Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Giardinetti, CeSMoT , bene le verifiche in corso ma futuro linea resta incerto

Apprendiamo con soddisfazione che in questi giorni ATAC sta svolgendo delle prove / verifiche lungo la tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia Roma – Giardinetti, da anni vergognosamente sospesa proprio per volontà di ATAC e Regione Lazio. Tuttavia,come dice il proverbio, una rondine non fa primavera: in questi anni abbiamo ascoltato fin troppe chiacchiere sul futuro della linea, senza che si arrivasse mai a qualcosa di concreto. Lo stesso faraonico PUMS lascia aperti fin troppi dubbi sul futuro della ferrovia. Appare evidente che finora nessuno voglia prendersi la responsabilità di decidere il futuro di questa linea, preferendo avventurarsi in demagogici progetti. Oltretutto riteniamo che non debba essere ATAC a gestire in futuro la linea, visto che in questi anni l’azienda è riuscita ,complice l’inerzia della regione Lazio, ad affossare le tre ferrovie ex concesse. Continuiamo ad attender,e come CeSMoT, che qualcuno decida di metterci la faccia definendo chiaramente il futuro della linea,anche perchè, con l’attuale parco mezzi disponibile,la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, seppure doverosa, in assenza di progetti per il futuro, non faccia altro che prolungare l’agonia della linea,privando i cittadini di una infrastruttura strategica ed ecologica.

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Comunicato Stampa, CeSMoT,stupiti decisione ferrovie ucraine di smantellare ferrovie dei bambini

Abbiamo appreso oggi dai social dell’improvvisa decisione di L’vivs’ka Zaliznytsya, filiale regionale delle Ferrovie Ucraine (UZ) di procedere alla definitiva chiusura delle ferrovie dei bambini presenti nelle città di Lutsk ed Uzhorod. Tale decisione,confermata da documentazione trovata in rete,ci lascia enormemente sconcertati,alla luce dell’importante ruolo che da oltre 60 anni queste “piccole ferrovie” rivestono sia nell’educazione dei bambini,che al termine degli studi possono intraprendere una carriera professionale nelle ferrovie,sia nel turismo,vedendo ogni anno in gran numero di visitatori. Come CeSMoT teniamo che con la scusa del fermo dell’attività educativa dovuta alla ben nota emergenza epidemiologica del Covid-19,che ha colpito anche Ucraina ed inevitabilmente ha impedito l’avvio della stagione estiva sulle Ferrovie,ci sia una precisa volontà governativa di distruggere quanto resta della rete ferroviaria a scartamento ridotto 750mm. Le prime avvisaglie,almeno nell’Oblast della Transcarpazia di cui Uzhorod è il capoluogo,vi erano state con i ripetuti tentativi di smantellamento della ferrovia Berehove/Vynohrad – Irshava, residuo dell’antica rete di linee forestali realizzate ai tempi in cui il territorio faceva parte dell’impero Austro – Ungarico,con il trasferimento di alcune carrozze a Kyiv. Ora si prosegue nell’intento tentando di chiudere definitivamente la ferrovia dei bambini di Uzhorod. Ricordiamo che già nel 2010 la ferrovia era stata già chiusa e che nel 2011 la dimissione della linea e la trasformazione del tracciato in percorso ciclo-pedonale venne impedita dalle proteste dei cittadini, che fecero abbandonare il progetto e.convinsero nel 2013 il consiglio comunale ad acquisire la proprietà della linea e di procedere alla ricostruzione  con la riapertura, avvenuta  il 24 agosto 2016, in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza della giornata dell’indipendenza ucraina. Come dimostrano i casi della Gyermekvasut di Budapest o della Parkeisenbahn Wuhleide di Berlino, queste ferrovie,sono delle autentiche attrazioni turistiche,ed il loro smantellamento non porterà alcun beneficio in termini di risparmio. Anzi, priverà le città di una attrazione turistica. Auspichiamo in un ripensamento da parte dell’amministrazione ferroviaria ed una presa di coscienza da parte delle amministrazioni comunali e regionali: laddove l’esercizio statale,come ad Uzhorod,fosse difficoltoso a causa dell’assenza di una scuola ferroviaria, l’esercizio,come ben insegna il caso di Berlino,potrebbe essere assunto da una società creata ad hoc,come è stato a partire dal 1993 quando una associazione senza fini di lucro (Berliner Parkeisenbahn gGmbH) ha rilevato impianti e gestione dalle Deutsche Reichsbahn. La prima ferrovia dei bambini,chiamata all’epoca Ferrovia dei Pionieri,venne aperta il 24 Giugno 1935 a Tbilisi, nell’attuale Georgia. La ferrovia dei bambini di Uzhorod,lunga 1,1 km, è stata aperta nel 1947,con trazione a vapore.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, preoccupati per futuro polo museale ATAC

