“Con la chiusura della Sulmona-Castel di Sangro assistiamo all’ennesimo taglio di una linea ferroviaria camuffato da promesse di risparmi e riduzione dei costi. In realtà sarebbe più corretto parlare di una linea vittima degli sprechi e di una pessima pianificazione da parte di Trenitalia e della Regione Abruzzo”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il Cesmot, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti e l’associazione ‘le Rotaie Molise’ “Un provvedimento di chiusura – proseguono – che ancora una volta va a gravare sui servizi alla comunità, privando il territorio abbruzzese
di un valido collegamento ferroviario transappeninico che da Terni, passando per l’Aquila, Sulmona ed Isernia giunge a Napoli.
In uno scenario così particolare è ancor più evidente come non si consenta alla domanda di fare l’offerta. Un dato quest’ultimo quasi volutamente disatteso, unito alla mai celata volontà di abbandonare la linea da parte delle Ferrovie in questi ultimi anni e, quasi a dare il colpo di grazia, giustificata con motivazioni discutibili dalla Regione Abruzzo in queste ultime settimane”.
“Dopo le motivazioni dello scorso anno – precisa la nota – per la manutenzione materiale, tali da comportare le prime riduzioni del servizio,
si giunge ai giorni d’oggi con i servizi sostitutivi, che oltre a non ‘sostituire’ il treno, sulla carta confermano l’esistenza di un’utenza accettabile e tale da giustificare, nonostante gli orari scoordinati, i servizi ferroviari”.
“La Sulmona-Castel di Sangro-Carpinone – spiega il Centro Studi – ancora ad oggi si presenta con grandi potenzialità inespresse di collegamento rapido tra la piana di Sulmona e la valle del Sangro transitando per Roccaraso e il comprensorio delle Cinquemiglia. Caratteristiche che attraverso un’integrazione seria con gli altri vettori potrebbero rappresentare uno strumento di rilancio finalizzato non solo a se stessa, ma principalmente per il settore turistico della zona, così come richiesto in più occasioni dai Comuni del territorio. Attualmente la linea soffre non solo di un disinteresse e di una scarsa attenzione verso le sue reali potenzialità, ma, cosa ancora peggiore, una spietata e parallela concorrenza, in orari e percorsi, da parte dei servizi su gomma, offerti paradossalmente dalla stessa Regione Abruzzo. Amministrazione che dovrebbe, secondo i Contratti di Servizio, essere principale attore per la programmazione, integrazione e coordinamento. Una situazione in cui le stesse Ferrovie, invece di invocare il rispetto degli accordi in vigore, se ne tira fuori destinando un’infrastruttura all’oblio. Scelta questa che in periodo di grande attenzione ai costi della cosa pubblica, vede l’abbandono di un’infrastruttura con un ulteriore spreco di soldi pubblici”.
“La salvezza della linea – aggiungono le associazioni – può venire solo da lei stessa. A partire da una revisione dei costi di esercizio della linea da parte delle Ferrovie dello Stato, basati su un servizio ed un offerta più aderente alle necessità di mobilità non solo locali, ma interregionali.
Costi che verrebbro in gran parte coperti grazie agli ultimi interventi del Governo a favore del Tpl e destinati per l’appunto alla salvaguardia dei servizi attualmente previsti. Fino ad arrivare ad un sistema di gestione integrato da parte della Regione Abruzzo attraverso due aziende quali Arpa e Sangritana, ispirato a positive esperienze nazionali, come in Trentino-Alto Adige od Emilia Romagna”.
“Per non destinare all’oblio un’infrastruttura strategica, caratteristica ed esclusiva quale la Sulmona-Carpinone – concludono”.
