Roma, le Linee J:il primo esperimento (fallito) di affidamento del TPL ai privati

la 7104 sulla J6 In Piazza Risorgimento

Vettura 7107 sulla Linea J7 in Piazza San Giovanni in Laterano

La normativa di riforma del trasporto pubblico locale, avviata nel 1997 con il decreto legislativo 422 e la legge regionale 30/98 di attuazione, imponeva, tra le altre cose,  la fine del monopolio nella gestione dei servizi di TPL con l’introduzione di regole di concorrenzialità, utili ad ottenere servizi qualitativamente migliori e a costi più bassi per i cittadini. Proprio partendo da questo presupposto, sul finire del 1999 in occasione del grande giubileo del 2000 il Comune di Roma decideva di creare una rete ad hoc di nuove linee autobus, con lo scopo principale di trasportare i numerosi turisti che sarebbero accorsi a Roma per il giubileo e non solo loro verso i principali punti di attrazione civile e religiosa. Inoltre tramite un apposito Piano Pulmann studiato ad hoc con l’istituzione di  Check Point di accesso alla città e parcheggi di sosta, mai entrato in funzione a pieno regime, era previsto che queste linee servissero anche da interscambio: i turisti,scesi dai bus GT nei vari punti di sosta quali,ad esempio, la stazione FS di Roma Aurelia o la stazione di Saxa Rubra della Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo,avrebbero trovato i bus della nuove Linee J per arrivare in centro. La gestione delle nuove linee venne affidata ad una A.T.I. composta da Sita (Gruppo Ferrovie dello Stato) – Cipar – APM Perugia  e  Transdev (società francese specializzata nel TPL) . Per gestire le Linee J, che interrompevano di fatto il Monopolio ATAC,  furono acquistati, dal Comune di Roma, 112 autobus di nuova concezione,  in livrea arancio e blu, lunghi 12 metri, dotati di aria climatizzata, display luminosi a matrice di led, controllo satellitare, pedana e posto per disabili e vennero forniti dalla Breda Menarini, all’ epoca una delle società leader in Italia nella produzione di autobus che di lì a poco sarebbe sbarcata a Roma con tutta o quasi la sua produzione,  modello BMB 240 L, ovvero il nuovo modello di punta  della Breda di Bologna, presentato sul mercato nel 1998. Le vetture vennero immatricolate come serie 7000 – 7112 . Il costo dei biglietti, validi esclusivamente  per le Linee J,forse per necessità per rientrare dei costi, o forse, a voler pensare male, per tentare una speculazione  sul turismo, fu fissato secondo queste tariffe:

  • Biglietto 75 minuti £. 1900 € 0,98
  • Biglietto 1 giorno £. 4700 € 2,43
  • Biglietto 2 giorni £. 8000 € 4,13
  • Biglietto 3 giorni £. 11400 € 5,89
  • Biglietto 7 giorni £. 18000 € 9,30
  • Abbonamento Mensile £. 31300 € 16,17

Completavano la nuova rete delle innovative e moderne paline elettroniche che avrebbero dovuto indicare i tempi di attesa alle fermate. Il debutto della nuova rete avviene il  18/12/1999  quando vengono  istituite le prime linee ovvero la  J2 (circolare destra e sinistra del centro storico  con capolinea a Termini) e la J5 (Via Eleniana – Piazza Pio XI). Allo scopo di pubblicizzare il nuovo servizio ed incentivarne l’uso, per i primi due giorni, venne deciso che non si sarebbe pagato il biglietto, biglietto che in questa prima fase era facilissimo da trovare, in tabaccherie o edicole vicino ai capilinea. Il giorno di Natale del 1999 ,con l’inizio del periodo giubilare, entrambe le due linee furono in servizio tutta la giornata e a partire dal 15/01/2000 tutte le linee erano in servizio, con i seguenti percorsi:

