Comunicato Stampa: CeSMoT, pedonalizzazione via dei Fori Imperiali sia premessa per il tram

9220_3emanuelefilibertoIn una città dove il TPL risulta purtroppo affetto da ritardi e disservizi quasi patologici, complice anche la cronica mancanza sia di seri investimenti sia di progetti a lungo termine, la recente proposta del dimissionario sindaco Marino di chiudere totalmente Via dei Fori Imperiali anche agli autobus, sebbene degna di attenzione in quanto ridarebbe respiro all’area archeologica, non può e non deve essere una semplice iniziativa di facciata. Nella situazione attuale, infatti, via dei Fori Imperiali rappresenta una importante direttrice per le linee di bus della zona, dirette verso Piazza Venezia o Via del Corso, nonché un ottimo interscambio con la metropolitana nella stazione Colosseo. Chiudere “sic et simpliciter” la strada, senza un valido progetto di riforma del TPL, rischia di  privare romani e turisti di un comodo e pratico interscambio metro / gomma e di peggiorare la regolarità delle linee della zona.  Piuttosto che una semplice e totale pedonalizzazione, riteniamo necessario, come CeSMoT,  che si colga l’occasione per mettere in cantiere un progetto a lungo respiro, ovvero il recupero dell’area archeologica, sanando la “ferita” provocata dalla realizzazione di Via dei Fori Imperiali. In questo scenario la realizzazione di una linea tramviaria che attraverso Via dei Fori Imperiali arrivi fino a Piazza Venezia e verso Termini, rappresenterebbe la giusta alternativa ecologica in un’ottica di mobilità sostenibile e garantirebbe il necessario interscambio sia con l’attuale fermata della Metro B che con la futura fermata della Linea C della metropolitana. In questi ultimi giorni di mandato il dimissionario sindaco, per di più libero dall’ingombrante e demagogica presenza dell’ormai per fortuna ex assessore Esposito, ha la grande, unica ed irripetibile occasione, con questo progetto, di essere il promotore di una svolta storica per la città Roma.

15/10/2015

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Modifiche Rete ATAC: CeSMoT, perplessi da scelta di non riattivare ferrovia Centocelle – Giardinetti

8877_445bolognaLe annunciate modifiche alla rete di superficie ATAC del quadrante Casilina, che entreranno in vigore il prossimo Lunedì, ci lasciano fortemente perplessi. Ci riferiamo, in particolare, alla scelta di continuare a tenere in esercizio, potenziandola anche, la linea autobus 106, vero e proprio doppione della Linea C della Metropolitana e di non riattivare la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti. Poco più di un mese fa, ricordiamo, questa linea è stata limitata a Centocelle proprio adducendo come motivazione principale la sovrapposizione con la metropolitana. A questo punto ci chiediamo come mai la ferrovia era sovrapposta alla metropolitana mentre una linea di autobus che da Centocelle arriva fino a Grotte Celoni invece non lo sia. Tanto più che gli autobus non potranno mai avere gli stessi tempi di percorrenza e la capienza dei convogli della sospesa ferrovia. Senza ovviamente dimenticare che mentre un autobus genera traffico ed inquinamento, il treno no. Il sospetto è che la scelta sia dovuta al fatto che, in un periodo di “spending review”, la Regione Lazio abbia scelto la strada del “risparmio” sulla pelle degli utenti sacrificando la ferrovia e lasciando poi ad atac il compito di trovare soluzioni per garantire la mobilità dei cittadini rimasti orfani del trenino. Tanto più che mentre il corrispettivo per l’esercizio della tratta ferroviaria spettante ad ATAC era a carico della regione Lazio, il corrispettivo per le linee su gomma viene erogato dal Comune di Roma. Un ente risparmia, l’altro ha un aggravio di costi. E a rimetterci alla fine è sempre l’utenza, che si ritrova un TPL forzatamente inefficiente. A nostro giudizio, in attesa che gli enti competenti, Regione Lazio in primis, finora assente e disinteressata,  decidano se far morire definitivamente la ferrovia Termini – Giardinetti o se investire su un suo potenziamento e prolungamento, riteniamo sia opportuno sopprimere le linea autobus  e riattivare, anche con frequenze differenti rispetto al passato, la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti, il tutto con indubbi vantaggi sia per i pendolari che per l’ambiente. Inoltre la soppressione delle linee 106 e 107, nonchè dell’inutile navetta Centocelle – Parco di Centocelle permetterebbe ad ATAC di recuperare vetture e personale da impiegare per potenziare il servizio in altre parti della città, soprattutto in previsione dell’imminente Giubileo.