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La Ferrovia Ostellato – Porto Garibaldi
Dopo la realizzazione della tramvia a scartamento ridotto Ferrara – Codigoro, la Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane ottiene di espandere la propria rete sociale e con R.D. n. 779 del29 Agosto 1908 ottiene la concessione a costruire e ad esercitare una ferrovia, sempre a scartamento metrico e trazione a vapore, tra Ostellato, posta lungo la linea sociale Ferrara – Codigoro, e Magnavacca (che dal 1919 assume l’attuale denominazione di Porto Garibaldi). La linea, lunga circa 28 KM, viene aperta all’esercizio il 15 luglio 1911. Il suo tracciato, partendo dalla stazione di Ostellato,si dirige verso oriente costeggiando le Valli di Comacchio su una stratta diga a fianco della strada, giungendo poi a Comacchio ed infine a Magnavacca. La ferrovia,con un andamento essenzialmente pianeggiante ma molto tortuoso in quanto seguiva per quasi tutto il suo tracciato la vicina strada provinciale di cui ne seguiva quasi tutto il tracciato ed era armata con rotaie da 23 Kg/m e raggi di curvatura minimi di 75 metri .Lungo il percorso,oltre alle due stazioni capolinea di Ostellato e Porto Garibaldi, vi era un’ulteriore stazione intermedia a Comacchio e cinque fermate intermedie: Campolungo,Bivio Gallare, San Giovanni,Cavallara e Belfiore) servite giornalmente da 3 coppie di treni che coprivano il percorso in poco più di un’ora. Più vivace il traffico merci,anche a servizio della Darsena di Porto Garibaldi, raccordata alla ferrovia. Per il servizio sulle linee sociali,compresa la Ostellato – Porto Garibaldi, vennero acquistate diverse locomotive a vapore tra cui una a due assi prodotta dalla Krauss-Maffei, due Mallet della Borsig. Mentre la vicina Ferrara – Codigoro vedevo un aumento costante del traffico, tanto da spingere la società esercente a trasformarla in ferrovia a scartamento ordinario nel 1931, la Ostellato – Porto Garibaldi rimase interessata da un traffico prettamente locale, tanto da non ritenersi opportuna la trasformazione,lasciandola però un tronco isolato dal resto della rete. La Società Anonima delle Ferrovie e Tranvie Padane, entrò però ben presto in crisi finanziaria, ed il 30 maggio 1933 fu costretta a sospendere l’esercizio causa fallimento. A salvare la ferrovia interviene lo Stato, che rileva la concessione e pone la società in Gestione Commissariale Governativa,primo esempio in Italia. Nasce così la Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane che già a partire dal giorno 6 giugno riprende l’esercizio ferroviario sulle tre linee sociali:Ferrara – Codigoro, Ostellato – Porto Garibaldi e Rimini -Mercatino Marecchia. La nuova gestione si trova sin da subito ad affrontare le problematiche della Ostellato – Porto Garibaldi, ormai palesemente antiquata, ed un traffico attestato su livelli realtivamenti bassi, tanto da rendere sufficiente, per tutte le esigenze, il ridotto parco rotabili composto da 4 locomotive a vapore,9 vetture viaggiatori a 2 assi e circa 70 carri merci (alcuni dei quali provenienti dalla cessata tramvia Ferrara – Codigoro). Le Ferrovie Padane ipotizzarono sia la possibilità di chiusura della linea e la sua sostituzione con autoservizi, sia la possibilità di realizzare ex-novo un collegamento ferroviario a scartamento ordinario con Porto Garibaldi, seguendo il progetto redatto dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale bloccò qualsiasi progetto e diede il colpo di grazia alla ferrovia: dal giugno del 1944 il servizio venne limitato alla stazione di Comacchio a causa dell’inagibilità dell’ultimo tratto di linea dovuto ai vari bombardamenti alleati. Dal 13 dicembre 1944, l’avvicinarsi del fronte, il susseguirsi dei bombardamenti alleati e degli atti di sabotaggio ad opera della truppe tedesche in ritirata resero l’esercizio sempre più precario e limitato a sporadici convogli merci ai quali veniva agganciata una vettura per il servizio viaggiatori finchè il servizio venne definitivamente sospeso a partire dal 31 Gennaio 1945. A guerra finita il materiale rotabile superstite venne trasferito sulla linea Rimini – Novafeltria e si riprese ad ipotizzare la costruzione di una linea ferroviaria che collegasse Ferrara con Porto Garibaldi ed il mare, sia riutilizzando il vecchio tracciato della ferrovia, sia attraverso nuovi tracciati. Tutti i vari progetti che si sono seguiti nel corso degli anni sono rimasti sulla carta,compreso l’ultimo studio di fattibilità deciso nel 2009, lasciando che ad assicurare il servizio per Comacchio, Porto Garibaldi ed i Lidi Ferraresi siano le autolinee gestite prima dalla GCG Ferrovie Padane ed ora dalla FER.