  • J2S Circolare sinistra (Piazza dei Cinquecento– Via Cavour – Largo Corrado Ricci – Via dei Fori Imperiali – Piazza Venezia – Via del Corso – Largo Chigi – Via del Tritone – Traforo Umberto I – Via Nazionale – Via Agostino Depretis – Piazza dell’Esquilino – Via Liberiana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Via Gioberti – Via Giovanni Giolitti – Piazza dei Cinquecento)
  • J2D Circolare destra (percorso identico alla J2S ma in senso opposto)
  • J3 Catacombe – Termini (Largo dei Martiri delle Fosse Ardeatine – Via Ardeatina – Via Meropia – Piazzale Antonio Tosti – Viale Carlo Tommaso Odescalchi – Piazza dei Navigatori – Via Cristoforo Colombo – Circonvallazione Ostiense Piazza Giovanni Da Verrazzano – Piazzale XII Ottobre 1492 – Piazza Giovanni Da Verrazzano – Circonvallazione Ostiense – Via Cristoforo Colombo – Terme di Caracalla – Piazzale Numa Pompilio – Via Druso – Porta Metronia – Via dell’Amba Aradam – Piazza di San Giovanni in Laterano – Via Merulana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Via Gioberti – Via Giovanni Giolitti – Piazza dei Cinquecento)
  • J4 Stadio Olimpico – San Paolo (Viale Antonino di San Giuliano – Lungotevere Maresciallo Diaz – Piazzale Maresciallo Giardino – Viale Angelico – Via Barletta – Via Ottaviano – Piazza del Risorgimento – Porta Castello – Piazza Adriana – Piazza Pia Lungotevere Vaticano – Lungotevere in Sassia – Ponte Garibaldi – Via Arenula – Via delle Botteghe Oscure – Piazza Venezia – Via dei Fori Imperiali – Piazza del Colosseo – Via di San Gregorio – Piazza di Porta Capena – Viale Aventino – Piazza Albania – Viale della Piramide Cestia – Piazza di Porta San Paolo – Viale delle Cave Ardeatine – Piazzale dei Partigiani – Via dei Verbiti – Viale Marco Polo – Piazzale Ostiense – Piazza di Porta San Paolo – Via Raffaele Persichetti – Piazzale Ostiense – Via Ostiense – Lungotevere di San Paolo – Viale di San Paolo – Piazzale di San Paolo)
  • J5 Stazione Tiburtina – Santa Croce – Pio XI – Stazione Aurelia (Piazzale della Stazione Tiburtina – Via Tiburtina – Circonvallazione Tiburtina – Viale Scalo San Lorenzo – Piazza di Porta Maggiore – Via Eleniana – Piazza di Santa Croce in Gerusalemme – Viale Carlo Felice – Piazza di Porta San Giovanni – Via Emanuele Filiberto – Via Domenico Fontana – Piazza di San Giovanni in Laterano – Via Merulana – Via Labicana – Piazza del Colosseo – Via dei Fori Imperiali – Piazza Venezia – Via del