Nonostante le norme regionali abbiano consentito la riapertura di musei ed aree archeologiche,il Polo Museale ATAC di Roma Porta San Paolo resta purtroppo desolatamente sbarrato al pubblico,senza che l’azienda ATAC comunichi una data di riapertura. Sebbene anche prima dell’emergenza la struttura fosse fortemente penalizzata da orari totalmente cervellotici che sembravano fatti appositamente per scoraggiare i visitatori (basti pensare alla chiusura al sabato e nei festivi) e da un palese disinteresse aziendale (mezzi in condizioni non ottimali, assenza di una sala lettura per consultare i testi storico/tecnici, personale scarso e non sempre a conoscenza delle caratteristiche storiche dei mezzi esposti),non riusciamo a comprendere la mancata riapertura. Non vorremmo che questa prolungata chiusura fosse di fatto l’anticamera di uno smantellamento della struttura,in considerazione anche della scarsa,per non dire nulla, sensibilità di Atac verso i rotabili storici e dell’incertezza sul futuro,ovvero se con il passaggio della Roma Lido a CoTraL, passerà alla nuova società anche l’area del Polo Museale. Come associazione da sempre impegnata nella tutela e della diffusione della cultura del trasporto auspichiamo un rapido intervento da parte di Regione Lazio e Comune di Roma volto in primis ad una riapertura della struttura e, successivamente,alla creazione di una Fondazione che,come avvenuto con successo con Fondazione FS Italiane,possa prendere in carico e valorizzare tutto il patrimonio storico culturale del trasporto pubblico romano e laziale,dandogli un futuro certo. In attesa di ciò, chiediamo in intervento degli enti competenti al fine di garantire la riapertura della struttura,anche avvalendosi,se necessario,di opportuni protocolli di intesa con le associazioni del settore,che già in passato hanno egregiamente collaborato alla riuscita di manifestazioni presso la struttura.

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Comunicato Stampa Coronavirus, nessuna prevenzione per gli autisti e utenti SAP di Guidonia

In un momento di emergenza nazionale a causa del proliferare del coronavirus, con numerose imprese di TPL, pubbliche e private, che hanno adottato misure a tutela del personale e dei viaggiatori, come ad esempio obbligo di salita dalle porte posteriori, restiamo perplessi dalla mancanza di qualsiasi informazioni proveniente sia dal Comune di Guidonia Montecelio sia da parte della società SAP-Autolinee, gestore del servizio urbano locale.A preoccuparci maggiormente è il fatto che sui mezzi del trasporto urbano è ancora prevista la vendita a bordo dei titoli di viaggio da parte degli autisti, oltre al fatto che i mezzi sono prevalentemente a due porte e senza cabina isolata dal resto della vettura.Appare evidente che allo stato attuale personale ed utenza sono potenzialmente esposti al rischio di un eventuale contagio. Come associazioni chiediamo con urgenza di sapere dal Sindaco Michel Barbet quali misure l’Amministrazione voglia mettere in atto a tutela di lavoratori ed utenti, e di prevedere in via transitoria la distribuzione dei titoli di viaggio a terra. Chiediamo di sapere inoltre se le vetture in servizio vengano sottoposte a sanificazione. Così in una nota congiunta l’Associazione TrasportiAmo e il Cesmot – Centro Studi sulla Mobilità e Trasporti.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, Ferrovia Roma-Giardinetti: da incontro di oggi richiesta a gran voce riapertura linea