Esercizio e Dati Tecnici
Data di Apertura: | 15/07/1911 |
Data di Chiusura: | 31/01/1945 |
Lunghezza: | 28+047 Km |
Binario: | singolo non elettrificato a scartamento metrico |
Pendenza: | 6 %o |
Stazioni/Fermate: | 3 / 5 |
Esercizio: |
Dirigenza Unica |
Gestore: | Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane (fino al 1933) Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane |
Note: | – |
MALTEMPO: FRANA A ARSOLI, CIRCOLAZIONE FERROVIARIA INTERROTTA FRA TIVOLI E AVEZZANO
Roma, 15 marzo 2010
Slitterà di almeno due giorni la riattivazione della linea Tivoli – Avezzano, prevista per domani mattina e interrotta a causa della frana che giovedì 11 marzo si è staccata da un costone, non di proprietà di FS, nei pressi di Arsoli.
La mobilità è garantita da Trenitalia (Gruppo FS) con un servizio di bus sostitutivi tra Tivoli e Avezzano.
Programma Visite anno 2010
L’assemblea dei soci, riunitasi in data 12/12/2009, ha approvato il seguente calendario di visite per l’anno 2010
- 23/01: Modena,Reggio Emilia,Bologna, con possibile visita Deposito FER di Modena
- 13/02: ACC di Roma Ostiense
- 06/03: Impianti FCU di Umbertide
- 17/04:Officina SERFER di Udine
- 15/05:Funicolare di Orvieto
- xx/06: Cantieri Metro C
- 18/09: Trieste (Trenovia Trieste – Opicina), con possibile visita impianti SZ di Sezana
- 15/10: Evento da definire
- 20/11: gita di tre giorni in Trentino Alto Adige (Renon+Merano-Malles)
Gli eventi sono aperti anche ai non soci previa verifica della disponibilità di posti liberi e previo pagamento, a titolo di rimborso spese, della somma di € 5 per le visite nel Lazio e di € 10 per tutte le altre
Per informazioni e prenotazioni:
Tel 3388681310
Email: info@cesmot.it
Attivazione nuovi raccordi ferroviari
Il giorno 15 Luglio, al Km.275+088 della linea Ancona – Foligno, fra le stazioni di Chiaravalle e Jesi, sarà attivato un raccordo in linea denominato Interporto Marche, che sarà incontrato di punta dai treni dispari percorrenti il binario di sinistra e di calcio dai treni pari percorrenti il binario di destra. Detto nuovo raccordo sarà protetto lato Chiaravalle dal PBA n. 409 e lato Jesi dal PBA n. 407d; pertanto a detti segnali sarà conferito il carattere di permissività mediante lettera maiuscola “P” luminosa normalmente accesa a luce fissa, ma che potrà essere anche a luce lampeggiante
Il giorno 29 Luglio, al Km.17+956 della linea Pescara – Sulmona, fra le stazioni di Chieti e Manoppello, sarà attivato un nuovo raccordo in linea denominato Interporto d’Abruzzo. Detto raccordo, che sarà incontrato di punta dai treni dispari, sarà protetto dai segnali di partenza delle stazioni limitrofe.
Lavori nella Stazione di Agrigento Centrale
Dal 29 Giugno al 18 Luglio la stazione di Agrigento Centrale sarà interessata da lavori di potenziamento strutturale con rinnovo dell’armamento e modifica del Piano Regolatore di Stazione. Per realizzare i lavori previsti sarà necessaria la chiusura della stazione. Per tanto tutti i treni partiranno ed arriveranno nella stazione di Agrigento Bassa.
Essendo entrambe le stazioni in ambito urbano non sono previsti autobus sostituitivi
Linea Caltanissetta Centrale – Xirbi, da sabato 29 giugno lavori di potenziamento infrastrutturale
Lavori di potenziamento infrastrutturale sono previsti dal 29 giugno al 26 luglio tra Caltanissetta Centrale e Caltanissetta Xirbi. Gli interventi sono realizzati da RFI e comporteranno la totale sospensione della circolazione.
Per consentire la mobilità, Trenitalia ha programmato servizi di autobus sostitutivi che arriveranno e partiranno dai piazzali antistanti le stazioni, in coincidenza con il programma di circolazione dei treni. Orari e i tempi di viaggio degli autobus potranno variare in relazione al traffico stradale
Informazioni disponibili anche nelle stazioni, nelle biglietterie, negli uffici informazioni e assistenza clienti, e al call center 89 20 21.
Nuove Fermate sui binari della Sardegna
Dal giorno 14 Giugno, sul tratto di linea Decimomannu – Cagliari Elmas, sono state attivate due nuove fermate impresenziate prive di segnali fissi, denominate “Assemini S. Lucia” e Assemini Carmine. La fermata di Assemini S. Lucia sita al km 14,052, è dotata di marciapiedi per entrambi i sensi di circolazione, della lunghezza di metri 125, atti ad essere utilizzati
anche dai disabili. La fermata di Assemini Carmine, sita al km 11,689, è dotata di marciapiedi per entrambi i sensi di circolazione, della lunghezza di metri 125 , atti ad essere utilizzati anche dai disabili.