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Comunicato Stampa: CeSMoT, iniziativa sociale di ATAC non cancella vergogna per i disservizi quotidiani

3463_60NsempioneSiamo ben lieti di apprendere dell’iniziativa di ATAC SpA, denominata “Metti una sera a cena” , organizzata presso il Polo Museale , insieme all’ Assessorato alle Politiche Sociali ed a quello della Mobilità, dedicata agli anziani Over 65, ma desideriamo ricordare che il seppur lodevole impegno dell’azienda capitolina nel sociale non cancella la pessima gestione del TPL ed i vergognosi disservizi subiti dai cittadini romani e non durante i mesi estivi. Le soppressioni di corse avvenute sulle metropolitane e sulle ferrovie regionali, i lavori infiniti sui binari del tram che hanno azzoppato la già asfittica rete, le vergognose attese “bibliche” alle fermate, il pessimo stato manutentivo dei mezzi  e, da ultimo, la sconcertante ed arbitraria sospensione della tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti sono solo alcuni degli eventi per i quali i vertici ATAC dovrebbero presentare le loro scuse ai romani e dimettersi in blocco.  Concordiamo con l’Assessore Esposito quando si complimenta con i dipendenti che volontariamente contribuiranno all’iniziativa, ma riteniamo che i complimenti vadano fatti solamente a chi, ogni giorno, seppur tra mille difficoltà, riesce a garantire un minimo di servizio, non a quei dirigenti, responsabili in prima persona dei disservizi,  che approfitteranno dell’occasione “sociale” per ripulirsi la coscienza. Le iniziative a favore delle fasce più deboli, lodevoli e doverose,  non devono mai far dimenticare che esiste un diritto alla mobilità per i cittadini, diritto quasi quotidianamente leso da un’azienda che, arrivati a questo punto, sarebbe opportuno si facesse da parte al fine di permettere una ricostruzione totale del TPL romano.

 

 

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Trasporti, CeSMoT : da oggi a Roma termina “l’era del ferro” ed inizia “l’era della gomma”

823_casilina_togliattiCon la stolta e scellerata soppressione della tratta Centocelle – Giardinetti, avvenuta da parte di ATAC in data odierna, possiamo ben dire, alla luce anche delle cervellotiche ed astruse ultime modifiche della rete autobus, che a Roma sia definitivamente terminata “l’era del ferro” iniziata dalle passate amministrazioni. Da oggi ATAC, che già ha dato prova di scarsa capacità nel gestire il settore metroferro, come ad esempio sulla  Roma – Lido dove l’orario ufficiale è solo un foglio di carta appeso nelle stazioni essendo totalmente differente dalla realtà dell’esercizio, punta decisamente a trasformare Roma in una città invasa dagli autobus, con conseguente peggioramenti dei tempi di viaggio. Se prendiamo, ad esempio  una persona che parte da Torre Spaccata per andare a Termini, ora deve scendere in metro, arrivare a Parco di Centocelle, uscire dalla metro e prendere il 105, con tempi di attesa, senza traffico e sperando che non ci siano ritardi, di circa 120 minuti, a fronte dei 40 minuti che si impiegavano con la ferrovia. E gli esempi potrebbero essere molteplici, ma tutti portano a pensare ad una precisa strategia di ATAC, colpevole, oltretutto, di un vero e proprio colpo di mano, con la decisione di sopprimere la ferrovia in pieno agosto, con la città quasi deserta, al fine di limitare ogni possibile protesta e mettere gli utenti davanti al fatto compiuto. Nel continuare a chiedere a gran voce a tutti i soggetti preposti la revoca del provvedimento e la riattivazione della tratta Centocelle – Giardinetti, chiediamo, come CeSMoT, l’immediata rimozione del Direttore d’Esercizio del settore Metroferro di ATAC, che ha firmato ed avallato il provvedimento di chiusura nonchè la contestuale rimozione di tutti gli altri dirigenti ATAC e/o Roma Servizi per la Mobilità responsabili di tale scempio.  