Nel corso dell’incontro svoltosi oggi,  lunedì 24, organizzato dal Comitato di Quartiere di Torre Maura e moderato da Alessandra Vasselli  tutte le associazioni presenti hanno ribadito la necessità improcastinabile di riaprire la tratta Centocelle – Giardinetti, chiusa ormai dal 2015 da ATAC con scuse pretestuose. Nel corso dell’incontro il Presidente del CeSMoT, Omar Cugini, nel ripercorrere le vicende che hanno portato alla chiusura della linea ha ribadito che tutte le motivazioni finora addotte da ATAC e Roma Capitale (Percorso sovrapposto alla Linea C della Metropolitana, Forte Evasione tariffaria, Risparmio di costi d’esercizio..) per giustificare la chiusura della linea sono state puramente pretestuose, non sussistendone alcuna, tra cui, in primis alcuna sovrapposizione tra ferrovia e Linea C della Metropolitana, che pur avendo alcune fermate in comune intercettano flussi di traffico differenti. “Nel ringraziare Andrea Trebbi, presidente del Comitato di Quartiere di Torre Maura, per l’invito e l’ospitalità, torniamo a ribadire l’importanza di non perdere un importante collegamento su ferro, strategico per la mobilità del quadrante Casilino. Concordiamo in pieno con i colleghi delle associazioni intervenute, ovvero TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti, Legambiente ed UTP sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di facile realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a scartamento ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a tempo indeterminato con conseguenti  disagi e spreco di risorse.  Come purtroppo sta accadendo in Lombardia con la linea Milano – Desio. Siamo consapevoli che la riunione di oggi, che ha visto una nutrita partecipazione dei cittadini, non è che un punto di partenza e che la battaglia sarà lunga, ma siamo ottimisti anche in virtù del fatto che anche la politica è finalmente consapevole dell’importanza della linea, e lo dimostra la partecipazione del consigliere regionale Gianluca Quadrana e della consigliera capitolina Svetlana Celli, che si è fatta recentemente promotrice di una mozione volta proprio ad impegnare l’amministrazione ad operare verso una riapertura della tratta oggetto della riunione odierna. Troppi anni sono stati persi, non possiamo perdere questo treno, tanto più in un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis dal traffico gommato,  è diventato un problema grave da non sottovalutare.

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Comunicato stampa, CeSMoT: intollerabile chiusura odierna ferrovia Roma Giardinetti

Nella giornata che vede la riapertura beffa della stazione metro Barberini,i romani devono fare i conti con l’ennesimo disservizio sulla ferrovie ex concesse. Come se non bastassero la quotidiane rimodulazioni sulla Lido e le altrettanto quotidiane soppressioni di treni sulla RomaNord,da questa mattina la ferrovia Termini Giardinetti è chiusa per mancanza di personale. Stando a quanto comunicato da Atac, sembrerebbe che su 43 macchinisti in turno,solo in sei si siano presentati al lavoro. Non entriamo nel merito della questione perché non spetta a noi valutare la veridicità della documentazione fornita dal personale assente,ma,quanto avvenuto, qualora fosse un segnale di disagio da parte del personale,ci preoccupa moltissimo,in quanto finora né la politica né i sindacati sembrano aver mai sollevato alcun problema. Al di là delle considerazioni sulla scarsità di personale (43 macchinisti in turno,48 totali per 18 mezzi attualmente atti servizio sono pochini),non vorremmo che quanto avvenuto oggi sia solo una “prova tecnica di chiusura”,ovvero un modo “elegante” per convincere utenza a migrare verso altri vettori e fare definitivamente fuori una linea che da anni è vittima del disinteresse della politica e delle attuali e ben note inefficienze gestionali di Atac. Oltretutto, anche l’annunciato potenziamento del 105 è rimasto sulla carta: solo quattro vetture in circolazione, per sostituire treni da 280 posti, sono indubbiamente una presa in giro verso utenza. Ci aspettiamo qualcosa di più di uno sterile comunicato stampa ,avremmo molto piacere se fossero il presidente Simioni ed il direttore di esercizio Nicastro a metterci la faccia, scusandosi con utenza e magari convocando una riunione insieme agli organi politici / sindacali competenti per chiarire problemi attuali e prospettive future di una linea che,a nostro giudizio, continua ad essere strategica per la mobilità della Casilina.