Plebiscito – Corso Vittorio Emanuele II – Ponte Vittorio Emanuele II – Lungotevere in Sassia – Piazza della Rovere – Galleria Principe Amedeo Savoia Aosta – Via Aurelia – Piazzale Gregorio VII – Via Gregorio VII – Piazza Pio XI – Via Gregorio VII – Piazza di Villa Carpegna – Circonvallazione Aurelia – Piazza San Giovanni Battista De la Salle – Via Aurelia – Stazione Aurelia)
  • J6 Santa Croce – Risorgimento (Via Eleniana – Porta Maggiore – Via Eleniana – Piazza di Santa Croce in Gerusalemme – Via Conte Verde – Piazza Vittorio Emanuele II – Via dello Statuto – Via Merulana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Piazza dei Cinquecento – Via Luigi Einaudi – Piazza della Repubblica – Via Vittorio Emanuele Orlando – Via XX Settembre – Largo Santa Susanna – Via Vittorio Veneto  – Viale San Paolo del Brasile – Viale George Washington – Piazzale Flaminio – Via Flaminia – Via Domenico Alberto Azuni – Ponte Matteotti – Viale delle Milizie – Via Barletta – Via Ottaviano – Piazza del Risorgimento)
  • J7 Saxa Rubra – San Silvestro (Stazione Saxa Rubra – Viale Maurizio Barendson – Via Filacciano – Via Flaminia – Via Flaminia Nuova – Corso di Francia – Viale Maresciallo Pilsudski – Piazza Euclide – Via Giovanni Antonelli – Piazza Pitagora – Viale dei Parioli – Piazza Ungheria – Viale Liegi – Via Salaria – Largo Benedetto Marcello – Via Giovanni Pacini – Largo Amilcare Ponchielli – Via Ruggero Giovannelli – Via Giovanni Paisiello – Via Pinciana – Piazzale Brasile – Via Vittorio Veneto – Piazza Barberini – Via del Tritone – Piazza di San Silvestro)
  • J8 Aurelia – San Pietro (Stazione Aurelia – Via Aurelia – Piazza San Giovanni Battista De La Salle – Circonvallazione Aurelia – Piazza di Villa Carpegna – Via Gregorio VII – Piazza Pio XI – Via Gregorio VII – Piazzale Gregorio VII – Via del Crocefisso – Stazione di San Pietro)
  • J9 Trionfale – Augusto Imperatore (Via Trionfale – Via dell’Acquedotto del Peschiera – Via della Pineta Sacchetti – Via Domenico Tardini – Piazza dei Giureconsulti – Circonvallazione Cornelia – Piazza San Giovanni Battista De La Salle – Via Aurelia – Piazza Irnerio – Via Baldo degli Ubaldi – Via Angelo Emo – Via Candia – Via Leone IV – Piazza del Risorgimento – Via Crescenzio – Piazza Cavour – Via Vittoria Colonna – Ponte Cavour – Piazza del Porto di Ripetta – Via Ferdinando di Savoia – Via Maria Adelaide – Passeggiata di Ripetta – Via dell’Ara Pacis – Piazza Augusto Imperatore)