 

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Trasporti, CeSMoT: priorità non è ticket “notturno” ma riforma e potenziamento rete

2504_n11ostienseSiamo ben “lieti” di apprendere che l’assessore Importa abbia a cuore i giovani ed abbia annunciato uno speciale biglietto di tre euro per evitare le stragi post-movida e valido per viaggiare sui mezzi pubblici dalle 8 di sera fino alle 5 del mattino, tuttavia vorremmo far notare all’assessore che non è questa una priorità in quanto la rete notturna necessita non solo di una riforma, ma di radicali interventi per eliminare le criticità dovute, ad esempio, alla carenza di vetture, che spesso provoca soppressione di corse o, più in generale, all’eccessiva anzianità delle vetture stesse. Senza dimenticare che le linee notturne sono escluse dal monitoraggio e che quindi è praticamente impossibile avere, con esattezza, i tempi di attesa alla fermata. Inoltre, ci sfugge l’utilità di un biglietto che costa quanto due normali e ci chiediamo quale sia il vantaggio nel suo acquisto, tanto più che la metropolitana inizia il suo servizio alle 5.30 e quindi ben oltre la validità del “nuovo” ticket. Ci sentiamo di consigliare, infine, all’Assessore Improta un “istruttivo” viaggio sulle linee notturne romane, per toccare con mano il reale stato del servizio. Prima di pensare a giuste iniziative per incentivare l’uso del TPL sarebbe opportuno fare in modo che il suddetto TPL sia efficiente, cosa che attualmente, specie quello notturno a Roma, non è.

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Trasporti, CeSMoT: Bene riattivazione ferrovia Roma – Giardinetti,ma necessario definirne futuro

051-422-057filareteApprendiamo con piacere che in tempi relativamente brevi ATAC ha provveduto da oggi alla riapertura della ferrovia Roma – Giardinetti, interrotta da giorni nella tratta Centocelle – Laziali a causa di una voragine formatasi in Largo Alessi. É tuttavia necessario che i soggetti interessati nella gestione della linea, ovvero Regione Lazio, in qualità di proprietario dell’infrastruttura, ATAC e Comune di Roma, pianifichino il futuro della linea, definendo un programma di investimenti che contribuisca a migliorare il servizio, ammodernando ad esempio il materiale rotabile, spazzando via così ogni possibile ipotesi di soppressione, ipotesi che ciclicamente torna e che sarebbe folle e sconsiderato porre in opera, vista e considerata l’importanza della linea per la mobilità della zona Casilina.

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Sardegna regione virtuosa nel trasporto su ferro, esempio da seguire

ALn6683340_soraApprendiamo positivamente la notizia  (http://www.ilmondodeitreni.it/blog/?p=1112) che in Sardegna saranno eliminate le corse autobus sovrapposte a quelle ferroviarie. Dopo anni di disinteresse finalmente assistiamo ad un concreto impegno dell’amministrazione regionale sarda che, puntando decisamente sul trasporto ferroviario, si sta dimostrando regione virtuosa e molto attenta alle tematiche ambientali. Auspichiamo che quanto stia avvenendo in Sardegna possa essere da illuminante esempio per altre regioni molto poco virtuose,come la Regione Piemonte, che ricordiamo, non ha posto in essere alcun provvedimento per riaprire le linee secondarie frettolosamente soppresse dalla passata giunta Cota

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Ferrovie, CeSMoT: fortemente perplessi dal piano neve di RFI

ALn6683340_soraLe recenti nevicate dello scorso 31 dicembre, con l’attuazione del Piano Neve di RFI che prevede che prevede la riduzione del numero dei treni in circolazione sulla linea, a tutela della regolarità del restante servizio oppure la sospensione del servizio e la sostituzione con autobus hanno messo ancora una volta in evidenza l’assurdità  di un piano chee non trova alcun riscontro in altre realtà europee dove le nevicate raggiungono livelli ben maggiori di quelli visti lo scorso 31 dicembre. Ancora una volta, prosegue il CeSMoT, invece di intervenire preventivamente per risolvere le criticità, RFI sceglie la via più semplice, ovvero quella di sospendere il servizio, dimenticando che in caso di condizioni meteo avverse e con le strade rese impraticabili dal ghiaccio e dalle neve mettere i viaggiatori su un autobus è, a dir poco, un grande azzardo in quanto l’unico mezzo veramente sicuro e che non corre il rischio di finire fuori strada o rimanere bloccato è proprio il treno. Oltretutto, lo scorso 31 dicembre, abbiamo anche assistito sulla Ferrovia Avezzano – Roccasecca all’apoteosi dei comportamenti assurdi, con RFI che improvvisamente decide di chiudere la linea con poco più di 20 cm di neve e Trenitalia che non ha ritenuto opportuno informare l’utenza attraverso un comunicato stampa, limitandosi ad una generica risposta su twitter solo dopo un ns sollecito. Ma la cosa più paradossale è stato poi apprendere dai social network che mentre la Roccasecca – Avezzano era chiusa per neve e l’utenza lasciata in balia degli eventi, che lo spazzaneve S244.001 assegnato al DL di Sulmona era impegnato a sgomberare dalla neve la linea Sulmona – Carpinone, che non vede da oltre due anni la circolazione di treni ordinari. Quale necessità c’era di sgomberare una linea chiusa al traffico regolare?

