Atac, filobus reinternalizzata manutenzione per evitare sprechi

8521_90nomentanaIn relazione a notizia di stampa, Atac precisa che la tematica dei filobus custoditi nel deposito di Montesacro è da tempo all’attenzione dell’azienda, che ha mosso passi decisivi per ovviare ad alcune criticità che si erano presentate nel corso del tempo.

A tal fine, Atac ha internalizzato il processo di manutenzione delle vetture, contestando al tempo stesso al fornitore, che aveva la responsabilità di tale processo, alcuni comportamenti che hanno generato ulteriori criticità, fra le quali la cosiddetta “cannibalizzazione” dei mezzi. Per tali ragioni Atac ha rescisso il contratto e ha aperto un contenzioso che è in corso di definizione.

Nelle more Atac si è preoccupata, così come prevede la strategia aziendale della nuova gestione, di riportare all’interno del proprio perimetro tutte le attività relative alla manutenzione di questi mezzi. E in tal senso appaiono immotivate, fuorvianti oltre che palesemente false, alcune dichiarazioni ospitate nell’articolo che hanno come unico scopo quello di diffamare l’azienda, che per tale ragione si riserva di tutelarsi in tutte le sedi.

In particolare, fra l’altro, non è vero che i mezzi siano costati 900mila euro l’uno: le 30 vetture sono state acquistate al prezzo di 685 mila l’una. Così come è falso che le batterie costino 300mila euro, visto che il costo è di 75mila cadauna. Altrettanto, non corrisponde a verità che i mezzi debbano camminare attaccati al filo elettrico per preservare la durata delle batterie, anche perché se la vettura potesse camminare solo collegata al filo non avrebbe bisogno di batterie. Atac sottolinea inoltre che i mezzi sono stati acquistati e collaudati per il tragitto previsto nel capitolato di gara, che prevedeva il loro utilizzo con e senza batterie.

Non risponde al vero, infine, che le vetture siano abbandonate. In attesa di definizione del contenzioso, Atac sta lavorando per recuperare al servizio queste vetture, cogliendo l’occasione del fermo per reingegnerizzarle e quindi modernizzarle per renderle più efficienti. Tutto questo malgrado le note criticità economico-finanziarie con le quali l’azienda è costretta a confrontarsi tutti i giorni, che rendono assai complesso il rapporto con i fornitori.

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