Si trattava di linee lunghissime, ideate per collegare zone opposte della città passando per il centro storico, con fermate limitate, una sorta di antenate delle attuali Linee express. Il successo iniziale delle linee, con quasi sei milioni e mezzo di passeggeri trasporti, lasciava presagire un roseo futuro per la rete delle Linee J, ma le cose andarono ben diversamente da quanto preventivato. Passato l’effetto Giubileo ed il picco avuto tra Maggio e Luglio del 2000, la rete inizia un lento ed inesorabile declino, complice la mancata integrazione con i titoli di viaggio metrebus che costringeva l’utenza, anche abbonata ATAC, a munirsi di un ulteriore titolo di viaggio. Al drastico calo di viaggiatori, stimato secondo quanto riportato dalla stampa dell’epoca in un -40%, corrisponde, come ovvio, un drastico calo dei biglietti venduti, tanto da indurre numerosi rivenditori a non rinnovare gli accordi di vendita. La difficoltà nel trovare i biglietti causa,come ovvio, un continuo calo di viaggiatori. Per tentare di arginare la crisi, dovuta anche agli alti costi del personale e del servizio (si parlava di 5000£/Km) e salvare la rete evitando una chiusura con inevitabili licenziamenti viene dapprima tentata una distribuzione di biglietti direttamente alle fermate, poi, in via promozionale, ai possessori di abbonamenti Metrebus viene concesso di viaggiare gratuitamente sulle linee J. Provvedimenti che di fatto si riveleranno del tutto inutili: le vetture girano sempre più vuote, tanto da meritarsi il poco simpatico appellativo di “Girasoli” . Segno evidente che la rete non rispondeva affatto alle reali esigenze dell’utenza. In ottica di riduzione dei costi il consorzio,sempre più in perdita,  restituisce al Comune un primo lotto di 30 vetture e propone un piano di riorganizzazione della rete che prevede la soppressione delle linee J6, J7 e J9 ,probabilmente ed una drastica riduzione delle frequenze sulle restanti linee. I risultati però, anche così, non cambiano, i bus sono sempre più vuoti,complice anche la riduzione delle corse, e sulle linee J si scatena,feroce la polemica politica. Che la fine sia imminente lo lascia presagire un ulteriore drastico taglio del servizio che dal 16/7/2001 lascia in servizio le sole linee: J2S – J4 – J5, con la J5 che da un lato viene limitata a Via Eleniana, mentre, per sopperire alla soppressione della J8, alcune corse vengono prolungate fino alla stazione FS di Roma Aurelia. Anche questi provvedimenti non cambiano lo stato delle cose: ormai appare chiaro ed evidente che l’esperimento è da ritenersi fallito e si attende solo che ne venga decisa la fine. E a decretarne la fine sarà proprio il Comune di Roma quando il 31/12/2002, alla scadenza del contratto di servizio, decide di non rinnovarlo, facendo calare il sipario sulle Linee J , che però “risorgeranno” ,a  sorpresa, parzialmente a partire dal 3/2/2003 con l’istituzione delle linee 271 e 571 sul percorso delle defunte J4 e J5 (quest’ultima però solo sul percorso Via Eleniana – Piazza Pio XI) . Di fatto entrambe le linee non riscossero mai il pieno gradimento dell’utenza e restarono collegamenti del tutto marginali, tanto che la linea 271 verrà  soppressa il 22/09/2014 mentre la linea 571 il 09/06/2014, . Perché fallirono le linee J? Il primo fattore fu sicuramente dovuto ai costi del biglietto ed alla mancata integrazione: 1900£ per viaggiare solo sulle linee J a fronte delle 1500£ del BIT ATAC che permetteva di viaggiare però anche in metropolitana o sulla rete FS rendeva già in partenza le linee J poco appetibili all’ utenza e destinate al fallimento. Seconda causa fu, indubbiamente, una errata progettazione della rete, con linee lunghissime, passanti per il centro, soggette quindi al traffico cittadino, con tempi di percorrenza elevati: questo rendeva le linee estremamente irregolari Senza dimenticare anche la scarsità di fermate che le rendeva poco capillari. Inoltre le linee erano state pensate solo ed esclusivamente in chiave turistica, senza tenere conto delle reali esigenze di mobilità dell’utenza comune. Ultima causa il fallimento parziale del piano pulmann, fortemente ridimensionato a seguito delle proteste dei tour operator: con la possibilità di far entrare in città pulmann turistici di medie dimensioni, che non si attestavano più nei previsti check point, veniva meno anche la funzione di interscambio delle Linee J. Terminata l’esperienza delle Linee J, le vetture passarono per un breve periodo in ATAC che le immatricolò nella serie 60xx distribuendole tra le Rimesse di Acilia e Magliana. La permanenza in ATAC non durò a lungo in quanto le vetture vennero  nuovamente cedute al consorzio Tevere TPL (formato dagli stessi soggetti che avevano gestito le Linee J)che in quel periodo iniziava l’esercizio delle linee periferiche. I BMB 240L non saranno però protagonisti delle strade di Roma per molti anni: l’arrivo di nuove vetture nel consorzio Roma TPL subentrato a partire dal 2009 nella gestione delle linee “esternalizzate” , verranno dapprima relegate quasi esclusivamente al servizio notturno e successivamente radiate o vendute ad altre aziende di TPL, come ATAF Foggia.