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***Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: bene pedonalizzazione Fori Imperiali ma necessario realizzare sistema Tramviario***

9217_veneziaAccogliamo favorevolmente l’annuncio da parte del sindaco Marino sulla nuova pedonalizzazione totale di Via dei Fori durante il periodo Natalizio, dal 25 dicembre al 7 gennaio, pedonalizzazione che restituirà la storica arteria alle passeggiate dei romani, ma riteniamo che, se si vuole proseguire nel progetto di rendere definitivamente pedonale l’area, chiudendola anche ad autobus e taxi, occorrerà installare un sistema di trasporto ecologico come il tram al fine di permettere un’alternativa a turisti e romani che normalmente utilizzano le varie linee in transito proprio per Via dei Fori Imperiali. Con moderati investimenti potrà essere possibile prolungare i binari provenienti da Via Labicana per congiungerli ai binari della linea 8 in arrivo a Piazza Venezia, creando, insieme alla futura Metro C ed al necessario asse tramviario lungo Via Nazionale / Corso Vittorio, un autentico effetto rete” – Lo comunica il CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, commentando l’annuncio del Sindaco Marino sulla pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali. “L’esperienza maturata in altre città europee dimostra come il tram sia il mezzo di trasporto ideale, ecologico ed efficiente, che ben si armonizza anche nel percorrere i centri storici. Qualora inoltre l’installazione della linea aerea di alimentazione venga giudicata “incompatibile” con il luogo desideriamo ricordare che l’attuale tecnologia permette anche l’alimentazione delle vetture tramite sistemi alternativi da terra. Come CeSMoT, per tanto, chiediamo al Sindaco Marino un concreto impegno nell’implementazione della rete tramviaria romana, preludio necessario a future pedonalizzazioni”

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CeSMoT – Perplessi da dichiarazioni “fuorvianti” dell’assessore Improta

20141130_145225Il CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, a seguito della recente intervista rilasciata dall’assessore Improta ad un’emittente capitolina, ritiene molto fuorviante l’affermazione secondo cui la metro C arriverà ad Ottaviano ma solo se “in tempi decenti, altrimenti ci fermeremo al Colosseo”: tale presa di posizione, infatti, detta da un’esponente della giunta capitolina sembra alludere, neanche troppo velatamente ad una specie di ricatto, oltre ad essere molto aleatoria. Il termine “decente” ,infatti, riferito ai tempi di realizzazione di un’infrastruttura del calibro di una metropolitana ha una valenza quantomeno soggettiva, tanto più quando spetta proprio al Comune vigilare sui tempi di realizzazione di un’opera strategica per la mobilità cittadina come appunto la terza linea della metropolitana.  I ben noti ritardi accumulati finora nella costruzione della Linea C , le cui cause sono ben note, non possono e non devono essere una scusa “per non fare” ,specialmente in una città come Roma strangolata nella morsa del traffico.  Per quanto riguarda il prolungamento della Linea B Rebibbia-Casal Monastero ed in particolare l’intenzione di fare a meno del project financing, siamo ben lieti che, in un particolare momento come questo l’assessore voglia impedire nuove cementificazioni, ma, vista l’importanza dell’opera,  vorremmo sapere se  è già riuscito ad individuare una fonte alternativa di finanziamento e quale essa sia. Infine, sulla riorganizzazione della rete, sebbene fosse necessario eliminare alcune linee palesemente inutili e scarsamente frequentate (tipo 140,442,571 o 665) , affermare che “più di un tot di chilometri Atac non riesce a produrli” suona troppo simile ad una resa incondizionata ed un latente invito ai cittadini ad arrangiarsi. Un comune virtuoso ha il preciso dovere di mettere in atto politiche per la mobilità ed intervenire per risanare il TPL e l’azienda ATAC, per tanto è necessario, prima di proseguire con ulteriori revisioni della rete, aprire un tavolo di confronto con i cittadini dei municipi interessati al fine di eliminare eventuali sprechi ed inefficienze senza però penalizzare il diritto alla mobilità dei cittadini.

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