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Comunicato Stampa: CeSMoT -Roma,blocco traffico misura inutile senza politiche di potenziamento TPL

Anche nella giornata odierna assistiamo alla consueta farsa del blocco delle macchine diesel per tentare di diminuire inquinamento atmosferico. Al di là della beffa per chi è possessore di una nuova automobile Euro6 diesel, è dimostrato che simili misure emergenziali hanno effetti molto limitati,un poco come se in una stanza chiusa piena di fumatori ne smettono di fumare una decina: sicuramente il fumo diminuisce ma fino a quando non si apre finestra aria non si purifica. Riteniamo che ciò che da sempre manchi a Roma è una politica orientata allo sviluppo di un TPL efficace, efficiente ed ecosostenibile. Oltre ad essere terribilmente indietro con il rinnovo del parco mezzi (Atac fa girare ancora vetture Euro3 con quasi 20 anni di servizio)a Roma manca un potenziamento di tram, metropolitane e filobus,unici mezzi veramente a zero emissioni.Anzi,nella giornata odierna ,per motivi non chiariti,assistiamo al paradosso di vedere la linea 90 esercitata solamente con inquinanti autobus,mentre i filobus sono fermi in deposito. Un vero paradosso, così come è un paradosso che si blocchi il traffico privato e non si attui nessun piano per potenziare o favorire uso del trasporto pubblico. Perché il “bravo e competente” assessore non ha pensato a chiedere ad Atac di mettere in strada più vetture? perché,come in alcune città,non si è pensato ad estendere ad esempio validità oraria dei biglietti? I provvedimenti emergenziali sono solo un palliativo: la vera lotta all’inquinamento si fa con una inversione di tendenza ed incentivando uso del tpl. A Roma non ci sembra che questo stia accadendo.

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CeSMoT 2020

In attesa di definire la programmazione delle attività per il 2020,si ritiene opportuno sospendere le attività sociali a tempo indeterminato, anche alla luce della necessità di rinnovare gli organi sociali che operano ormai in regime di proroga straordinaria. Spetterà alla futura assemblea decidere se confermare o meno il mandato del presidente e di nominare i nuovi consiglieri al fine di ripristinare la piena funzionalità del Consiglio Direttivo. L’ordinaria attività dell’associazione viene garantita, ai sensi dell’art.8 /1 e dell’art 12 dello Statuto, dall‘assemblea generale dei soci fondatori. Contestualmente, fino a nuova nomina, viene prorogato il mandato del presidente per il disbrigo degli affari correnti. Eventuali attività straordinarie verranno deliberate dall’Assemblea Generale dei Soci Fondatori.

Il Presidente f.f.

Omar Cugini

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Comunicato Stampa – CeSMoT,contrariati da chiusura stazione metro Cornelia

La prossima chiusura della stazione metro di Cornelia ci lascia fortemente perplessi è contrariati. Appare a ns giudizio inspiegabile la mancanza di programmazione da parte di atac nella revisione ventennale degli impianti. Si poteva e si doveva fare diversamente, tenuto conto che si sa da vent’anni, in quanto così impone normativa, che nel 2019 andava fatta la revisione ventennale obbligatoria.Sarebbe bastata un minimo di programmazione per anticipare i tempi ,iniziando magari da quelle scale mobili già ferme da mesi. Ancora una volta invece,gli apprendisti stregoni di ATAC,totalmente disinteressati all’utenza, complice una amministrazione comunale di inetti, chiude l’ennesima stazione della metropolitana,per di più in pieno periodo di festività natalizie. Davvero pensano che basterà una navetta autobus per limitare i disagi? Forse qualcuno ha dimenticato che Cornelia è un importante nodo di scambio che vede oltre ai capolinea ATAC anche il capolinea delle linee CoTraL provenienti dalla.direttrice Aurelia. Cosa ha da dire all’utenza l’assessore facente funzioni Calabrese o l’esimio presidente della commissione mobilità Stéfano?Tra un selfie e l’altro avranno il coraggio di scusarsi con l’utenza? Abbiamo 3 stazioni chiuse ,senza contare tutte quelle con scale mobili guaste. A poco più di un anno dalle elezioni non regge più la scusa che è colpa di chi c’era prima. Ora la colpa è solamente di chi amministra comune ed Atac.

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