Apprendiamo dalla stampa che la giunta capitolina ha deciso di utilizzare la Ferrovia Roma – Lido come asse primario di collegamento con il previsto nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Riteniamo, a nostro giudizio il collegamento proposto, vanto dell’assessore Meleo, totalmente inadeguato ed inefficiente. Non basta acquistare qualche nuovo treno per potenziare il servizio su una infrastruttura nata come ferrovia e totalmente inadeguata, per vincoli infrastrutturali, a sopportare un traffico di tipo metropolitano. Senza dimenticare il rischio, specie in caso di eventi infrasettimanali, di interferire, e non poco, con il traffico pendolare, con conseguenti disagi e disservizi. Inoltre la giunta capitolina sembra fare i “conti senza l’oste” dimenticando che la ferrovia Roma – Lido è di proprietà regionale e non comunale e che quindi qualsiasi tipologia di intervento deve essere concordato con l’ente proprietario. Va benissimo acquistare nuovi treni, sebbene non sia certo che linea in futuro resti affidata ad ATAC che finora non ha brillato per qualità del servizio, ma occorre tutelare la mobilità dei numerosi pendolari. Al posto di quanto proposto, che sembra non prevedere neanche dei binari di sosta per il materiale, proponiamo un semplice quadruplicamento da Magliana a Tor di Valle e poi creare una breve linea verso lo stadio, integrata con la linea B della metropolitana per creare una nuova linea D sull’asse Jonio – Tor di Valle, con il risultato di avere , a costi relativamente bassi, una nuova linea di metropolitana. L’alternativa potrebbe essere un sistema tipo People Mover da Magliana non è male, ma la sua potenzialità in termini di pax/h non rientrano in un sistema del genere, oltre poi ad avere la stazione di Magliana con il gravoso di dover assorbire tutto il traffico dei tifosi. Auspichiamo per tanto un ampio confronto sul collegamento con il nuovo stadio, al fine di realizzare, come già avviene in altre città, un collegamento efficace ed efficiente con il nuovo stadio
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Comunicato Stampa: CeSMoT, rimodulazione orari Linea 117 ennesimo esempio di malagestione ATAC
A partire da domani (https://muoversiaroma.it/it/content/linea-117-cambia-lorario) la linea 117, ovvero ciò che resta della fiorente rete di bus elettrici un tempo fiore all’occhiello di Roma, vede perdere una corsa, con il taglio della partenza delle 11;27 da San Giovanni e delle 12:50 da Piazza del Popolo. Invece di tentare di rimettere in strada ulteriori vetture elettriche, anche eventualmente recuperando quelle abbandonate dentro la ex rimessa di San Paolo, al fine di rendere la linea con frequenze da servizio urbano e non da corriera di campagna, la fantastica e fantasiosa gestione ATAC, complice il sonno apatico dell’assessore Meleo, forse troppo impegnata nel progettare la funivia di Boccea, riduce ancora di più il servizio all’utenza. Arrivati a questo punto tanto varrebbe ammettere il completo fallimento delle linee “elettriche” e l’incapacità di gestire l’unica vettura modello Tecnobus Gulliver superstite ed invece di prendere in giro l’utenza sopprimere definitivamente il collegamento ormai rimasto del tutto fine a se stesso. Come CeSMoT ovviamente auspichiamo il recupero di vetture lautamente pagate con i soldi dei contribuenti, ma, a quanto sembra, a Roma il vento non è affatto cambiato ed il “Nuovo che avanza” sembra drammaticamente uguale al “vecchio avanzato” e temiamo che rivedere in strada altre vetture elettriche sia solamente un sogno, o meglio una fantasia da “sedicenti esperti di trasporti”
Comunicato Stampa-Roma,CesMoT: ripristino linea 34 notizia positiva per utenza
La notizia della prossima riattivazione della linea 34,che dal 3 aprile tornerà a via monte del Gallo,é una notizia positiva per gli abitanti della zona,da mesi privi di tpl a causa delle ben note inefficienze gestionali di ATAC. Grazie al proficuo e fattivo impegno del Municipio XIII,in particolare dell’Assessore Cajani,che ha recepito le istanze di cui anche noi,come CeSMoT ci siam fatti portavoce,attivandosi rapidamente nella ricerca di una soluzione,si é risolta positivamente una situazione di criticità che stava privando i cittadini del loro diritto alla mobilità. Quando la politica recepisce le istanze dei cittadini,e lavora compatta,si risolvono tutti i problemi. E di questo siamo grati.
