roma il trasporto pubblico non vale nulla, almeno per alcuni. Come se non bastassero i problemi economici, le inefficienze, il traffico, la doppia fia. E, come sottolineato, dai conducenti della Roma Tpl intervistati la scorsa settimana, con i passeggeri c’è sempre meno solidarietà.
“L’autista – spiega Omar Cugini del Cesmot (Centro studi sulla mobilità e i trasporti) – viene considerato a torto il responsabile di una situazione che si può risolvere solo con ingenti investimenti, soprattutto sul trasporto su ferro, tram e metro. Ma deve cambiare la cul tura. Il trasporto pubblico deve farsi apprezzare anche grazie alla sua affidabilità”. In effetti a giudicare dalle segnalazioni che arrivano dagli utenti, questo sembra uno dei fattori chiave.
“Stasera ho aspettato il 341 dalle 17,10 alle 18”, scrive Francesco, mentre Giuseppe chiede di fare chiarezza sugli orari “Desidero segnalare che gli orari degli automezzi Atac indicati online non corrispondono a quelli effettivi di partenza dai capolinea. Questo crea non pochi problemi e disagi all’utenza”. Richieste e sfoghi più che giustiCcabili, ma se la reazione è quella di Antonio la partita tra autisti e passeggeri sembra persa: “Vorrei sapere perché diverse corse delle linee 5 e 14 limitano a Porta Maggiore. Forse per i signori lavoratori è troppo faticoso fare anche le 4 fermate che mancano per arrivare alla stazione Termini?”.
La limitazione della corsa, però, non la decide chi guida ma gli ispettori e la centrale operativa. E per un motivo valido. Nel caso di Porta Maggiore, guasti, incidenti sui binari, a volte per le auto parcheggiate male. Ma la sfiucia è quasi sempre rivolta ai conducenti.
Trasporti, CeSMoT: plaudiamo a parole ministro Delrio, ma ora attendiamo fatti concreti per la cura del ferro
Le dichiarazioni del Ministro Delrio, durante l’odierna commissione ambiente della Camera, ci lasciano ovviamente soddisfatti. Da sempre sosteniamo che la lotta all’inquinamento si deve fare attuando una radicale cura del ferro nelle città italiane, unico rimedio al “mal di traffico” . Tuttavia, vorremmo ricordare al Ministro che non è tutto oro quello che luccica. Infatti molte regioni, negli ultimi tempi, sono andate nettamente in controtendenza, sopprimendo, invece di potenziare, il trasporto su ferro. Desideriamo ricordare, tra tutte il Piemonte, con i suoi numerosi Km di linee soppresse, la Valle d’Aosta, che con scuse pretestuose, ha da poco chiuso la Aosta – Prè Saint Didier o la Regione Abruzzo, che ha trasformato un collegamento strategico come la Sulmona – Carpinone in una specie di plastico ferroviario in scala 1:1 dove portare solamente i turisti in gita con i treni storici, la stessa regione che ha finanziato i lavori di unificazione delle due stazioni di Castel di Sangro, entrambe poste su linee chiuse al traffico viaggiatori. Concordiamo pienamente con il Ministro quando dice che “a Roma c’è un utilizzo triplo di auto rispetto alle altre capitali europee dove si tende a ridurne l’uso” ma forse il Ministro ignora il totale disinteresse di Comune e Regione verso la cura del ferro. A Roma non solo non si realizzano nuove linee di tram, non solo si impiegano “ere geologiche” per aprire una metropolitana “monca” che non interscambia con niente, ma si è vergognosamente chiuso un collegamento strategico su ferro come la ferrovia Roma – Giardinetti, assecondando i “ditkat” dell’azienda di trasporto che millantava presunte sovrapposizioni con la nuova metropolitana, lasciando interi quartieri senza un indispensabile ed ecologico collegamento su ferro. E gli esempi, in tutta Italia, potrebbero essere, purtroppo, numerosi. Noi, come CeSMoT, chiediamo perciò al Ministro, che a queste bellissime parole a favore della cura del ferro, seguano rapidamente fatti concreti, che il Ministero si faccia promotore di una rinascita del trasporto su ferro in Italia, prendendo come esempio quelle città virtuose, come Palermo, che hanno rimesso il tram al centro del loro sistema di mobilità. . Leggiamo anche dell’impegno, insieme ad RFI, a collegare oltre che gli Aeroporti, i porti. Peccato che nel corso degli anni sia stata proprio RFI, insieme a Trenitalia, a sopprimere sistematicamente numerosi collegamenti portuali, vedi ad esempio Olbia, Venezia, Salerno, Brindisi, Ancona o Civitavecchia. Non vorremmo perciò che tutte le belle parole del Ministro restino lettera morta: l’inquinamento si combatte solo ed esclusivamente con una seria e concreta politica di rilancio del trasporto su ferro.
CeSMoT, Domeniche Ecologiche,iniziative virtuose ma inutili senza un concreto potenziamento trasporto pubblico
Apprendiamo la notizia che il Campidoglio ha deciso di posticipare la prossima domenica ecologica, prevista per il 17 Gennaio, al giorno 31 Gennaio, prevedendo, contestualmente, un potenziamento “spot” del Trasporto Pubblico. Pur apprezzando il lodevole operato del Commissario Tronca, anche in tema di tutela ambientale, restiamo fermamente convinti della plateale e palese inutilità delle domeniche ecologiche, iniziative che, seppur virtuose, servono solo a rinfrescare l’immagine e a fare finta che per un giorno l’inquinamento non esista. La vera lotta all’inquinamento si può effettuare solo attraverso un serio e concreto piano di sviluppo del TPL, non con potenziamenti estemporanei come rischiano di essere quelli del prossimo 31 gennaio. Ma, purtroppo, tutto questo a Roma resta un sogno impossibile.
