TRASPORTI: CESMOT, “DEMOLIZIONE SEDIME EX ROMA-FIUGGI SIA PRELUDIO PER SUA RINASCITA”

“La demolizione del sedime dell’ex ferrovia Roma-Fiuggi è un’operazione che lascia altamente perplessi per le modalità  di attuazione, ma ci auguriamo faccia parte di un programma di intenti volti a potenziare la mobilità  pubblica lungo la direttrice della Casilina e la rinascita dell’asse ferroviario”. E’ il commento del CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità  e i Trasporti, sui lavori avviati questa mattina a San Cesareo per la demolizione del sedime della ex ferrovia Roma-Fiuggi, ancora in servizio nella tratta di penetrazione urbana tra Roma e Pantano. I lavori riguarderanno l’asportazione e la demolizione della sede ferroviaria, dei binari e della palificazione tra l’attuale capolinea urbano e San Cesareo, tratta attualmente sospesa all’esercizio, ma prevista nel contratto di esercizio stipulato tra Metropolitana di Roma e la Regione Lazio, titolare dell’infrastruttura. “L’attuale stato dell’infrastruttura, dopo 23 anni di abbandono – prosegue il CeSMoT – non consente certo il riuso della tratta a breve termine, ma il timore maggiore è che con questa demolizione si voglia impedire una futura ricostruzione, così come previsto nel piano di Bacino e nei Corridoi della Mobilità  promossi dalla Provincia e dalla Regione Lazio. Temiamo che l’unico interesse al momento venga da parte dei comuni interessati per farci dei marciapiedi o altre strutture di dubbia utilità “. “Da parte nostra – aggiunge il CeSMoT – pur biasimiamo la demolizione, considerando anche il fatto che la linea è ancora tecnicamente attiva anche se sospesa, ci auguriamo che il lavori di oggi possano essere un primo passo preliminare per la rinascita di un’infrastruttura di vitale importanza per il territorio attraversato. E’ quindi auspicabile che i comuni interessati si facciano fattivamente promotori presso Provincia e Regione per la realizzazione di progetti di ripristino della ferrovia almeno fino a San Cesareo”. “Una demolizione però quella che inizia oggi – conclude il CeSMoT – che si lascia dietro alcune ombre, visto che l’esecuzione del bando è venuta da parte del demanio nazionale, quando giuridicamente la competenza e il possesso è del demanio regionale e della Regione Lazio”

Share Button