Abbiamo potuto leggere, sul sito ad hoc attivato da ASTRAL, gli orari ed i percorsi delle nuove linee attivate nell’ambito della riforma del TPL nel Lazio, ovvero le Unità di Rete (UdR) che, a parole dovrebbero migliorare i collegamenti nei comuni nel Lazio, superando le attuali divisioni ed inefficenze. Quello che salta immediatamente all’occhio è una pianificazione totalmente assente, con percorsi evidentemente pensati da chi, minimamente non conosce il territorio. Prendiamo ad esempio il Comune di Guidonia Montecelio, nella UdR 5 – Valle dell’Aniene (https://udr.astralspa.it/documenti/orari-udr-5/) dove le attuali linee Setteville – Setteville Nord e Setteville – Marco Simone (attuali 1A ed 1B ) vengono portate con un percorso assurdo fino alla Stazione di Lunghezza, ignorando palesemente che utenza ha necessità di prendere la metropolitana, tanto da aver chiesto (ed ottenuto) da tempo un collegamento CoTraL ad hoc. Non si capisce per quale motivo utenza dovrebbe prendere il treno, scendere a Tiburtina, fare una scomoda camminata e prendere la metropolitana con conseguente allungamento dei tempi di percorrenza. Oppure se prendiamo la nuova linea 5 non si riesce a comprendere per quale motivo un abitante di Marco Simone debba avere la necessità di essere sbattuto alla stazione di Tivoli Terme. Sembra come se la Regione, dove aver investito nel raddoppio della tratta ferroviaria Bagni di Tivoli – Lunghezza, ora cerchi disperatamente di creare utenza a tutti i costi costringendo utenza a servirsi del treno, anche quando non ne ha necessità. Senza considerare che, se la nuova UdR dovesse sostituire l’attuale rete di TPL, in generale assisteremo ad una complessiva riduzione dell’offerta. Come CeSMoT riteniamo che l’obbiettivo di “Semplificare e migliorare l’organizzazione del trasporto pubblico regionale, rendendo più chiari i percorsi, migliorando l’integrazione tra i diversi mezzi e rispondendo meglio alle esigenze specifiche di ogni territorio” sia stato, attualmente, completamente fallito a causa del taglio generalizzato dei collegamenti e della mancata integrazione verso il capoluogo (Roma) ed il nodo di scambio principale (le Stazioni della Linea B della Metropolitana ad esempio): a nostro giudizio serviva semplicemente un tavolo con i comuni interessati per rivedere alcuni collegamenti, eliminando le sovrapposizioni ad esempio con il CoTraL e facendo entrare anche i gestori locali (come BIS e CAT) nel sistema Metrebus, visto e considerato che è sempre la Regione ad erogare ai Comuni i fondi per il TPL. Salta all’occhio inoltre l’eccessiva frammentazione dell’offerta (20 UdR sono assolutamente eccessive, specie quando coprono territori disomogenei tra loro) e l’assenza di un qualsiasi servizio feriale dopo le 20 e festivo, come se non esistesse domanda di trasporto. Grave ad esempio che non sia previsto un collegamento festivo, ad esempio, con l’Ospedale di Subiaco. Nel complesso, almeno nella Valle dell’Aniene, abbiamo 18 linee dai percorsi pasticciati, una specie di minestrone creato tagliando qualche linea a casaccio e modificando (senza apparente logica) altre linee esistenti. Auspichiamo una revisione dei percorsi più aderente alla realtà dei territori ed una reale integrazione nel sistema attuale Metrebus, senza costringere utenza ad un secondo abbonamento (anche se chiamato “Metrebus Plus” è sempre un balzello aggiuntivo che si somma ad un sistema tariffario fin troppo romanocentrico. Il confronto è purtroppo impietoso, basti confrontare attuale servizio dei gestori BIS (https://businternationalservice.eu/wp-content/uploads/2025/11/Guidonia-Marcellina-Orario-in-vigore-dal-24.11.2025.pdf)e CAT (https://www.catbustivoli.com/mobilita-sul-territorio.php) Un passo indietro da parte di Regione ed ASTRAL, a questo punto è doveroso nel rispetto dell’utenza.