Una delle vetture ex Roma ripresa a Foggia con la matricola 266 di ATAF

La 7066 sulla linea notturna n25 a Piazza Venezia

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Roma, CeSMoT: bene proposta Archeotram ma necessario coinvolgere Associazioni nel progetto e superare alcune criticità

Apprendiamo del progetto, con probabile partenza a Pasqua, dell’Archeotram, ovvero una linea tramviaria dedicata che da Piramide porta’ i turisti allas coperta dei principali monumenti romani passando per il Colosseo, la Domus Aurea, per poi terminare la corsa a Palazzo Massimo. Come CeSMoT , da sempre impegnati insieme alle altre realtà associative romane alla diffusione di una cultura del trasporto pubblico, plaudiamo vivamente all’iniziativa, erede in misura ridotta dello storica linea turistica 110 di ATAC e dell’archeotram di rutelliana memoria, in quanto finalmente il tram torna ad essere protagonista della mobilità cittadina anche come vettore turistico ecologico ed ecosostenibile. Tuttavia, notiamo che, purtroppo, la proposta non è assolutamente nuova come la si sta facendo sembrare . Sebbene non direttamente impegnati nel progetto “archeotram”, abbiamo avuto modo di parlarne con alcune delle valenti associazioni che da tempo ci stavano lavorando e che avevano anche pubblicato in rete una bozza. Proprio per questo motivo siamo rimasti molto sorpresi nel vedere un mancato coinvolgimento di coloro i quali hanno impiegato il proprio tempo libero, gratuitamente, per realizzare questa opera. Siamo convinti che non vi sia assolutamente malafede in quanto finora l’Assessore Patanè, in assoluta controtendenza rispetto ai suoi successori, ha sempre convocato tavoli e riunioni con le varie realtà cittadine per illustrare ed aprire un costruttivo confronto sui temi della mobilità,per tanto siamo assolutamente convinti che all’interno dell’assessorato o del dipartimento, nella fretta di lanciare il progetto in pieno Giubileo, possa essere sfuggito qualche piccolo dettaglio e per tanto l’Assessore, giustamente impegnato nella virtuosa opera di rilancio del TPL, non sia stato informato che il progetto fosse stato già pubblicato in rete. Riteniamo perciò urgente ed auspichiamo la convocazione di un tavolo di confronto anche perchè il progetto attuale presenta alcune criticità: in primis non si tiene minimamente conto della presenza, nel parco mezzi ATAC di alcuni tram storici (attualmente in attesa di revisione) tra cui la storica “907” di proprietà del GRAF, ultima superstite del gruppo di motrici “8 finestrini” e risalente al 1928. Inoltre restiamo perplessi sulla scelta di distogliere dal servizio quattro tram serie “Stanga-Tibb” per destinarli sulla linea ,per di più riverniciati in una livrea color rosso che non ha assolutamente nulla di storico. Ricordiamo infatti che i tram a Roma ,da quando esiste ATAC, sono stati prima in biverde e, successivamente nel colore verde semplificato denominato “Verde Roma ’71” per passare poi all’arancione ministeriale e nuovamente al colore verde. Oltre alla livrea blu dei Tram STEFER. Un costruttivo dialogo,a nostro giudizio, non può che portare al miglioramento di un valido progetto e sarebbe il giusto coinvolgimento verso tutti coloro che con competenza e passione da lungo tempo si battono per il rilancio di una cultura del TPL.

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Piazza dei Cinquecento, attivi i capolinea bus

Inaugurata la nuova piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini.  Attivi i capolinea delle linee. L’intervento “da decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri originariamente era suddiviso in due lotti, il secondo doveva essere realizzato nel 2026. Questo lotto è completo circa all’85 per cento, entro l’estate 2025 inauguriamo il secondo lotto, invece, che nel 2026. Il grosso è fatto”. Così il sindaco Gualtieri.

“Possiamo restituire ai cittadini questo spazio per i capolinea dei bus e quello per il molo dei taxi, quest’area acquista un valore adeguato a essere la porta della Capitale d’Italia. Alcune piccole cose andranno a conclusione anche nelle prossime settimane”, ha aggiunto.

“Un progetto bello – ha sottolineato ancora Gualtieri – che ha a che fare sia col concetto dei binari, sia con l’architettura della stazione, con travertino e basaltina che si alternano in bicromia. Uno spazio grande e bello, ricco di storia che farà cogliere attorno a sé le Terme di Diocleziano, il Museo Nazionale Romano, le Mura Serviane”.