comunicato stampa CeSMoT,postivo impegno Comune di Roma,attendiamo riapertura ferrovia Termini Giardinetti
Desideriamo ringraziare come CeSMoT il positivo interessamento della commissione mobilità del comune di Roma che in data odierna,insieme all’Assessore Meleo,si é recata presso la stazione di Centocelle per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di rinnovo dell’infrastruttura. Concordiamo pienamente con il presidente Stéfano nel ritenere che sia assurdo continuare a navigare a vista,senza un progetto per il futuro della linea,continuando a mettere “rattoppi” . Rinnovare come si sta facendo attualmente una parte di stazione,senza procedere al resto del piazzale e senza sapere se è quanto verrà utilizzato appare un film già visto su questa ferrovia,dove da anni si buttano soldi senza avere una strategia per il futuro. Riteniamo indispensabile risolvere sia le criticità sul materiale rotabile ,con il consumo anomalo dei carrelli,sia tornare quanto prima al capolinea di Giardinetti ,onde fornire un capillare collegamento ad una zona ora mal servita dalla metro C. In attesa di redigere un programma per il futuro che necessariamente dovrá essere la conversione in metrotranvia ed il prolungamento da Giardinetti a Tor Vergata
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT : slittamento riapertura ferrovia Termini – Giardinetti ennesima beffa di ATAC verso i pendolari. Enti preposti prendano provvedimenti urgenti
La notizia dello slittamento al prossimo 20 marzo della riapertura della Ferrovia Termini – Giardinetti, comunicata da ATAC con la consueta “intempestività” nel fine settimana, suona come l’ennesima beffa verso utenti e pendolari costretti, ancora per una settimana (se saranno fortunati) e per colpa delle ben note inefficienze gestionali ATAC, a dover utilizzare insufficienti ed inquinanti collegamenti su gomma per i loro spostamenti. La motivazione ufficiale secondo la quale “Il ritardo nel completamento delle attività e il proseguimento dei lavori si è reso necessario dopo avere riscontrato situazioni non prevedibili, riconducibili alla vetustà degli impianti sui quali si è lavorato e che hanno richiesto un approfondimento tecnico per la messa in sicurezza” suona fortemente pretestuosa in quanto già nel 1986 , con lo smantellamento della diramazione per Piazza dei Mirti è stato modificato il piazzale ed anche negli anni successivi sono stati effettuati lavori di manutenzione in stazione . Né tantomeno può essere considerato obsoleto un apparato ACEI attivato negli anni ’70, all’atto della realizzazione dell’attuale stazione, se consideriamo che, in ambito RFI, troviamo stazioni di medio/grandi dimensioni dove sono in servizio apparati di controllo degli enti di stazione con più di 40 anni di servizio senza che questo generi particolari criticità. Anzi, qualsiasi attivazione di nuovi apparati in genere viene effettuata contestualmente alla dismissione di quelli vecchi, limitando a brevi periodi le eventuali interruzioni della circolazione. Inoltre appare fortemente anomalo che solo poco prima della data di fine lavori ATAC riscontri “situazioni imprevedibili” come se in tutti questi anni non si fossero mai effettuati lavori di manutenzione. Non volendo assolutamente prendere in considerazione questa ipotesi, che aprirebbe scenari inquietanti, ci chiediamo allora cosa stia realmente facendo ATAC a Centocelle e come mai l’azienda ed i suoi vertici abbiano autorizzato lavori su una infrastruttura di cui l’azienda in primis non ha ancora deciso il destino futuro e per la quale da oltre due anni, non solo non ha realizzato il tanto sbandierato nuovo capolinea davanti alla stazione Parco di Centocelle della Metro C ma anche con ostinata ed inspiegabile testardaggine neghi la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti,continuando a fornire assurde e pretestuose spiegazioni e millantando inesistenti sovrapposizioni con la Metro C quando la stessa azienda tiene ben due linee di bus sovrapposte alla metro stessa. Tutto ciò, unito ai disservizi sulle altre due ferrovie (mal)gestite da ATAC, rende evidente che occorra una immediata sostituzione dei responsabili del metroferro,a partire dai direttori di esercizio (che farebbero bene a rassegnare loro stessi le dimissioni) , e un rapido intervento da parte della Regione Lazio, ente proprietario finora fin troppo “dormiente”, per revocare quanto prima la concessine del servizio ad ATAC affidandola a soggetti dotati della volontà e delle capacità di rilanciare il servizio su una infrastruttura strategica per la mobilità cittadina. Oltre a ciò chiediamo una ferrea vigilanza da parte del Comune di Roma, finalmente attento alle esigenze dell’utenza grazie anche all’ottimo lavoro della Commissione Mobilità, atta ad impedire ulteriori slittamenti della riapertura ed una celere riattivazione della tratta Centocelle – Giardinetti, in attesa di realizzare il prolungamento verso Tor Vergata su cui anche il Comune stesso si è dimostrato interessato.