Resta fresco nella mente di tutti il caos dello scorso lunedì avvenuto per un misterioso guasto che ha causato il blocco della Mero A con le navette sostitutive gestite in maniera alquanto approssimativa e senza che si vedesse alle fermate, come ad esempio sull’Appia, personale ATAC a fornire indicazioni all’utenza, per non parlare delle vetture tabellate in maniera non omogenea, con conseguente disorientamento dell’utenza, sballottata tra autobus riconoscibili come navette solo dal grado di affollamento . Del resto, negli ultimi mesi l’azienda ATAC si è distinta, negativamente, per una cattiva e quotidiana gestione dei trasporti romani ed una scarsa, se non nulla attenzione verso le problematiche ambientali. Ricordiamo infatti, tra le tante decisioni “sballate” di ATAC, la ben nota e scandalosa chiusura della ferrovia Centocelle -Giardinetti, avvenuta con il complice ed imbarazzante silenzio della regione Lazio, il mancato prolungamento del tram 3 alla Stazione Trastevere, nonostante siano stati completati i lavori alle banchine di Via Marmorata e Via Induno, il filobus 90 Express esercitato parzialmente con autobus, la soppressione di quasi tutte le linee del centro storico gestite con minibus elettrici ed una riforma della rete di superficie che sembra essere caduta nel dimenticatoio insieme ai roboanti progetti di istituzione di nuove linee tramviarie. Riteniamo, per tanto, che solo attraverso una completa riforma di ATAC, aprendo magari il mercato del TPL ad altri soggetti privati, si possa veramente iniziare a combattere l’inquinamento che soffoca la nostra città, senza dover ricorrere ad iniziative estemporanee come appunto lo sono le domeniche ecologiche. Proprio per questo chiediamo con forza al Commissario Tronca un impegno nel “costringere” ATAC non solo a fare un doveroso passo indietro in tutte le pessime scelte gestionali finora attuate,ma di attuare una forte pulizia interna, snellendo la mastodontica struttura, migliorando il rapporto con l’utenza, finora abbastanza “evanescente” e de facto limitato al canale “infoatac” su twitter , facendo contestualmente partire tutti quei progetti di “cura del ferro” che da troppo tempo giacciono ben nascosti nei cassetti, come ad esempio il tram in centro su Via dei Fori Imperiali e Corso Vittorio Emanuele, il prolungamento della Metro A verso Boccea da un lato e Morena dall’altro, la realizzazione di un collegamento su ferro da Rebibbia a Guidonia e da Rebibbia a Cinecittà. Solo così si potranno convincere i cittadini romani a lasciare la propria macchina a casa a ad usare il mezzo pubblico. Ed al posto delle domeniche ecologiche avremmo le settimane ecologiche, ma senza dover coattivamente bloccare la circolazione automobilistica
Siamo di fronte alla scelta se morire di traffico o diventare una virtuosa città ecologica. Ed il tempo dell’attesa sta, drammaticamente, finendo.
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: bene iniziativa “Ecobit” ma servono investimenti seri sul trasporto su ferro
Apprezziamo e siamo felici che finalmente, nelle due giornate di circolazione a targhe alterne a Roma, l’amministrazione capitolina ed ATAC e Trenitalia abbiano deciso di estendere la validità del BIT – Biglietto Integrato a Tempo fino alla mezzanotte al fine di incentivare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Riteniamo però che tali iniziative, seppur lodevoli anche se arrivate in ritardo rispetto ad altre città, siano , de facto, una goccia del mare senza un concreto piano di investimenti sul trasporto su ferro. Mentre in altre città d’Italia, come da ultima Palermo che domani inaugurerà la sua nuova rete tramviaria, si investe seriamente sulla “rotaia” , implementando o realizzando reti metropolitane o ferro-tramviarie, ecologiche per eccellenza, Roma, capitale d’Italia, resta tristemente al palo con un TPL sempre più alla deriva. Se si escludono i lodevoli sforzi del Gruppo Ferrovie dello Stato, volti a riprendere la famosa “cura del ferro” , non si vede traccia, nella nostra città, di interventi a favore del trasporto su ferro. Anzi, abbiamo assistito alla vergognosa e pretestuosa sospensione della ferrovia Centocelle – Giardinetti, ai quotidiani e ricorrenti disservizi sulla ferrovia Roma – Lido di Ostia (dove le priorità di ATAC sembrano invece quelle di installare delle pseudo barriere anti rumore ad Ostia, autentici muri contestati anche dai residenti), e ad una rete tramviaria i cui annunciati sviluppi e prolungamenti sono rimasti solamente bellissimi disegni sulla carta. Riteniamo necessario come CeSMoT, che il Commissario Tronca abbia il coraggio e la forza di rompere con il passato e di varare rapidamente provvedimenti volti a far riprendere anche a Roma, la cura del ferro. Primo fra tutti, il ritorno del tram 3 al capolinea di Stazione Trastevere e la revoca della scandalosa sospensione della Ferrovia Centocelle – Giardinetti. Passando poi a cantierizzare il prima possibile i vari progetti di sviluppo della rete tramviaria che ormai da troppo tempo prendono polvere nei cassetti.