Ha continuato “E’ l’intervento più ampio del Giubileo in termini di superficie, sono 9 ettari ovvero 90 mila metri quadrati equivale a dire 9 campi da calcio. I lavori sono andati avanti senza interrompere il servizio, questo ha reso tutto più complicato. Ringrazio il sottosegretario Mantovano con cui abbiamo inaugurato questo metodo Giubileo, ringrazio il gruppo Ferrovie dello Stato, Anas (che ha svolto i lavori) e i suoi vertici, il ministro Salvini e tutta la struttura del ministero dei Trasporti”.

“Una prima risistemazione di questa piazza fu progettata per il Giubileo del 1925 e realizzata nel giubileo del 1950 – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano – è il primo punto di arrivo dei pellegrini. L’auspicio è che queste opere non si facciano soltanto per i Giubilei, altrimenti dovremmo chiedere al Santo Padre di proclamarne uno l’anno: la sfida che abbiamo avanti è questa, fare in modo che tutto questo non si realizzi soltanto in occasione delle cadenze giubilari”.

“Con l’apertura di piazza dei Cinquecento riconsegniamo una parte di città ai romani – commenta l’assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini – L’intervento riguarda un’area molto ampia con un cantiere diffuso tra snodo ferroviario e piazza della Repubblica. La prima parte di fronte al Planetario è completa e già viva e vissuta. A breve anche il giardino di Dogali, luogo misconosciuto, vedrà il pieno completamento e potrà finalmente essere fruito da tutti. Si tratta di un intervento di qualità architettonica, con scelta di materiali di pregio che richiamano l’architettura della stazione Termini, nel rispetto del progetto originario di De Vico. Entro la prossima estate – conclude Segnalini – sarà tutto completato e Roma avrà un nuovo spazio riqualificato e in grande impatto visivo”.

“Nell’ambito di un piano da 100 miliardi di investimenti – le parole dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Stefano Donnarumma – siamo molto contenti di prendere parte a queste iniziative, collaboriamo fattivamente con il Comune di Roma e con tutte le istituzioni coinvolte affinché l’opera di un’importante azienda, un patrimonio dello Stato, che quest’anno compirà 120 anni, sia anche incisiva su questo tipo di interventi”.

L’inaugurazione di piazza dei Cinquecento “è un altro tassello importante, abbiamo un insieme di interventi poderosi. Il più significativo è quello di piazza Pia inaugurata il 23 dicembre scorso. Oggi va in porto un altro tassello importante, questo è un complesso di interventi: piazza dei Cinquecento, piazza della Repubblica e le vie afferenti”, così Aldo Isi, amministratore delegato di Anas.

I numeri dell’intervento. Gli interventi riguardanti il solo perimetro di piazza dei Cinquecento, un’area di 45mila metri quadri, sono stati avviati il 9 ottobre 2023, per un importo di circa 21 milioni di euro. Sono stati posati 30mila metri quadri di marmi e pietre, 20mila metri quadri sanpietrini, 10mila metri quadri di cemento architettonico, 10mila metri quadri di nuove aree di giardini e aiuole e 6mila metri quadri di stese di asfalto.

I lavori hanno previsto la riorganizzazione del verde e la rimozione dei chioschi e hanno favorito la razionalizzazione degli spazi urbani, migliorando le condizioni di sicurezza e favorendo la pedonalità. E’ stato, inoltre, ridisegnato il terminal bus con un’area pari a 12 mila mq, di cui 6 mila con il marmo e 6 mila con il cemento architettonico; realizzato un nuovo molo taxi di 8 mila mq in sanpietrini e sono stati attivati un nuovo sistema di piste ciclabili e un’area pedonale di 5 mila mq in marmo con l’obiettivo di rendere lo spazio sempre più accessibile.

L’ingresso della stazione è stato liberato progressivamente andandosi così a integrare con i profili architettonici, archeologici e culturali dell’area, creando continuità spaziale con le Terme di Diocleziano, le Mura Serviane, il Museo di Palazzo Massimo, fino a piazza della Repubblica. Il lavoro ha puntato a valorizzare e accrescere l’integrazione tra monumenti e aree archeologiche circostanti, oltre a migliorare la qualità architettonica e ambientale di tutto il contesto.

Nell’area già realizzata la nuova piazza della Repubblica.

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