Comunicato Stampa – Trasporti, CeSMoT: dopo deragliamento su Roma Nord necessaria sostituzione dirigenti del Metroferro ATAC
Lo svio odierno, per fortuna senza conseguenze, di un convoglio sulla ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che da alcuni anni a questa parte stanno funestando il settore metroferro di ATAC, costringendo i pendolari ad una autentica via crucis. Partendo proprio dalla Roma Nord, dove la cronica mancanza di treni costringe ad effettuare alcune corse con autobus distolti dal servizio urbano di Roma e dove il nuovo orario sembra studiato appositamente per scoraggiare l’utilizzo del treno, passando per la Roma Lido dove i continui guasti ai convogli, gran parte di essi con oltre 30 anni di servizio, provocano soppressioni “random di corse” fino ad arrivare alla ferrovia Roma – Giardinetti, da oltre due anni pretestuosamente limitata a Centocelle e dove, in barba a qualsiasi logica, sono in corso lavori di ammodernamento presso Centocelle senza che via sia alcun progetto da parte di ATAC su quale debba essere il futuro di una linea strategica per la mobilità del Casilino. Anche sulle metropolitane la situazione non è affatto rosea, come sulla Metro C, vanto ed orgoglio di ATAC sulla quale oltre a dover già sostituire gli assi dei convogli e tratti di armamento le frequenze, causa mancanza di treni, sono arrivate a 12 minuti, quasi quanto una ferrovia suburbana. Se a tutto questo aggiungiamo la non rosea situazione sulla rete di superficie, appare evidente che le scelte e le decisioni prese dai responsabili in questi mesi abbiano solo provocato danni, causando un decadimento del servizio. In una città come Roma, soffocata dall’inquinamento e con una domanda di mobilità in continua crescita, è intollerabile proseguire navigando a vista , nel classico “tirare a campare” . Proprio per questi motivi, per il bene dei cittadini, è bene che venga attuata una drastica “pulizia” in ambito ATAC, rimuovendo quanto prima tutti i dirigenti (ir)responsabili di tale scempio verso il TPL. In atetsa dei risultati della commissione d’inchiesta sull’incidente odierno, chiediamo ed auspichiamo dal Campidoglio e dalla Regione Lazio, quest’ultima finora colpevolmente distratta, un segnale forte , al fine di non vanificare i piccoli passi finora attuati per riavvicinare i cittadini romani al TPL. Una capitale europea merita un TPL di qualità, adeguato al ruolo che riveste.
Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Comunicato Stampa – Ferrovia Termini Giardinetti,CeSMoT: perplessi su scelte ATAC,urgente definire futuro linea
Prendiamo atto che ATAC abbia deciso di effettuare a partire da oggi alcuni lavori di “ammodernamento” nella stazione di Centocelle della ferrovia Termini – Giardinetti,sebbene riteniamo assurda ed incomprensibile scelta di effettuarli in un periodo come questo,di normale utilizzo invece che nei mesi estivi, provocando seri disagi e disservizi per utenti e pendolari. La cosa tuttavia non ci sorprende affatto visto l’assoluto e totale disinteresse dell’azienda verso le esigenza di mobilità del quadrante Casilina, privato già da due anni del collegamento con Giardinetti a causa della assurda e pretestuosa limitazione della linea a Centocelle attuata unilateralmente da Atac con il complice silenzio della Regione Lazio. Il tutto nel patetico e risibile tentativo di aumentare utilizzo della metro C nonchè di aumentare i km percorsi dai mezzi di superficie grazie alle linee 105 e 106 che corrono parallele a ferrovia e metropolitana. In questo sconfortante quadro,con la ex Fiuggi che continua a sopravvivere senza che Atac abbia ancora dichiarato cosa intende farne,suonano speranzose e soddisfacenti le parole dell’Assessore Meleo che,oltre ad aver dichiarato l’interesse capitolino verso in rilancio della linea,ha anche dichiarato la volontà di studiare il prolungamento verso Tor Vergata,come anche noi sosteniamo da tempo. Proprio in virtù di ciò auspichiamo di poter incontrare quanto prima sia l’Assessore Meleo,sia il Presidente della Commissione Mobilità Stéfano,anche lui dimostratosi attivamente interessato alle sorti di questa strategica infrastruttura,al fine di poter illustrare nel dettaglio le nostre proposte ed iniziare un proficuo e futuro dialogo sul Purtroppo disastrato TPL romano. Nel frattempo chiediamo all’Amministrazione Capitolina una attenta vigilanza sui lavori sia per il rispetto dei tempi di riapertura sia nel verificare che ATAC non approfitti della situazione per rendere modificare il Piazzale di Centocelle rendendo impossibile il ripristino del collegamento con Giardinetti.
Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Comunicato Stampa – CeSMoT, Buon Compleanno Metro A, 37 anni tra speranze ed occasioni mancate
Il 16 febbraio 1980, dopo anni di attese rinvii e disagi, dopo che i primi cantieri erano iniziati nel “lontano 1963, apriva finalmente all’esercizio la linea A della metropolitana, che, da quel giorno, avrebbe rivoluzionato la mobilità cittadina, mettendo rapidamente in collegamento il quartiere Prati con Piazza di Spagna, Termini, l’Appio e i quartieri della Tuscolana. Purtroppo, a distanza di 37 anni, non possiamo fare a meno di riflettere sulle occasioni mancate per la città di Roma. Occasioni mancate in quanto la Linea A per anni è stata un “unicum” , tanto che si dovrà attendere il 1990 per vedere espandersi nuovamente la rete “sotteranea” con l’apertura del prolungamento Termini – Rebibbia della Linea B della metropolitana, mentre, per quanto riguarda la Metro A, solo nel 2000 vedrà spostare il capolinea da Ottaviano a Cornelia, a servizio dei quartieri a nord ovest della città. In tutti questi anni, nonostante i numerosi progetti e le tante parole, a Roma stenta a decollare una vera e propria cura del ferro, e la stessa Linea A della metropolitana attende di vedere realizzati i necessari prolungamenti a nord verso Boccea ed a Sud verso Morena e Ciampino. Non si riesce a comprendere come mai solo a Roma sembri essere così complicato realizzare nuove metropolitane, come mai solo a Roma, Metro C docet, i costi di realizzazione aumentino in maniera esponenziale. Senza dimenticare le proteste, più o meno strumentali, di finti ecologisti, pronti alle barricate se un cantiere tocca due o tre cespugli, o rischia di dover “spostare” qualche “antico vaso” dimenticato , ma pronti ad ignorare i danni prodotti dal traffico privato. Roma ha necessità di una vera cura su ferro, che integri , in maniera complementare Tram e Metropolitane. 37 anni fa, con l’apertura della metropolitana, si pensionò, forse frettolosamente, ciò che restava dell’antica rete delle tramvie dei castelli, dimenticando che, mentre in effetti la Linea Termini – Cinecittà era coperta dalla metropolitana (sebbene ancora oggi troviamo un bus San Giovanni – Cinecittà in sovrapposizione, per la gioia dei “portoghesi” ) , la tratta per Capannelle, sospesa già nel 1978, poteva essere ammodernata e recuperata. Un poco la stessa storia accaduta quando, con l’apertura della Metro C ATAC ha pretestuosamente ed arbitrariamente, complice il sonno apatico della Regione Lazio, sospeso la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti adducendo “fantasiose” sovrapposizioni.