La fine del marciapiede in entrambi sensi di circolazione è individuata da una tabella di orientamento (art. 65 bis/2 R.S.), preceduta da due tabelle di orientamento con strisce bianche oblique.
TRASPORTI: CESMOT, “REGIONE E TRENITALIA APRANO UN TAVOLO DI CONFRONTO
TRASPORTI: CESMOT, “REGIONE E TRENITALIA APRANO UN TAVOLO DI CONFRONTO SU STATO TRENI PENDOLARI”
“Troppe le criticità nel trasporto regionale del Lazio, la Regione e Trenitalia devono aprire quanto prima un tavolo di confronto, dove in coordinamento con i pendolari, vengano analizzate le problematiche che affliggono il servizio e trovare soluzioni reali alle drammatiche
condizioni attuali”.
Lo ha affermato il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, intervenendo questa mattina in diretta su One-O-Five, il canale in italiano della Radio Vaticana, sullo stato del trasporto ferroviario regionale nel Lazio. “Molto spesso giungono anche noi numerose lamentele da parte dei pendolari – prosegue il CeSMoT – soprattutto dagli utenti della Roma – Cassino, delle linee dei Castelli e della Roma – Nettuno, costretti ogni giorno a fare i conti con treni troppe volte in ritardo, soppressi e con carrozze sporche e sovraffollate. E’ necessario quindi un impegno da parte degli enti preposti, con maggiore attenzione da parte di Trenitalia verso le richieste della clientela e da parte della Regione Lazio, con un nuovo contratto di servizio e, se necessario, l’applicazione di penali in caso di disservizi cronici.
Purtroppo i pendolari sono esasperati dalla situazione attuale ed è importante evitare di giungere ad azioni eclatanti, come accaduto in
altre regioni, quali lo sciopero del biglietto o il blocco dei binari”.
“Ai problemi quotidiani – aggiunge il CeSMoT – uno dei drammi che maggiormente affligge il trasporto locale è il vandalismo. Solo nello scorso anno si sono registrati oltre 300 atti vandalici sui convogli con conseguenti disagi per i viaggiatori. Atti vandalici gravissimo sintomo di uno scarso o nullo senso civico e rispetto per il bene pubblico che influenza soprattutto il mondo giovanile. Auspichiamo che l’annunciato giro di vite annunciato dalle FS possa produrre gli effetti sperati, arginando questo triste e preoccupante fenomeno”.
“Il rilancio del trasporto regionale – conlcude il CeSMoT – passa quindi dagli investimenti. Per tale motivo chiediamo, proponiamo, e ci auguriamo che le Ferrovie dello Stato investano gli utili ottenuti con i treni ad Alta Velocità vengano impiegati per migliorare il trasporto
locale e i servizi pendolari. Va benissimo l’Alta Velocità, ma occorre non dimenticare chi il treno lo usa quotidianamente”.
Ennesimo vandalismo sui treni:colpito regionale sulla tratta Roma -Tivoli
FS, ENNESIMO VANDALISMO SUI TRENI: COLPITO TRENO REGIONALE DELLA TRATTA ROMA – TIVOLI
- · utilizzo improprio di un estintore nell’ ultima vettura del convoglio per Tivoli
Roma 22 gennaio 2009
Alle ore 13.00 l’attacco dei vandali ha colpito un treno della linea Tivoli – Roma. Una carrozza è stata completamente imbrattata da un estintore utilizzato impropriamente
Il treno è stato immediatamente fermato a Bagni di Tivoli per i primi rilievi e per permettere alle squadre di pulizia di intervenire.
I danni provocati dall’atto vandalico hanno costretto Trenitalia (Gruppo FS) a cancellare la corsa per Roma Tiburtina e quella corrispondente per Bagni di Tivoli causando disagi ai viaggiatori.
Si susseguono così a distanza di poche ore uno dall’altro gli atti vandalici a bordo dei treni regionali del Lazio.
Infatti solo stamattina ignoti sono entrati in azione mettendo fuori uso due motrici di coda di due regionali che, all’arrivo rispettivamente a Cesano e a Roma Ostiense, non sono potuti ripartire.
Le Ferrovie dello Stato hanno ancora una volta sporto denuncia contro ignoti.