La speranza è che, finalmente, si impari dagli errori del passato e si smetta di inseguire fantasiose funivie o improbabili modalità di trasporto alternativo, che si ricordi che Roma, con i suoi 7 colli non è una città da percorrere totalmente in bicicletta, stile Amsterdam e che si torni a progettare ed ad investire sulle metropolitane e più in generale sul trasporto su ferro, abbandonando le scuse puerili fino ad oggi addotte per “non fare” nonché le barricate politiche ed ideologiche per le quali se un’opera è proposta dalla parte politica avversa automaticamente è da scartare. Se la politica persegue il bene comune nonché segue e controlla minuziosamente tutte le fasi , dal progetto in poi, si eliminano sprechi e ruberie. E si dota la città di un TPL efficace ed efficiente
In attesa dell’apertura delle nuove tratte della Linea C e sul finanziamento dei prolungamenti per la Linea A, desideriamo fare gli auguri alla “linea arancione” che il 16 febbraio spegnerà le 37 candeline e che in questi anni è diventata compagna insostituibile di viaggio di romani e turisti. E, il nostro grazie, oltre agli uomini ed alle donne di ATAC, macchinisti, DCT, agenti di stazione, operai e personale delle officine che ogni giorno lavorano per garantire il servizio alla città, va anche a chi, quel 16 febbraio 1980, rese possibile l’avvio del servizio, consapevole, forse, di scrivere una piccola pagina di storia del trasporto romano. Infine, il nostro doveroso ricordo va anche al “tram blu dei castelli” che passò il testimone proprio alla metro, chiudendo l’esercizio alle 14:20 del 15 Febbraio 1980, dopo un’ultima affollatissima corsa di commiato.
Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Comunicato Stampa – CeSMoT,positivo interesse Municipio Roma 13 su problemi linea ATAC 34
Nella giornata odierna,davanti alla commissione Ambiente e Mobilità del Municipio 13 abbiamo avuto modo di parlare delle problematiche della Linea 34,che da inizio anno non raggiunge più Via Monte del Gallo,e di illustrare le nostre soluzioni per superare le attuali criticità (soluzioni che alleghiamo) .Abbiamo riscontrato un positivo interesse da parte della Commissione per le nostre proposte e riteniamo molto proficuo l’incontro avuto. Riteniamo molto importante e positivo l’interesse e l’impegno del Municipio nel voler tornare a dare,in tempi brevi un collegamento agli abitanti di Via Monte del Gallo. Desideriamo ringraziare l’Assessore Cajani e tutta la commissione per averci ascoltato e per aver accolto.le istanze dei cittadini.É sempre positivo quando una amministrazione é vicina alle esigenze del territorio che amministra. Unico neo della giornata é stata l’assenza di un qualsiasi rappresentante di ATAC:a nostro giudizio sarebbe stato molto costruttivo avere il punto di vista dell’azienda di trasporto,anche per capire come mai,fino allo scorso anno l’azienda abbia ritenuto necessario affittare 7 minibus a biogas dalla Società Giovi Srl ,come mai per il 2017 si é ritenuto non proseguire il noleggio e,sopratutto,cosa si intende fare per risolvere i disagi dovuti alla carenza di vetture corte,carenza che sta causando la sospensione quasi quotidiana di linee come 115 ed 870. Auspichiamo perciò un futuro incontro anche con i responsabili di ATAC SpA e di Roma Servizi per la Mobilità,alla presenza dell’Assessore Meleo e del Presidente Stéfano al fine di portare alla loro attenzione le nostre proposte.
Comunicato Stampa – Roma Capitale, CeSMoT: urgente acquisto nuove vetture corte per ATAC
Anche nella giornata appena trascorsa si è assistito, come purtroppo capita ormai da diverso tempo, alla sospensione di alcune linee ATAC, nella fattispecie 115 ed 870, a causa dell’indisponibilità di autobus di tipo corto. Finora, la ben nota indisponibilità di vetture corte, giunte ormai al termine della loro vita operativa, è stata sottovalutata dalle precedenti amministrazioni comunali, preferendo all’acquisto di nuove vetture, la cessione al consorzio Roma TPL di gran parte delle linee che, per le caratteristiche del loro percorso, necessitavano di essere esercitate con vetture di tipo corto. Considerando che, centro storico a parte, dove si attende la riattivazione delle linee esercitate con minibus elettrici, lo sviluppo urbanistico di Roma ha consegnato numerosi quartieri costellati di strade strette poco adatte al transito di bus ordinari, riteniamo indispensabile, al di là dell’acquisto dei nuovi bus da 18 e 12 metri, che l’amministrazione comunale provveda con sollecitudine, a provvedere all’acquisto / noleggio , di autobus corti al fine di superare l’attuale stato di emergenza.